FIRENZE- Immaginate un lungo serpentone di macchine che parte da Firenze e arriva sino allo stretto di Bering, tra la Siberia e l’Alaska. Ebbene, quell’enorme tratto di 10mila kilometri è appena sufficiente per allineare, una dietro l’altra, tutte le auto che attualmente circolano in Toscana. Tra pochi anni, secondo le previsioni, neanche questo spazio basterà più: la richiesta di mobilità salirà ogni anno sino a un +30 per cento rispetto a oggi nel 2015. Come sarà possibile coniugare l’esigenza di spostare persone e merci con la qualità della vita e dell’ambiente? Quali saranno le scelte di fondo per potenziare il sistema infrastrutturale e renderlo più efficiente e sicuro? E ancora, in che modo si cercherà di rendere sempre più appetibile la scelta del servizio pubblico, specie su rotaia? Sono queste solo alcune domande di fondo cui cerca di rispondere il piano regionale della mobilità e della logistica.
Il piano, che descrive scenari, strategie e obiettivi da qui al 2015 di uno dei comparti più importanti dell’economia toscana (5,6 miliardi all’annuo di euro, pari al 6,7 per cento del Pil regionale), dopo l’approvazione in giunta regionale viene ora sottoposto al confronto e al dibattito pubblico. La conferenza sul piano si svilupperà martedì 27 e mercoledì 28 maggio tra Firenze e Livorno. All’assise parteciperanno amministratori e tecnici, dirigenti delle aziende di trasporto e rappresentanti delle parti sociali.
“Sarà un’occasione fondamentale – sottolinea l’assessore regionale ai trasporti Riccardo Conti - per discutere sui progetti futuri di un settore che incide fortemente sia sulle potenzialità economiche della nostra regione che sulla qualità della vita di ciascuno di noi”. “Realizzare un sistema della mobilità efficiente, moderno e allo stesso modo compatibile con l’ambiente – prosegue Conti - è la grande sfida che il piano propone e che, mi auguro, possa trovare ampi spazi di condivisione.
Siamo in una fase di grande dinamismo istituzionale in questo settore: se consideriamo gli investimenti attivati, gli accordi stipulati, le opere in progettazione o già in fase di realizzazione raggiungiamo i 12 miliardi di euro; occorre saper accompagnare e gestire questa fase di grande cambiamento con la quale crediamo di poter rispondere concretamente alla richiesta sempre crescente di mobilità”
La conferenza si articolerà in due giornate e in altrettanti ambiti tematici.
Martedì 27 maggio, nella sala verde del Palazzo dei congressi si discuterà su ‘un sistema di trasporti accessibile e sostenibile’.
I lavori inizieranno all 9.30 e si concluderanno alle 18. Alle 10 è prevista la relazione introduttiva di Riccardo Conti, alle 13 l’intervento del ministro per le infrastrutture e dei trasporti Pietro Lunardi e, a seguire, quello del presidente della Regione Toscana Claudio Martini.
Mercoledì 28 maggio, a Livorno, l'Interporto Amerigo Vespucci sarà l’inedito scenario della seconda giornata dedicata alle problematiche della logistica e del trasporto merci. Il presidente Martini aprirà una fitta serie di interventi che si svilupperanno per l’intera giornata.
Muoversi
Per lavoro, studio, tempo libero. E’ questa l’esigenza che sembra accomunare tutti i toscani, al di sopra di ogni campanile. Ogni giorno milioni di persone si muovono in auto, in motorino, in bici, oppure salendo su uno dei 580 treni o dei 2.900 autobus pubblici disponibili. E’ un esodo quotidiano, le cui proporzioni aumentano di giorno in giorno: negli ultimi dieci anni la domanda di mobilità è cresciuta del 30 per cento e stime analoghe caratterizzano il prossimo decennio.
Un esempio aiuta a chiarire: dal 1991 al 2001 molte città toscane hanno diminuito gli abitanti (Firenze –12 per cento, Pisa –9, Siena –8, Livorno –7, Lucca –6, Pistoia –4) a vantaggio delle cinture urbane o extraurbane: è aumentato quindi il raggio degli spostamenti e, di conseguenza, il numero dei pendolari: oggi ci sono 150mila pendolari in più rispetto a dieci anni fa.
L’espansione della domanda di mobilità riguarda in modo analogo il trasporto merci: anche in questo caso la stima di crescita nei prossimi dieci anni supera il 30 per cento, con prospettive di sviluppo specie per il trasporto su gomma o via mare.
