FIRENZE - Il tribunale di Arezzo blocca tutti i fondi del Brasile in Italia per la commessa non pagata alla Italplan. Tutto si riferisce al mancato pagamento di una commessa che era stata a suo tempo vinta dall'azienda di Terranuova, per la costruzione della Tav brasiliana. Ieri il Tribunale ha disposto il blocco di tutti i conti correnti delle rappresentanze diplomatiche brasiliane in Italia dopo l'ennesimo rifiuto, da parte del Brasile, al pagamento del lavoro svolto dalla ditta aretina. L'Italplan è una piccola società di engineering di Terranova Bracciolini (AR) che nel 2005 venne selezionata da un ente pubblico brasiliano per la progettazione dell'alta velocità tra San Paolo e Rio de Janeiro, opera tuttora congelata.
Un incarico prestigioso e cinque anni di duro lavoro per realizzare il progetto preliminare e poi per quello esecutivo. La ditta aretina ha consegnato il proprio lavoro nel 2009 ma da allora non ha ricevuto nessun pagamento. "La decisione del tribunale di Arezzo è giusta. Speriamo si concluda positivamente questa vicenda". L'assessore alle attività produttive e al lavoro Gianfranco Simoncini ha espresso apprezzamento per la risposta del tribunale di Arezzo. Simoncini ha spiegato che "la sentenza del tribunale di Arezzo è corretta.
Quella dell'Italplan è una storia che va avanti da troppo tempo è che vede negato il giusto diritto a veder retribuito un lavoro di progettazione di grande valore e qualità. Nel 2010 chiesi l'intervento del governo nazionale. L'auspicio - conclude Simoncini - è che con questa sentenza si possa arrivare finalmente al pagamento delle spettanze a Italplan".