Hanno sfilato ieri a Firenze per onorare i Martiri delle Foibe, un numero assai ridotto, viste le defezioni arrivate un po' da tutt'Italia e da Firenze e Provincia, a causa della ben nota ondata di maltempo. La pagina de La Repubblica on-line durante gli aggiornamenti in diretta parlava di una settantina di partecipanti al corteo neofascista che poi sono diventati 500 “arrivati alla spicciolata in Largo Martire delle Foibe. Tra i partecipanti anche membri delle istituzioni, a cominciare dal Senatore Totaro, dai Consiglieri Regionali Nascosti e Donzelli, ai consiglieri comunali Razzanelli, Alessandri e Cellai, ai consiglieri provinciali Massai e Franchi, e il Sindaco di Pratovecchio, Anselmo Fratoni.
Alla manifestazione anche esuli e figli di esuli istriano-dalmati: per tutti la Signora Andreattini ha preso la parola al termine della manifestazione. Ma è la prima volta anche la destra si sia spaccata con defezioni e prese di distanza. Alcuni esponenti del Pdl, tra cui gli Studenti per le Libertà, alla vigilia del corteo avevano contestato la presenza di CasaPound alla manifestazione. Tra le assenze anche quella dell'ex-Ministro Meloni, Presidente Nazionale della Giovane Italia.
La stessa On. Meloni ha fatto sapere di non voler mancare di celebrare la Giornata del Ricordo nell'unica città d'Italia dove questa ricorrenza genera ancora polemiche e contestazioni: per questo sarà presente giovedì 9 febbraio, al Punto PdL di Via Frusa a Firenze, sede di Casaggì e della Presidenza cittadina e Provinciale della Giovane Italia, movimento giovanile del Popolo della Libertà, per una serata in ricordo dei martiri delle foibe e degli esuli istriano-dalmati e giuliani. "Nonostante il clima gelido ed il problema neve che ha impedito a molti di raggiungere Firenze abbiamo voluto essere in piazza per rispondere a chi ci ha accusato di voler strumentalizzare la giornata del ricordo per fini politici.
Se avessimo pensato solo ai numeri ed a fornire una prova di forza della destra identitaria -dichiarano gli organizzatori, il Consigliere Comunale del PdL Francesco Torselli e i Presidenti cittadino e provinciale della Giovane Italia, Marco Scatarzi e Alessandro Draghi- avremmo annullato l'evento appellandosi al maltempo. Ma il nostro intendimento è sempre stato un altro: ricordare i nostri fratelli infoibati ed i tanti italiani che furono costretti ad abbandonare le proprie terre natie per sfuggire alla violenza comunista dei partigiani titani supportati anche, è bene ricordarlo, da alcuni partigiani comunisti italiani.
Inoltre non potevamo accettare che le strade di Firenze si tingessero, in occasione della giornata del ricordo, solo del rosso delle bandiere dei contro-manifestanti, tra i quali figuravano anche sigle quasi-istituzionali come l'ANPI. Chi ha scelto di non partecipare a questa iniziativa, adducendo motivazioni politiche o prestandosi ad infantili 'tira e molla' su sigle e correnti, è stato smentito dai tanti tricolori e dalla totale assenza di simboli di partito che avrebbero potuto far pensare alla strumentalizzazione di questa importante ricorrenza.
Senza voler porgere il fianco ad alcun tipo di polemica, ci duole rilevare a malincuore che costoro hanno compiuto un passo nella direzione opposta a quella della memoria condivisa. Per fortuna le assenze non hanno influito sulla riuscita del corteo". "Il nostro ringraziamento" interviene CasaPound Firenze "va come ogni anno agli organizzatori del corteo, a Casaggì ed alla persona di Francesco Torselli, cui spetta il merito di aver posto in essere la manifestazione nonostante le noie che la solita marmaglia antifascista da una parte e gli squali della strumentalizzazione dall'altra gli hanno creato, tentando di impedirgli la realizzazione." Nei giorni scorsi l'assessore Di Giorgi del PD in occasione dell'ultimo Consiglio Comunale si era espressa per la tutela dell'agibilità del corteo neofascista e spendendo parole di condanna nei confronti di Firenze Antifascista. Sono state circa un migliaio le persone che hanno risposto all'appello lanciato da Firenze Antifascista.
La Questura fino all'ultimo avrebbe voluto vietare il corteo trasformandolo in un presidio in piazza Dalmazia. Il corteo invece c'è stato a fronte però di un imponente militarizzazione della città: centinaia di poliziotti, finanzieri e carabinieri in assetto antisommossa, blindati e camionette ad ogni angolo di strada, transenne a sbarrare ogni via d'accesso isolando completamente per un raggio ci centinaia di metri la zona in cui i neofascisti hanno sfilato tagliando praticamente in due la città, mentre dall'alto un elicottero dirigeva le operazioni.
Solo in questo modo poteva esser garantita l'agibilità politica ai neofascisti: chiudendoli in un recinto in cui anche i residenti della zona hanno fatto fatica ad accedere. Il corteo antifascista è partito, non a caso, da Piazza Dalmazia proprio per ricordare Samb Modou e Diop Mour uccisi dal neofascista Casseri vicino a Casa Pound e tutte le vittime della violenza fascista. Al corteo hanno preso parte centri sociali, collettivi studenteschi, sindacati di base e molte sezioni dell'ANPI, tutti uniti per ribadire la necessità di togliere gli spazi di agibilità politica ai gruppi neofascisti e di chiudere le loro sedi. Firenze Antifascista rilancia con il presidio di giovedì 9 febbraio in Viale Guidoni sotto il Tribunale di Firenze alle ore 11.00 in occasione del processo per i fatti di Via della Scala del 2009, ritenendo la solidarietà un elemento centrale nel proseguimento della mobilitazione (l'appuntamento inizialmente fissato per le 9.30 è stato posticipato visto lo slittamento dell'udienza a quell'ora). "E’ preoccupante che ci possano essere dei giovani che mettano in piedi una contromanifestazione con le bandiere rosse del Partito Comunista per contestare quanti ieri pomeriggio hanno sfilato per ricordare le vittime delle Foibe.
Un eccidio che per ragioni politiche è stato tenuto nascosto e bandito dai libri scolastici per decenni. La sinistra, allora il Partito Comunista Italiano, ha goduto della connivenza e del silenzio di un’intera classe politica. Ma oggi usare il ricordo di quella tragedia per fomentare la contrapposizione tra destra e sinistra è un grave errore che reca ancora una volta offesa a quelle morti e che favorisce la rinascita degli estremismi proprio da parte di quelli che si dichiarano antifascisti.
Estremismi dei quali il Paese non ha francamente alcun bisogno -commenta Mario Razzanelli (Lega Nord)- Per lo stesso motivo, ritengo giusto che a una simile manifestazione non debbano essere associati simboli di partito di nessun genere o colore. Il ricordo delle vittime delle foibe e degli esuli giuliano-dalmati dovrebbe appartenere a tutti in quanto italiani. Per questo ieri ho portato il mio saluto a quanti hanno scelto di formare un corteo per ricordare quell’eccidio per decenni colpevolmente dimenticato".