Questi dati riferiti alla Toscana aderiscono perfettamente al contesto italiano e europeo. Anche su scala continentale si registra un costante sviluppo delle interrelazioni e degli scambi di persone e di merci, accompagnati dai tipici effetti negativi: recenti stime della Commissione europea evidenziano, per esempio, che il traffico è quotidianamente soggetto a ingorghi sul 10 per cento della rete stradale europea, che il 25 per cento della rete ferroviaria ha ‘saturato’ la sua capacità.
E che oltre il 30 per cento dei voli dai 16 aeroporti principali dell’Unione registrano ritardi superiori ai 15 minuti.
La mobilità e il portafogli delle famiglie toscane
La predilizione per l’auto fa lievitare i costi della mobilità: in Toscana, per la sola gestione, escludendo cioè l’acquisto dell’autoveicolo, si spendono circa 3 miliardi e mezzo di euro l’anno. Ogni famiglia toscana spende, quindi, per il trasporto quasi 2.800 euro (circa il 12 per cento dei consumi complessivi, stimati in 25.800 euro).
Oltre la metà del consumo per il trasporto è dovuta all’acquisto di carburante, un quarto alla spesa per assicurazioni, e il resto alla manutenzione, custodia, parcheggio e pedaggio (vedi tabella). Solo una piccola porzione (8 per cento) della spesa totale in trasporti è legata al trasporto pubblico. Si tratta di numeri e percentuali perfettamente in linea con regioni assimilabili alla nostra come Emilia Romagna e Veneto. Da notare, negli ultimi tre anni, un lieve incremento della spesa per i mezzi pubblici: +2 per cento per i bus, +1 per cento per il treno.
Traffico, incidenti, inquinamento: i costi sociali della mobilità
10 ore.
E’ questo il tempo che ogni pendolare toscano regala ogni anno al traffico. Mediamente il 9,5 per cento del tempo necessario per spostarsi viene perso a causa della congestione viaria. Percentuali che variano, sensibilmente, da un capo all’altro della regione, salendo visibilmente a Firenze: nella città capoluogo le ore perse all’anno salgono a 51, e la percentuale del tempo perso supera il 50 per cento). Ma c’è ancora un’altra vittima delle strade: l’aria che respiriamo. Sono infatti i 2 milioni e mezzo di mezzi circolanti la causa preponderante di inquinamento da monossido di carbonio e benzene (da notare che oltre il 76 per cento di questi mezzi è alimentato a benzina).
Anche in questo caso è interessata dal problema soprattutto l’area delle città, dove si concentra maggiormente l’inquinamento atmosferico e anche quello acustico.
Nell’ambito del piano regionale è stato anche quantificato il costo sociale dovuto a incidenti, inquinamento, traffico: esso è stimato in 3,5 miliardi di euro all’anno (una fetta corrispondente al 3,4 per cento rispetto al dato nazionale).
Per i cittadini toscani infrastrutture e traffico sono priorità
Un’indagine Censis del 2001 ha evidenziato che il traffico urbano è considerato in maniera netta come la principale problematica della zona di residenza, precedendo voci come disoccupazione, microcriminalità, droga, inquinamento.
Il traffico viene considerato tra le principali problematiche da affrontare dal 39,8 per cento dei toscani, seguito dalla disoccupazione (30). Anche la carenza di infrastrutture viene vissuta come un problema da una fetta consistente di toscani (14,8 per cento). Affrontare e risolvere i problemi della mobilità è quindi, per i cittadini toscani, una delle sfide più importanti della Toscana del futuro.
I mezzi di trasporto più usati
Più persone che si muovono significa anche più auto e moto, ogni giorno, in circolazione.
Lo si può capire non solo osservando quello che accade, ogni giorno, nei centri urbani o nelle arterie più affollate, ma anche verificando il numero dei mezzi circolanti (siamo a circa 2 milioni e 500mila, di cui 2 milioni e 100mila auto) o quello sui consumi (in Italia nel 2001 i consumi di carburante sono aumentati del 4,1 per cento), o ancora controllando ciò che accade nei tratti più ‘frequentati’ della rete: sulla A1, tra Firenze-Signa e Certosa, dove nel 1992 transitavano ogni giorno 60mila veicoli, ogni ne passano 81mila.
