FIRENZE– La nave Costa Concordia di Costa Crociere, con oltre 4.000 persone a bordo, si é incagliata dopo un urto ed é semi affondata. Un primo provvisorio bilancio, secondo quando comunicato dal 118 di Grosseto, parla di tre morti, una quarantina di persone ferite e curate presso i pronto soccorso di Orbetello e Grosseto, 1 grave trasferita all’ospedale di Siena. Il piano di emergenza è scattato a mezzanotte con il richiamo di tutto il personale reperibile. Due gli elicotteri del Soccorso Pegaso della Regione impiegati.
Le postazione mediche avanzate sono state allestite dalle 7 all’Isola del Giglio, una al porto (in una tenda riscaldata) e altre nei locali degli ambulatori della Asl. Altre due sono state allestite a Porto santo Stefano, nei locali della palestra e in una tenda della Croce Rossa. Complessivamente, tra isola e terra ferma, sono stati immediatamente messe a disposizione 25 ambulanze, 7 medici e 16 infermieri. Due medici e tre infermieri sono arrivati dal 118 di Arezzo. Sull’isola sono state trasferite altre due ambulanze del volontariato che si sono aggiunte alle due già a disposizione.
Negli ospedali di Grosseto ed Orbetello sono stati immediatamente chiamati in servizio il personale medico e infermieristico a riposo. In pochi minuti sono arrivati rianimatori, neurologi, ortopedici, specialisti del pronto soccorso, operatori della farmacia e tutto il restante personale attivato per gestire l’allerta. Tutti i naufraghi hanno ricevuto assistenza immediata prima di prendere posto sui traghetti diretti a Porto Santo Stefano. I 36 feriti sono stati accompagnati in ambulanza ai pronto soccorso di Orbetello e Grosseto, per 21 è stato necessario il ricovero.
In genere si è trattato di casi di ipotermia e traumi di vario tipo. Infine è stata attivato un nucleo di psicologi nelle postazioni mediche avanzate di Porto Santo Stefano. “Un lavoro enorme, svolto con competenza e generosità. Ringrazio di cuore tutti coloro che si sono spesi in questa emergenza, e in particolare l’amministazione provinciale di Grosseto”. Questo quanto ha voluto sottolineare il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, da Porto Santo Stefano, dove si sta attendendo l’arrivo degli ultimi naufraghi dall’Isola del Giglio.
“E’ stata una notte di terrore per i croceristi e per l’equipaggio – ha ricordato Rossi – Una drammatica emergenza a cui la popolazione del Giglio e di Porto S.Stefano, insieme alla protezione civile, ai volontari, agli operatori della Asl e alle forze dell’ordine, ha saputo dare una grande risposta. I cittadini hanno aperto le loro case per accogliere e prestare assistenza. Purtroppo ci sono tre morti e forse alcuni dispersi, ma la macchina dei soccorsi certamente ha funzionato: in neppure 12 ore sono state accolte, rifocillate, visitate e curate 4700 persone”.
Il presidente Rossi richiama anche i problemi che si pongono per l’immediato futuro in seguito al naufragio della nave Costa. “Ho invitato il presidente della provincia di Grosseto Marras all’incontro di lunedì a Livorno con il ministro Clini per affrontare il problema di una rapida rimozione della nave, in modo da evitare problemi di inquinamento e intralcio alla navigazione. Ma oggi quello che mi preme sottolineare, ancora una volta, é la grande dimostrazione di umanità e solidarietà dimostrata dalla popolazione e da tutti i soccorritori”. «Al momento non si è verificato e non c’è alcun rischio di sversamento di carburante nelle acque dell’Isola del Giglio dai serbatoi della Costa Concordia e sono state attivate tutte le procedure perché questo non avvenga -afferma il sindaco Sergio Ortelli- Nel primo pomeriggio di oggi ci sarà l’intervento di un tecnico esperto a livello europeo della società Smith che metterà in sicurezza la parte interessata».