Premiati stamani a Firenze da Legambiente quattro esempi eccellenti di buone pratiche ambientali nel settore turistico. Si tratta dell’Hotel Montemerlo di Fetovaia (Isola d’Elba), già premiato un anno fa per la gestione, che ha aggiunto anche un impianto fotovoltaico da 20 kwh; dell’agriturismo Le Due Ruote di Alberese (Grosseto), per le azioni di promozione del territorio e delle produzioni locali; del B&B I Villini di Pontassieve (FI) per la gestione e il riciclaggio dei rifiuti; e del Bagno Oliviero di Marina di Massa, per la qualità della struttura e per l’azione costante di promozione dell’alimentazione bio.
La scelta è avvenuta in base ai controlli svolti in tutte le strutture ricettive e turistiche aderenti a Legambiente Turismo, per verificare il grado di attuazione degli impegni ambientali previsti. Luigi Rambelli, presidente di Legambiente Turismo presente alla premiazione con il presidente di Legambiente Toscana Fausto Ferruzza e l’assessore regionale al turismo Cristina Scaletti, è partito dalle realtà individuate per dimostrare la necessità di puntare sulla qualità come strumento per battere la crisi.
Lo provano anche le risposte alle domande dell’indagine SMART sugli effetti della sostenibilità ambientale nelle imprese e nelle località turistiche italiane, di 203 aziende aderenti a Legambiente Turismo. Un campione significativo se si considera che in Italia sono 800 in tutto le imprese turistiche con marchi ambientali. Di queste circa 400 sono aderenti a Legambiente Turismo (di cui 47 in Toscana). L’indagine SMART è stata ispirata da NECSTOUR, rete europea delle Regioni guidata dalla Regione Toscana; offre di fatto uno spaccato del settore fatto in gran parte (il 61 per cento) di microimprese di grande qualità.
Ci sono anche ottimi spunti di riflessione: il 57 per cento degli imprenditori intervistati riferisce che l’etica ambientale è importante per i turisti; il 35 per cento afferma che i turisti cercano aziende con marchio ambientale affidabile; il 55 per cento degli imprenditori parla di soddisfazione e apprezzamento dei turisti; il 54 per cento dice di aver ridotto costi e sprechi; il 34 ritiene che la presenza di aziende di questo tipo valorizzi il territorio; il 15 afferma che esiste addirittura un beneficio sul fatturato. “Questo premio dimostra attraverso casi concreti – ha affermaro l’assessore Scaletti – che il rapporto qualità/ambiente/impresa sia fonte di sviluppo, e non un costo aggiuntivo per il sistema economico La sostenibilità è al centro delle politiche regionali e di quelle del turismo in particolare.
E non potrebbe essere altrimenti, basta guardare ai numeri della nostra regione: 11 milioni di turisti e 43 milioni di presenze a fronte di 3,5 milioni di abitanti. Per questo da due anni stiamo lavorando con impegno al progetto europeo NecsTour, di cui la Toscana è capofila, per incrementare la competitività del sistema turistico attraverso lo sviluppo di un modello operativo partecipato, con una particolare attenzione alla sostenibilità turistica delle destinazioni”. “All’interno di questo progetto – ha aggiunto Scaletti – abbiamo dato vita ad una rete di Osservatori Turistici di Destinazione che stanno coinvolgendo, in Toscana, 50 Comuni e 10 Province, nonché le tre università e il Cnn.
Questi osservatori hanno lo scopo di misurare l’impatto del turismo sul territorio e avviare un dialogo sociale per l’individuazione degli obiettivi da raggiungere. Alcuni dei parametri individuati sono estremamente significativi: qualità della vita dei residenti; conservazione attiva delle identità distintive delle destinazioni turistiche; la riduzione dell’uso e l’ottimizzazione delle risorse naturali in riferimento a acqua, energia e rifiuti. L’attività di Legambiente si inserisce di fatto in questo quadro di politiche regionali, operando sopratutto sul fronte delle imprese e creando un ambiente culturale fertile per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi e non più rinviabili”.