"Quadro drammatico" nelle scuole della Provincia di Firenze, secondo i consiglieri provinciali di Rifondazione comunista Andrea Calò e Lorenzo Verdi che segnalano "aumento delle iscrizioni, pochi insegnanti, orari insufficienti, personale Ata in caduta libera, appalti in scadenza". Sarebbe "a rischio la tenuta del sistema formativo e scolastico". Rifondazione comunista chiede alle Amministrazioni Locali, a partire dalla Provincia di Firenze, di contrastare "l’impoverimento della scuola e i livelli occupazionali: occorre attivare un'unica cabina di regia d’intesa con le forze sociali, di indirizzo e programmazione tra le Province e Regione Toscana".
Presentata una domanda d'attualità. " La Flc Cgil lancia l’allarme per il prossimo anno negli istituti di ogni ordine e grado, mancano docenti, personale ATA a fronte di un aumento degli alunni che nella sol a Toscana assommano a 4000 iscrizioni in più rispetto all’anno in corso. Continuano gli effetti dei provvedimenti dei governi precedenti, della riforma Gelmini e delle scelte compiute nelle sedi preposte alla definizione degli organici, dei piani formativi e più complessivamente nelle offerte di istruzione scolastica. A testimonianza di quanto affermato sul fronte sindacale ci sono gli atti “…secondo il Piano di dimensionamento della rete scolastica e dell´offerta formativa, appena approvato dalla Regione, servirebbero, dice la Cgil, «600 docenti in più, di cui per ora non c´è traccia».
Le richieste, infatti, dice il Piano, costringono, se accolte, a formare 148,5 classi in più di scuola d´infanzia, 35 di elementare e 32 di media inferiore (per le superiori bisogna ancora capire come si sono distribuite le iscrizioni in una miriade di indirizzi)…”. Il personale Ata (custodi e bidelli, ma anche amministrativi), già al di sotto di 100 di posti con l’anno in corso, a fronte delle nuove iscrizioni rischierà la paralisi resa ancora più cronica a causa degli stessi accorpamenti delle scuole previsti dalla Regione.
Essendo stati tagliati anche i fondi per le pulizie oltre al decoro e all’igiene saltano tutti i posti di lavoro degli appalti. In sintesi sono a rischio oltre che i servizi di pulizia anche quelli di sorveglianza ad appalto esterno (400 addetti nella provincia), già decurtati del 31% ma per adesso reintegrati con la cassa integrazione in deroga. Attualmente gli appalti sono da poco scaduti e nel nuovo anno non ci sarà più possibile ricorrervi. Secondo la Cgil, serve un maggior coordinamento fra le Province, cui oggi spetta la decisione sugli indirizzi, e soprattutto una più vincolante programmazione da parte della Regione: non è pensabile che un segmento scolastico così importante, anche per il futuro ingresso nel mondo del lavoro, sia lasciato al caso.
Gli scriventi Consiglieri Provinciali nell’esprimere la solidarietà ai lavoratori delle pulizie e nel condividere i motivi dello sciopero chiedono al Presidente della Provincia di Firenze e all’assessore competente di riferire un quadro dettagliato delle scuole di competenza della Provincia di Firenze in merito al piano formativo, all’organizzazione, gli organici personale docente e non docente, al numero di aule laboratori e palestre scolastiche, al decoro pulizia e sicurezza. Il quadro dettagliato delle criticità e delle risorse assegnate. Infine chiediamo se la Provincia di Firenze, in seguito anche alle richieste delle Organizzazioni Sindacali e della CGIL, intende proporre e dare seguito ad un tavolo Istituzionale di coordinamento di indirizzo e programmazione tra le Provincie e della Regione Toscana al fine di ottimizzare e non lasciare alla frammentazione il lavoro all’interno delle scuole per impedire e contrastare ogni possibile ulteriore perdita dei posti di lavoro".