Dopo lo scorso venerdì 13 anche oggi, martedì 17, si presenta nero per i pendolari che utilizzano i treni della Valdichiana e del Valdarno. Tutti i convogli della mattina tra le 6.50 alle 8.40 delle linee Chiusi, Foligno e Roma da e per Firenze sono rimasti fermi in coda il località Olmo, a pochi chilometri da Arezzo. “La situazione che si è verificata oggi ad Arezzo e che ha coinvolto centinaia di pendolari toscani non è accettabile, perfino incomprensibile se si pensa che si è verificata a metà gennaio e non a causa di una gelata improvvisa in autunno o in primavera”.
A dirlo è l’assessore regionale ai trasporti Luca Ceccobao che stigmatizza il blocco di due ore della linea ferroviaria Arezzo-Firenze avvenuto questa mattina a causa del gelo che aveva bloccato uno scambio in località Olmo, ad Arezzo. “Avevo segnalato da tempo – prosegue l’assessore – la necessità di una manutenzione programmata degli scambi in vista del previsto e prevedibile calo delle temperature”. “I ritardi gravissimi di questa mattina saranno conteggiati dalla Regione Toscana nelle penali a Trenitalia e tradotte in bonus per i pendolari della linea.
Questo ovviamente non cancella il disagio subito dai pendolari toscani, ma è doveroso sare un segnale di inflessibilità. Siamo in pieno inverno, gelo e neve sono fenomenti atmosferici normali. L’infrastruttura ferroviaria deve essere attrezzata per affrontare senza problemi anche le temperature rigide”. La causa, secondo un comunicato ufficiale di Trenitalia, "un guasto ad uno scambio dovuto al ghiaccio". I ritardi sono andati oltre i 90 minuti arrivando anche ai 140 e in alcuni casi oltre, con forti ripercussioni anche nelle stazioni della Valdichiana e del Valdarno.
Se una ventina di treni sono stati in ritardo, altri 2 sono stati cancellati, parzialmente o per l’intero percorso, come il Vivalto 6604 Chiusi-Pistoia che è stato soppresso a Firenze Campo di Marte dove era arrivato con 134 minuti di ritardo. Diverse centinaia di lavoratori e studenti bloccati sui treni e nelle stazioni della Valdichiana e del Valdarno con ritardi che spesso è difficile giustificare sui posti di lavoro e che causano problemi. Tutto ciò accade mentre dal 1 febbraio prossimo scatterà l'aumento del 20% sui biglietti ferroviari e da luglio prossimo l'aumento sugli abbonamenti. I Comitati del pendolari della Valdichiana, dei pendolari di Arezzo e dei pendolari del Valdarno direttissima intendono "protestare energicamente contro Trenitalia per questo ennesimo problema che dimostra ancora una volta lo stato di abbandono del trasporto locale. Questa situazione continua a creare forte disagio verso i lavoratori e gli studenti.
I Comitati dei pendolari chiedono alla Regione Toscana di intervenire con urgenza e determinazione affinché problemi e disagi disservizi sulle linee ferroviarie terminino una volta per tutte". «Per ora di ‘sprint’ ci sono solo i pulitori. Auspicheremmo, per il futuro, che lo fossero anche i treni»: la butta sull’ironia, il Consigliere regionale del Pdl Stefano Mugnai, ma sull’ennesimo ritardo dei treni patito stamani dai pendolari del Valdarno in verità non ha nessuna voglia di scherzare.«Con una scusa o con un’altra – attacca – di fatto per la Regione pare esserci sempre una valida giustificazione per lasciare a piedi i pendolari, cancellando treni e costringendo le persone a viaggi estenuanti, in piedi in carrozze stipate, sempre troppo fredde o troppo calde.
Anzi, a volte non si ritiene nemmeno di dover fornire spiegazioni, visto che ad oggi ancora nulla è dato di sapere sulle sorti del treno regionale 11668 che il 13 gennaio scorso è letteralmente evaporato nell’etere. Non è passato e chiuso, lasciando con un palmo di naso chi lo stava aspettando e ancora oggi è in attesa di una qualche motivazione».Stamani il nuovo atto, con un blocco di ore andato avanti dalle 6.50 alle 8.40 causato dal guasto a uno scambio provocato dal gelo in località Olmo, ad Arezzo: «Ancora una volta – osserva Mugnai – i pendolari aretini e valdarnesi si sono ritrovati vittime di un destino che per la Regione e per Trenitalia pare ineluttabile.
Al contrario, noi riteniamo che chi è titolare di contratti di servizio di alta utilità sociale abbia l’obbligo di saper intervenire efficacemente anche in situazioni di emergenza come quella di stamani, senza lasciare gli utenti lungo i binari a surgelare nell’attesa. In questo senso speriamo che la Regione intervenga presso Trenitalia, piuttosto che inalberare promesse come quelle sui nuovi Vivalto che sarebbero dovuti arrivare entro il dicembre dello scorso anno e che ancora non si sono visti.
Che siano stati oggetto di una prova generale delle profezie Maya?»