Una tendenza, questa, che emerge chiaramente anche dai risultati dell’indagine commissionata dalla Regione su un campione di 3.551 toscani. Oltre il 70 per cento del campione sostiene di utilizzare abitualmente l’auto per gli spostamenti siano essi legati al lavoro o al tempo libero. I toscani, comunque, esprimono un notevole gradimento anche per la bicicletta (il 25,8 per cento dichiara di utilizzarla almeno tre giorni alla settimana), collocandola davanti al motorino (16 per cento). Più basse le percentuali di utilizzo dei mezzi pubblici: il 14,3 per cento degli intervistati dichiara di utilizzare almeno tre giorni a settimana l’autobus urbano, il 4,6 il treno e il 3,7 l’autobus.
Orientare la mobilità verso l’utilizzo di mezzi eco-compatibili per garantire l’ambiente. Favorire misure capaci di ridurre drasticamente il numero di incidenti. Completare la realizzazione di opere capaci di far superare alla Toscana lo storico deficit infrastrutturale. Sviluppare l’intermodalità e le innovazioni tecnologiche nel trasporto merci. Sono questi, in estrema sintesi, gli obiettivi strategici verso cui si dirige il nuovo piano regionale della mobilità e della logistica.
Per ottenere questi risultati il piano prevede, di qui al 2015, una mole di interventi stimabile in circa 25 miliardi di euro. Di questi una buona parte sono già previsti negli strumenti finanziari della Regione e negli accordi col governo sulle infrastrutture (12 miliardi) e nelle risorse annualmente destinate al trasporto pubblico (circa 3,5 miliardi), il resto dovrà essere frutto di investimenti aggiuntivi da prevedere nei prossimi anni.
Il piano è l’erede diretto di un analogo strumento risalente al 1989.
Uno strumento ormai non più adatto a interpretare uno scenario profondamente mutato: basti pensare a quanto è cresciuto nel frattempo il ‘fabbisogno’ di mobilità, e a quanto è cambiato il contesto istituzionale (le Regioni hano notevolmente ampliato le loro competenze per esempio in materia di viabilità o di trasporto pubblico). Sulla base di queste trasformazioni, e in un contesto sempre più ‘europeo’, il nuovo piano ridisegna il futuro della mobilità, proiettandosi in un ambito temporale di oltre dieci anni (2003-2015), e orientandosi verso un obiettivo di fondo: la creazione di un sistema della mobilità in sintonia con l’ambiente, e che abbia al suo centro i diritti e i bisogni dei cittadini.
Ecco allora i quattro indirizzi attraverso i quali il piano, muovendosi da una attenta e dettagliata analisi del presente, cercherà di raggiungere il suo obiettivo.
1- Orientare la mobilità delle persone
Il contesto
Cresce, inesorabilmente, in Toscana come in ogni angolo d’Europa, il bisogno di spostarsi: +30 per cento dal 1989 a oggi, +30 per cento, secondo le stime, di qui al 2015. E’ sempre più necessario indirizzare questa onda sempre più montante di spostamenti.
Soprattutto è necessario favorire l’utilizzo di mezzi più compatibili. Attualmente gran parte della domanda di mobilità viene assorbita dai mezzi su gomma (2 milioni e mezzo di mezzi circolanti in Toscana) con evidenti costi sociali in termini di inquinamento e di congestione, speice nei centri urbani.
Strumenti e obiettivi
Per favorire il riequilibrio della mobilità garantendo l’ambiente, il piano punta a favorire l’utilizzo dei mezzi pubblici, a sostenere in particolare quelli ecocompatibili e a ampliare la rete di piste ciclabili.
L’obiettivo è di ottenere di qui al 2010 un incremento del 70 per cento dei passeggeri trasportati ogni anno, a addirittura di compiere un balzo del 150 per cento di qui al 2015. Per ottenere questi risultati, oltre alle opere infrastrutturali, si prevede:
a- Sostituzione o ristrutturazione dell’intero parco treni regionale (80 per cento dei treni nel 2009, 100 per cento nel 2015)
b- Cadenzamento treni (nel 2009: treni cadenzati ogni 30 minuti sulle direttrici primarie e ogni 15 sulle relazioni metropolitane)
c- Incremento della velocità commerciale di 1,5 km entro il 2009 tramite la realizzazione di corsie protette
d- Riduzione dell’età media dei bus (media di 7 anni nel 2009) con utilizzo nel ciclo urbano di bus a emissioni basse (a metano o elettrici).
e- Integrazione tariffaria e unificazione dei titoli di viaggio; diffusione di sistemi di pagamento delle tariffe con mobility card (70 per cento nel 2005, 100 per cento nel 2009)
f- Sviluppo dell’informazione all’utenza (Web, call center, messaggi su telefonia fissa o mobile)
g- Sviluppo nodi di interscambio gomma rotaia nelle città (+40 per cento nel 2009)
h- Sviluppo della rete di piste ciclabili (+500 km nel 2009)
2- Superare il deficit infrastrutturale
Il contesto
La rete stradale della regione è ancora insufficiente, specie in relazione alla rilevanza dei traffici di transito nazionale che, inevitabilmente, interessano la regione.
