"I due multiplex, UCI e The Space di Novoli, il giorno di Santo Stefano hanno incassato il 51% del fatturato cittadino, lasciando alle altre 25 sale il 49%. E questo in attesa che The Space apra le altre 3 o 4 sale che ha in programma e per le quali da tempo sta tentando in ogni modo di ottenere i permessi. Rischia seriamente di avverarsi quindi anche a Firenze quello che è avvenuto nelle altre città dove sono stati aperti i multiplex: ad Arezzo, per non andar lontani, dove hanno chiuso quasi tutte le altre sale o a Livorno dove è in coso un processo analogo" lo segnala Ornella De Zordo capogruppo a Firenze perUnaltracittà - lista di cittadinanza "Più che giustificata quindi la preoccupazione per le sale di prossimità, la cui presenza in città ha funzioni importanti: diversificano l'offerta (nelle sale dei multiplex come è noto si ripetono spesso gli stessi film), stanno dentro circuiti di qualità e svolgono un importante ruolo sociale, visto che sono frequentate anche da un pubblico anziano di residenti che non pensano nemmeno a mettersi in macchina e raggiungere i multiplex; la loro chiusura impoverirebbe la già misera offerta per il tempo libero diffusa sul territorio. E tutto ciò accade nella più completa assenza di efficaci normative antitrust: in un momento in cui la parola d’ordine è ‘liberalizzazioni’ perché non si pensa a dotare anche il mercato cinematografico di una corretta concorrenza, in presenza di oligopoli sempre più aggressivi?"
Cinema di quartiere, De Zordo: 'Multiplex si spartiscono il 51% del mercato'
I due multiplex, UCI e The Space di Novoli, il giorno di Santo Stefano hanno incassato il 51% del fatturato cittadino, lasciando alle altre 25 sale il 49%.