PRATO- Giovedì 29 marzo alle 21 nella Sala Conferenze “R. Berti” della Biblioteca comunale Lazzerini verrà presentata la Guida all'archeologia industriale della Toscana, recentemente pubblicata dalla casa editrice NTE di Campi Bisenzio. Un’occasione speciale per esplorare uno strumento per un turismo alternativo, alla scoperta di luoghi ricchi di fascino, spesso poco conosciuti, come quelli della produzione toscana. A presentare il volume, il direttore della Biblioteca Lazzerini, Franco Neri e l’editore Fabrizio Nucci.
Sarà presente l’autore, l’architetto Giuseppe Guanci, segretario dell’Associazione Italiana per il patrimonio archeologico industriale, uno dei maggiori conoscitori dei siti di interesse archeo-industriale della penisola. Promosso da Regione Toscana e Toscana Promozione, il volume offre una panoramica inedita sia per gli addetti ai lavori che per il viaggiatore curioso. Oltre a fare una ricognizione dettagliata dei manufatti ancora oggi osservabili, Guanci racconta la storia delle infrastrutture, delle aziende e della macchine che facevano parte del patrimonio industriale toscano e che le trasformazioni urbanistiche dell’ultimo cinquantennio hanno cancellato dal panorama urbano di vaste aree. Un avvincente lavoro di ricostruzione, in cui confluiscono la storia dell’architettura, la storia economica e quella sociale, affiancato da una ricchissima raccolta iconografica composta da foto d’epoca e tantissimi scorci recenti.
Ne viene fuori un grande affresco, articolato per province, in cui tra gli oltre 150 siti censiti e le 46 strutture musealizzate diffuse sul territorio, spiccano le cartiere di Lucca e di Pescia, le cave di marmo delle Apuane, i mulini disseminati tra il Bisenzio e l’Arno, e tanto altro ancora. Spazio anche a Prato e provincia, con le sue icone dell’architettura industriale: dal Fabbricone alla fabbrica della Cartaia, dal lanificio Calamai su viale Galilei al lanificio Lucchesi, dal Cementificio Marchino fino alla Fabbrica Campolmi, con uno scorcio dedicato alle 2 strutture che oggi la animano: la Biblioteca Lazzerini e il Museo del Tessuto.