Quella ferroviaria pur avendo una densità superiore rispetto alla media nazionale presenta difficoltà di espansione dell’offerta a causa della saturazione di alcune linee.
Strumenti e obiettivi
Fondamentale, per il superamento del deficit, è la realizzazione delle opere previste nell’accordo quadro Governo-Regione recentemente sottoscritto. L’Intesa, per un importo di oltre 8 miliardi di euro prevede interventi sulla viabilità (Variante di valico, terza corsia nell’area fiorentina, 2 mari, corridoio tirrenico, sistemazione valichi appenninici) e sulla rete ferroviaria (Alta velocità e opere connesse, nodo di Firenze, ferrovia Pontremolese).
Nel piano vengono inoltre indicate altre priorità.
Infrastrutture viarie:
1- Autostrada A1 – Variante di valico e terza corsia Barberino – Firenze Nord, Firenze nord-Firenze sud, Firenze sud – Incisa
2- Autostrada A1: interventi di ristrutturazione varie aree di servizio
3- Autostrada A11 Firenze Pisa Nord (potenziamento)
4- Autostrada A 12 Genova- Viareggio (terza corsia)
5- Corridoio Tirrenico – Completamento autostradale Cecina-Civitavecchia
6- Autostrada A15 Parma-La Spezia: adeguamento e messa in sicurezza
7- Grosseto-Fano (2 mari): completamento del raddoppio
8- Valichi appenninici (Statali 12, 62, 63, 64, 67): adeguamento e messa in sicurezza
9- Adeguamento del sistema stradale longitudinale tirrenico nella Toscana Nord (collegamenti con i porti di Massa e Carrara e con gli ospedali di Massa e della Versilia)
10- Completamento della diramazione della Statale 12 dell’Abetone e del Brennero con il casello di Lucca della A11.
11- Potenziamento dei collegamenti transappenninici Garfagnana-Lunigiana
12- E45 Orte-Cesena (adeguamento e messa in sicurezza)
13- SS67 nel tratto Pontassieve-Firenze (varianti ad alcuni centri abitati)
14- Bretella Prato-Signa (realizzazione)
15- Vari interventi sulle strade statali e regionali finanziati con i programmi Anas antecedenti al trasferimento della viabilità alle regioni e con il Piano straordinario di investimenti (694 milioni per interventi su strade ora regionali, tra cui la Fi.Pi.Li.)
Infrastrutture ferroviarie
1- Alta velocità Firenze Bologna
2- Sottoattraversamento di Firenze, nuova stazione, tramvia, e altre opere connesse
3- Linea Firenze-Empoli-Pisa (con quadruplicamento della linea Empoli-Montelupo)
4- Centro di alta tecnologia ferroviaria all’Osmannoro
5- Linea Osmannoro-Campi Bisenzio
6- Linea Faentina (elettrificazione)
7- Linea Empoli-Siena-Chiusi (potenziamento)
8- Pontremolese (raddoppio della linea a e tunnel di valico)
9- Nodo di Pisa: sistema comando controllo linea Genova-Roma e Pntremolese
10- Nodo di Pisa, sistemazione impianti, potenziamento linea Collesalvetti-Vada
11- Interporto di Guasticce (completamento)
12- Sistema integrato di trasporto Pistoia-Lucca-Viareggio
13- Linea Pistoia-Lucca-Viareggio (potenziamento e raddoppio)
14- Ulteriori interventi da approfondire e sviluppare (tra cui Collegamento Campi-Prato-Pistoia e collegamento Arezzo-Sansepolcro)
15- Interventi vari di soppressione passaggi a livello.
3- Aumentare la sicurezza
Il contesto
Secondo l’Istat nel 2000 in Toscana si sono verificati 17.613 incidenti, con 428 morti..
La nostra regione è al sesto posto delle statistiche nazionali. La maggior parte degli incidenti (78 per cento) avviene all’interno delle città, il 12,6 per cento su strade statali e regionali, il 5,5 nelle autostrade, il 3,9 nelle strade comunali extraurbane. In molti casi sono coinvolti giovani e giovanissimi.
