Le manifestazioni di protesta in questo momento in corso a Firenze e sul territorio nazionale hanno alla base una condizione di esasperazione degli autotrasportatori di fronte alle difficoltà che la categoria deve fronteggiare, ma Confartigianato Trasporti Firenze, insieme alle altre sigle di Unatras (Fai, Fiap L., Sna/Casartigiani, Unitai) e al mondo legato alla cooperazione (Lega Coop e confcooperative), non aderisce al fermo proclamato dal 23 al 27 gennaio. I blocchi e i disagi di quest’oggi sono pertanto dovuti ad una sparuta rappresentanza che non ha sottoscritto l’accordo unitario. “Non contestiamo minimamente il diritto ad effettuare delle proteste, ma queste devono realizzarsi secondo le regole che garantiscono a tutti le libertà individuali – dichiara Roberto Tegas, Presidente di Confartigianato Trasporti Firenze – In questo momento, con le risposte appena ricevute ed un Decreto appena approvato, la decisione di organizzare blocchi non serve a nulla ed appare piuttosto frutto di strumentalizzazioni”. Confartigianato Trasporti ricorda che il Governo Monti, dopo essersi espressamente impegnato alla Camera a confermare i 400 milioni di euro a sostegno delle aziende di autotrasporto, a riconoscere la disciplina sui costi per la sicurezza (ed anzi a potenziarla con l’introduzione di ulteriori sanzioni) e a lavorare sul rimborso trimestrale delle accise del gasolio per autotrazione, ha già approvato sabato scorso, in Consiglio dei Ministri, il relativo decreto. Inoltre, anche sull’accesso alla professione e sui divieti di circolazione i rappresentanti del Governo si sono detti pronti a rivedere le specifiche disposizioni. “Il nostro fermo è sospeso, non revocato – specifica Roberto Tegas – Se i politici non convertiranno in legge i provvedimenti, allora daremo attuazione alla protesta.
Ecco perché abbiamo concesso al Governo 60 giorni di tempo per rendere efficaci le disposizioni annunciate. In caso contrario il blocco sarà totale”.