Firenze, 6 settembre 2005- Le imprese del settore (sono circa 9.500 le imprese di trasporto terrestre complessive alla fine del II trimestre 2005, di cui l’83% circa artigiane) presentano elementi di debolezza sul piano strutturale e finanziario. Oltre la metà sono di dimensione molto piccola (69,5% con meno di 4 addetti,); hanno un età media di 18 anni (confermando la stretta identificazione dell’impresa con il titolare), hanno un raggio operativo limitato (il fatturato suddiviso per area di operatività è per il 35,0% locale e per il 27,2% regionale) e relegato all’attività di trasporto in senso stretto non disponendo, in generale, di figure dedicate alla sfera promozionale e gestionale del servizio.
La clientela, inoltre, non va oltre i confini nazionali (25,9% sono imprese nazionali; il 18,2% le imprese regionali; 45,4% sono imprese locali) e la struttura finanziaria limita le possibilità di investimento verso le nuove tendenze della logistica. Inoltre, risulta elevato il grado di dipendenza delle imprese di trasporto nei confronti della committenza se è vero che, mediamente, i due terzi del fatturato proviene dai primi tre clienti.
Dall’altra parte, vi è una domanda che chiede alle aziende di trasporto una crescente personalizzazione del servizio; un ruolo di regia e di gestione di reti logistiche, con delega di alcune funzioni come magazzinaggio, il controllo della qualità della merce, l’imballaggio; una rete di interazione con l’utenza sempre più efficiente e integrata prediligendo le aziende di medio-grande dimensione capaci di garantire la più ampia copertura geografica del mercato e, in alcuni casi, anche il rispetto di standard normativi e la prestazione di servizi ausiliari complessi (appunto imballaggio, controlli di qualità, ecc.).
Lo rileva lo studio Il trasporto merci in Toscana – Strategie e prassi degli attori della domanda e dell’offerta dell’Osservatorio Regionale sull’Artigianato realizzato da Unioncamere Toscana e Regione Toscana, con la collaborazione delle Federazioni regionali di CNA, Confartigianato Imprese, CGIL, CISL, UIL, e curato dal Centro Statistica Aziendale.
Secondo l’indagine dell’Osservatorio, le aziende toscane di autotrasporto si caratterizzano essenzialmente per tre elementi di criticità: il progressivo indebolimento dei reali punti di forza (come la prossimità localizzativa rispetto al cliente); la mancanza di un autentico orientamento al servizio; un sentimento di impotenza di fronte al nuovo contesto competitivo caratterizzato da problematiche legate alla concorrenza internazionale, ai rapporti con le banche e all’accesso al credito, al sostegno delle istituzioni, al regime fiscale, agli obblighi burocratici, ai costi (tariffe assicurative, personale, carburante), ed infine alla difficoltà nel reclutamento di personale qualificato.
La gravità della situazione appare chiara a quasi tutti gli operatori intervistati che segnalano alcuni punti di intervento: l’aspetto organizzativo, per stimolare l'aggregazione di imprese o le loro relazioni funzionali; il sistema delle infrastrutture e della viabilità, attraverso piattaforme logistiche, che consentano una migliore erogazione del servizio tradizionale ed una più efficiente organizzazione.
Mancando piattaforme logistiche efficienti, le imprese toscane potrebbero, infatti, trasferire i reparti critici (magazzini, ecc.) verso altre regioni, facendo perdere progressivamente ai principali snodi logistici della Toscana (porti, interporti, ecc.) importanza nello scenario europeo.
"La Regione Toscana punta sulle infrastrutture e sulla loro integrazione -dichiara l'assessore regioanle Riccardo Conti- Far incontrare le autostrade di terra con quelle di mare e le ferrovie con le navi servirà a rendere più competitive le nostre aziende.
Tanto più questo scambio sarà veloce, agile ed efficace, tanto più cresceranno le merci in circolazione. Per questo fra le sue priorità la Regione ha la realizzazione della piattaforma ligistica costiera.
Il protocollo d’intesa firmato a luglio sulla piattaforma e il potenziamento di tutto il sistema costiero, porti, aeroporti, interporti, idrovie è il segnale concreto della direzione nella quale vogliamo andare.
Le nostre infrastrutture, prese singolarmente, svolgono un ruolo specifico ma delimitato, mentre se integrate in rete consentono di presentarci come la più importante piattaforma logistica costiera dell’Italia centrale e una fra le principali del Paese e dell’intero Mediterraneo.
Attualmente la Toscana si spostano ogni anno circa 155 milioni di tonnellate di merci.
Di queste, solo 37 vanno via mare, ben 112 su gomma. Le restanti 6 su ferro (5 tonnellate) e via aereo (1,3 tonnellate). Uno scenario determinato da una serie di problemi e caratteristiche che vanno dalla polverizzazione delle aziende operanti (oltre 10mila e molte individuali), le brevi distanze medie percorse (l’80% delle merci si sposta per meno di 100 chilometri), la mancanza di un’organizzazione adeguata dei servizi logistici e l’utilizzo ancora insufficiente delle ferrovie.
Nel complesso, per porti, interporti e aeroporti toscani il piano regionale della mobilità e della logistica di qui al 2015 prevede interventi per oltre 300 milioni di euro.
Sfruttando la posizione strategica dei.nostri porti che si trovano al centro del Mediterraneo, la creazione della piattaforma logistica costiera permetterà di offrire uno sbarco in Toscana all’enorme traffico di merci destinate all’Europa centro-continentale e provenienti dalle aree del lontano Oriente. Con la piattaforma logistica le navi che partono da est (ovvero Suez) potrebbero arrivare qui ben 7 giorni prima di arrivare a Rotterdam".
"Un forte contributo all’innalzamento della competitività del nostro sistema economico può venire dalla riorganizzazione del trasporto artigiano che deve puntare alla realizzazione di un sistema toscano della logistica -dichira l'assessore regioale Ambrogio Brenna - ottimizzando al proprio interno servizi, controllo, crescita dimensionale e procedendo ad una ulteriore personalizzazione del servizio al cliente.
A sostegno della creazione di un sistema della logistica la Giunta Regionale mette a disposizione risorse per il riposizionamento competitivo dei sistemi locali, per migliorare l’accesso al credito e per stimolare l’aggregazione fra le imprese".