Strumenti e obiettivi
Il piano si propone di ridurre del 25 per cento il numero di incidenti e delle vittime di incidenti al 2009 e del 50 per cento al 2015 attraverso strumenti come questi:
a- Attuazione del programma straordinario di interventi sulla viabilità regionale 2003-2007: 694 milioni di euro per intervenire sulle arterie più pericolose e per realizzare varianti che evitino il passaggio nelle città.
b- Attuazione dei Piani urbani della mobilità che comprendano misure a protezione della viabilità pedonale e dello sviluppo della rete di piste ciclabili.
c- Sviluppo di iniziative di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole con riferimento alla fascia d’età 14-15 anni.
4- Sviluppare l’intermodalità e l’innovazione nel trasporto merci
Contesto
Ogni anno vengono trasportate in Toscana oltre 150 milioni di tonnellate di merci. Ma caratteristica peculiare è che a svolgere queste mansioni sono aziende di piccole dimensioni: tra le oltre 10mila imprese che operano nel settore si ha la netta prevalenza di imprese individuali (73 per cento) che servono quasi sempre un mercato locale (l’80 per cento delle merci che si spostano in Toscana compie distanze inferiori a 100 km).
Questa polverizzazione produce diseconomie, congestione, scarsa concorrenzialità in un mercato sempre più allargato. Inoltre non si utilizza a sufficienza lo strumento del trasporto su ferrovia.
Strumenti e obiettivi
a- Sviluppare il trasporto delle merci su ferrovia promuovendo l’accesso al mercato di vettori ferroviari per il trasporto di merci anche su brevi distanze
b- Favorire la crescita degli interporti toscani
c- Promuovere l’innovazione logistica e l’integrazione operativa delle imprese toscane che forniscono servizi logistici.
Attraverso anche strumenti di sostegno nell’ambito delle risorse comunitarie del Docup o degli altri strumenti di agevolazione trasferiti dallo Stato alla Regione.
Com’è organizzata e come cambierà la Toscana dei trasporti, dei collegamenti e delle infrastrutture. E’ il contenuto dell’opuscolo “Toscana 2003. Trasporti e mobilità. Notizie, consigli e informazioni utili” che il presidente Claudio Martini invierà a tutte le famiglie toscane. Le tre precedenti pubblicazioni sono state dedicate all’ambiente, al bilancio e alla sanità.
Trenta pagine, 1.200.000 copie in formato tascabile, un linguaggio semplice e comprensibile, per spiegare ai toscani l’impegno della Regione per facilitare, velocizzare e rendere più sicuri i nostri spostamenti.
Scorrendo l’opuscolo si scoprono i grandi numeri della ‘Toscana in movimento’: i 2.800 chilometri di asfalto sui quali si muovono più di 2.600.000 veicoli; i 2.900 autobus urbani ed extraurbani sui quali viaggiano ogni giorno più di 820.000 persone; i 1.584 chilometri di rotaie e i circa 580 treni che quotidianamente portano a destinazione 170.000 passeggeri; i grandi spostamenti via mare e dai due principali aeroporti, il Galilei di Pisa e il Vespucci di Firenze.
Un importantissimo settore economico, dunque, quello dei trasporti e della mobilità, che dà da lavorare a un gran numero di persone: 60.000, approssimativamente, tra addetti alle Ferrovie, al trasporto locale, ad Autostrade, Anas e Aci, a porti e aeroporti, ad aziende metalmeccaniche legate al trasporto.
Diviso in 19 capitoli agilmente consultabili, “Toscana 2003.
Trasporti e mobilità” vuole essere uno strumento di informazione e conoscenza per tutti i cittadini: da una parte la Toscana che si muove, ma dall’altra anche i progetti per la sicurezza di chi viaggia sulle strade e le misure ecologiche per ridurre l’inquinamento atmosferico e acustico.
Interessanti gli ultimi capitoli della pubblicazione, con una sezione dedicata al galateo del viaggiatore (alcune norme da rispettare per la propria sicurezza e quella degli altri) e le pagine utili dei trasporti, numeri utili per spostarsi in Toscana con ogni mezzo.
L’opuscolo arriverà nelle case dei toscani nel mese di giugno.
“Un aumento delle tariffe postali – ha sottolineato il presidente Martini –, che siamo riusciti a contenere grazie ad un accordo con Poste Italiane, ha fatto lievitare i costi, ma ci è sembrato doveroso garantire il diritto dei cittadini toscani ad essere informati sulla situazione dei trasporti e della mobilità nella nostra regione”.