Piccole e medie imprese più competitive e moderne grazie ai fondi che la Regione stanzia per l’acquisizione di servizi qualificati. Il bando, varato per la prima volta nel 2008, è stato recentemente ripubblicato con aggiornamenti e la giunta ha deciso di rifinanziarlo con oltre 10 milioni di euro per il 2012. “Il nostro obiettivo in questa fase – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – non può che essere quello di contribuire a rendere più competitive le pmi toscane favorendone l’acquisizione di processi duraturi di cambiamento organizzativo e di innovazione di prodotto e di processo.
Grazie alle risorse previste per questo bando ci proponiamo anche di contribuire alla razionalizzazione e alla qualificazione dei servizi alle imprese, favorendone la crescita e la specializzazione”. Il bando per i servizi qualificati infatti prevede la concessione di aiuti diretti alle imprese che intendono investire in progetti innovativi immateriali. In altre parole, non si tratta di investimenti finalizzati ad un prodotto ma di un investimento in competenze, idee, creatività, capacità tecniche.
Il contributo è sotto forma di aiuto non rimborsabile, cioè a fondo perduto, a favore delle medie, piccole, piccolissime imprese, anche in forma associata o di nuova costituzione. Le spese ammissibili sono quelle per servizi di consulenza o a supporto di innovazione, quelli per personale altamente qualificato messo a disposizione da un ente di ricerca o da una grande azienda presso una pmi. L’investimento massimo ammissibile è indicato per ciascuna tipologia di servizio e in relazione alle dimensioni dell’impresa.
L’investimento minimo attivabile varia anch’esso, nel seguente modo: microimpresa: 7,5 mila euro; piccola impresa 12,5 mila euro; media impresa e consorzi: 20 mila euro; consorzi e raggruppamenti di imprese: 35 mila euro. Il bando per l’aiuto ai servizi qualificati è un bando aperto. “Fra le novità – ricorda Simoncini – anche l’estensione alle imprese che aderiscono a contratti di rete. Un modo per favorire ancora di più quel processo di aggregazione fra imprese che, come Regione, consideriamo utile per irrobustire il nostro sistema produttivo spesso penalizzato dalla piccola dimensione”. In tutto sono 2764 le imprese che hanno fatto domanda dall’avvio di questa misura ad oggi.
Di queste ne sono state ammesse e finanziate 1584, per un totale di oltre 36 milioni di euro ed un investimento complessivo di oltre 88 milioni. Le risorse ancora da assegnare ammontano complessivamente a circa 8,4 milioni di euro, di cui 1 milione proveniente dal bilancio regionale, 3,5 milioni dal Fas (Fondo nazionale aree sottoutilizzate) e 3,9 milioni dai fondi europei (Fesr). “Il bando – spiega l’assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini – era particolarmente atteso dalle piccole e medie imprese toscane perchè risponde alle esigenze di innovazione e di riorganizzazione produttiva e commerciale, per l’introduzione di programmi innovativi in materia di sicurezza, ambiente, certificazioni che, in molti casi, sono vitali per la permanenza sul mercato e il rilancio competitivo delle aziende”.