Parma, 1 febbraio 2012– Vittorie a Monza e a Massa Carrara, che confermano l’orientamento ormai consolidato della giurisprudenza in tema di contratti “4 You”, un piano finanziario ritirato dal mercato ormai da diversi anni, ma, a suo tempo, sottoscritto da moltissimi italiani, ignari dei reali contenuti dell’investimento e dei rischi che esso comportava. A inchiodare le banche del gruppo senese, in tutti e tre i casi, è stata, appunto, la carenza di informazioni dettagliate e chiare che l’Istituto MPS è tenuto a fornire al cliente per legge, soprattutto in relazione alla sua propensione al rischio, troppe volte ignorata.
Alla luce della violazione dell’obbligo di informazione i tribunali di Massa Carrara e Monza hanno così condannato le banche alla restituzione di quanto versato dai risparmiatori, più gli interessi e le spese legali. MASSA CARRARA Tre associati credevano di aver sottoscritto un piano di accumulo senza rischi e, invece, leggendo i giornali, si erano resi conto della reale natura dell’investimento e del rischio di non poter recuperare il capitale. Grazie a Confconsumatori, invece, hanno riportato a casa 26 mila euro.
«Il promotore – spiega l’avvocato Francesca Galloni - aveva messo in chiaro insistentemente che non vi era alcun pericolo di perdita del capitale. Ma, data la sua posizione professionale, non si può ritenere che non conoscesse le effettive caratteristiche del prodotto che stava vendendo».