Continua lo sciopero dei Tir. Presidi in tutta Italia, con rallentamenti e code. Tragedia questa mattina ad Asti dove un manifestante è stato travolto e ucciso all'alba da un tir guidato da una collega tedesca, che non partecipava allo sciopero (dal 23 al 27 gennaio). Ma il blocco dei tir non si ferma. In città consegne diminuite. Per la benzina l'emergenza è lontana. Negli ultimi due giorni, sono pochissimi i mezzi che hanno raggiunto le nostre piccole e medie imprese del settore food, con conseguenze di un certo rilievo per quanto riguarda soprattutto il settore ortofrutta e quello del “fresco”.
Più nello specifico, mancano all’appello verdure, agrumi, carne e latte (naturalmente quello fresco) e sta montando, fra gli operatori, una crescente preoccupazione per quanto potrà avvenire nei prossimi giorni e, se la situazione non si risolve definitivamente, soprattutto nel prossimo week-end. Non si registrano, invece, almeno per il momento particolari difficoltà dell’approvvigionamento carburante e, più in generale, dei prodotti abbigliamento e non-food. Si fanno sentire gli effetti anche sugli approvvigionamenti nei punti vendita di Unicoop Firenze, ma solo per i prodotti in arrivo dalle regioni meridionali.
L’arrivo di frutta e verdura dal sud in particolare, dove lo sciopero è già iniziato da giorni, ha subito una brusca flessione: le forniture di arance e mandarini hanno avuto un calo del 60% rispetto alle esigenze di vendita. Tuttavia, se per la verdura sono state attivate forniture regionali o limitrofe, per gli agrumi non esistono attualmente fonti alternative. Il servizio di consegna dal centro di distribuzione Coop ai singoli negozi invece procede regolarmente e senza alcuna interruzione, per tutte le altre merceologie. “Se il blocco proseguirà nei prossimi giorni, sostiene Raffaelle Viaggiani, Presidente Fiesa Provinciale, si produrranno pesanti conseguenze per imprese e consumatori; confidiamo che, a partire dalle prossime ore, possa prevalere il buon senso e venga ripristinata una situazione di normalità negli approvvigionamenti”.
Se ciò non fosse, conclude Viggiani, si produrrà un ulteriore danno all’economia del nostro territorio, in un momento, tra l’altro, di particolare difficoltà per le nostre imprese”.