Rapinato stamani l'ufficio postale di via Canova a Firenze. Ad effettuare il 'colpo' un disoccupato 40enne che ha ferito due impiegati dopo aver ricevuto il loro rifiuto ad aprire la cassaforte. L'uomo, Marcello Ventrella, ha estratto l'arma ed ha sparato ferendo gli impiegati che non sono in condizioni gravi. L'uomo è stato arrestato poco dopo dai carabinieri con 2500 euro di refurtiva in una borsa. Sul fatto è intervenuto il segretario della Slp-cisl, Marco Nocentini: “Abbiamo più volte segnalato all’azienda che negli uffici postali non ci sono le condizioni di sicurezza sufficienti, in quell’ufficio come in altri, ma l’azienda non ha mai fatto niente per migliorare la situazione.” E’ la denuncia di Marco Nocentini, segretario provinciale della Slp-Cisl di Firenze, dopo la sanguinosa rapina di questa mattina alle Poste di via Canova.
“Un tempo –spiega Nocentini- la zona dove lavoravano gli operatori era difesa da una blindatura. Poi si è scelto di eliminare questa netta separazione dalla clientela, sul modello delle banche. Solo che le banche sono protette dalle ‘bussole’ all’ingresso e dalla presenza di guardie giurate. Provvedimenti che le Poste non hanno mai voluto adottare. E questo ha causato un incremento delle rapine negli uffici postali.” “Da quando è stata tolta la blindatura –prosegue Nocentini- siamo un obiettivo facile per chi vuole mettere a segno un colpo.
Molto più facile di una banca. Ci sono agenzie, come la 11 nella zona dello stadio, che nell’ultimo anno hanno subito 5 o 6 rapine. E anche se si tratta solo di uno sbandato con un temperino, per i lavoratori non è certo piacevole. Stamani poi, quando ad agire è stato un uomo armato di ‘magnum’, abbiamo davvero sfiorato la tragedia. Ai colleghi feriti va tutta la nostra vicinanza e solidarietà.” “Affettuosa vicinanza ai lavoratori feriti, loro colleghi vittime di momenti di grande paura e a tutti i clienti che in quel momento erano presenti alle Poste di via Canova.
Siamo a fianco di questi lavoratori, che sono stati feriti e hanno rischiato di morire sul loro posto di lavoro.” E’ il primo commento a quanto accaduto stamani a Firenze del segretario generale della Cisl provinciale, Roberto Pistonina. “L’episodio di stamani è indubbiamente da condannare senza scusanti, come ogni atto criminale. Ma va anche guardato –prosegue Pistonina- come un bruttissimo segnale, non certo il primo, di grande sofferenza che proviene dalla società. Il sindacato, insieme alle altre forze sociale e alle istituzioni, non può restare indifferente di fronte a ciò: dobbiamo porci seriamente il problema di come dare risposte per preservare oggi una coesione sociale sempre più a rischio.”