Sarà pubblicato domani sulla Gazzetta ufficiale dell'Unione europea il bando per la privatizzazione del ramo Tpl di Ataf Spa. Il ramo d'azienda oggetto di gara europea comprende tutte le partecipazioni attualmente detenute da Ataf Spa, eccetto quelle in Tram di Firenze e Firenze Parcheggi. Le aziende interessate avranno 35 giorni di tempo per qualificarsi, mentre la conclusione dell'iter con l'aggiudicazione al vincitore è prevista fra 7-8 mesi. Il bando sarà pubblicato integralmente sul sito e per estratto sui principali quotidiani.
"Non siamo alla ricerca di un partner finanziario, ma di un soggetto industriale forte ed esperto nel trasporto pubblico su gomma. Per questo abbiamo inserito nel bando dei paletti ben precisi. Chi vorrà qualificarsi per partecipare dovrà avere i seguenti requisiti minimi: 270 milioni di euro di fatturato globale e 240 di fatturato specifico nell'ultimo triennio, almeno 400 bus, almeno 40 milioni di chilometri fatti nell'ultimo triennio, 20 milioni di capitale sociale interamente versato" ha detto oggi il presidente di Ataf, Filippo Bonaccorsi.
Dopo la fase di qualifica, che servirà ad Ataf per selezionare le aziende da invitare alla gara, partiranno le lettere di invito dove sarà contenuto anche il prezzo base d'asta, determinato da perizie giurate. "A coloro che inviteremo chiederemo non solo un'offerta economica, ma anche tecnica: un requisito importante per la determinazione del punteggio, e quindi per la scelta dell'acquirente, sarà la capacità di investimento per l'acquisto di mezzi nuovi - ha aggiunto Bonaccorsi - In questo modo escludiamo da subito eventuali soggetti solo finanziari, restringendo il campo unicamente ad aziende attive nel settore del trasporto pubblico su gomma".
Il Comune di Firenze in Assemblea dei Soci ha votato a favore, 3 comuni della Piana si sono dichiarati contrari, ed altri si sono astenuti (5). Firenze detiene l'83% circa dell'Azienda e si è parlato di votazione a maggioranza raggiunta. Poi sono entrati in ballo i patti parasociali che disciplinano il Direttivo aziendale, che prevedono una sorta di 'salvagente' in modo tale da far passare gli atti a maggioranza solo con la compartecipazione al voto favorevole di più soggetti, per il 90% delle quote, a prescindere dal mero peso numerico di un unico soggetto. "La risposta in aula dell'assessore Mattei alla nostra domanda d'attualità - spiegano De Zordo e Grassi -conferma i dubbi sulla validità della decisione di vendere Ataf che è stata presa il 10 gennaio dall'assemblea dei soci proprietari.
I patti parasociali avrebbero infatti richiesto una votazione con il 90% delle quote a favore mentre in quella occasione si espresse a favore della vendita solo il comune di Firenze che possiede l'82%. A questo punto sarà bene che i Comuni che non condividono la scelta si facciano sentire e comunque fin da domani acquisiremo gli atti e valuteremo insieme a un pool di giuristi se vi siano le condizioni per impugnare un atto la cui mancata validità avrebbe conseguenze sull'intero iter di privatizzazione.
Il bando oggi annunciato da Ataf per la privatizzazione del ramo tpl rappresenta quindi un passo nel vuoto la cui validità è connessa alla decisione di un'assemblea la cui regolarità viene oggi messa in dubbio dallo stesso assessore alla mobilità".