Dal Piano la Cia auspica anche meno burocrazia e regole certe per l’intero settore. Estremamente positiva l’approvazione del Piano regionale agricolo-forestale (Praf) della Toscana da parte del Consiglio regionale, nuovo strumento di programmazione della Regione per la pianificazione finanziaria e normativa degli interventi nel comparto agricolo e forestale. E’ il primo commento della Cia Toscana sull’approvazione del Praf. Il piano, che prevede un investimento di oltre 140 milioni di euro, prevede una totale riorganizzazione e razionalizzazione degli strumenti messi in campo nelle passate legislature, quali il piano agricolo regionale, il piano faunistico venatorio, il programma forestale, il piano per la pesca marittima e l’acquacoltura, il piano per la pesca nelle acque interne. «Abbiamo accolto con soddisfazione – ha commentato Giordano Pascucci, presidente Cia Toscana – l’approvazione del Piano agricolo–forestale perché va a regolamentare un settore vitale per la nostra regione con risorse adeguate.
Il nuovo Praf dovrebbe permettere di aumentare la competitività dei sistemi produttivi attraverso la crescita delle imprese toscane e la loro attrazione in filiere, in armonia con la tutela e la valorizzazione delle risorse territoriali ed ambientali. Inoltre - aggiunge Pascucci – si auspica una vera semplificazione dei rapporti fra pubblica amministrazione, ed aziende agricole». Un Piano che potrà dare un contributo anche per la risoluzione dei problemi sull’emergenza ungulati, con le competenze che spettano alle singole Province: «Apprezziamo le linee guida espresse dal Consiglio regionale; ora con il Praf c’è un nuovo piano faunistico regionale che definisce in modo più corretto gli obiettivi su caccia e ungulati.
Con questo strumento a disposizione spetta alle Province fare la loro parte attraverso i loro piani provinciali. Su questo fronte è necessario – ha aggiunto Pascucci - portare avanti una seria pianificazione che vuol dire elaborare un progetto che parte dall’individuazione e quantificazione dei problemi per definire gli obiettivi da raggiungere, e quelli intermedi; le azioni da mettere in atto, le modalità di verifica dei risultati. Se su un terzo del territorio regionale, fatto di aree protette e istituti faunistici, non si interviene drasticamente, sono inutili tutti gli sforzi.
Queste aree continueranno ad essere un comodo rifugio per gli ungulati». La Cia Toscana invita tutte le istituzioni pubbliche, le Province, le Atc, le associazioni venatorie, faunistiche e ambientaliste, ad individuare in ogni territorio le priorità per arrivare ad una normale densità sostenibile, prevedendo le più idonee misure di contenimento degli ungulati, forme efficaci di prevenzione danni, congrui e tempestivi risarcimenti, nonché per una collaborazione fra tutti questi soggetti. Firenze, 25 gennaio 2012 - C.s.
n. 4