Nella settimana in cui “scendono in campo” i big monetari tanto temuti (da chi scrive) di questo periodo, noi ci concentreremo sul resto della distribuzione. Che, a dirla tutta, non è questa scintillante sciarada di pellicole interessanti, ma tant'è. Se qualcuno non si vuole schierare nella “faida” tutta toscana fra Parenti e Pieraccioni, può destinare i propri euro a qualcuna di queste proposte. Non sembra un'idea del tutto in buona fede il Gatto con gli stivali di Shrekiana memoria.
Il comprimario dell'orco verde ottiene una pellicola tutta per sé, in un'operazione che sembra essere stata realizzata tenendo d'occhio il borsello. Della serie : non possiamo più fare sequel di Shrek (quando è troppo è troppo, insegnano i dati dell'ultimo capitolo) allora andiamo di spin off. Se andrà bene, tremo al sol pensiero di un film con protagonista un asino. Più interessante sembra essere il nuovo capitolo delle avventure di Sherlock Holmes. Niente roba di pensiero, per carità, ma azione scoppiettante che segna la resurrezione di Guy Ritchie, un nuovo inizio per la sua carriera e per la sua vita post- Madonna.
Questo secondo capitolo sembra essere scintillante e adrenalinico come le sue prime note pellicole (Lock e Stock, tanto per dirne una) e si avvale della presenza nel cast di quello che avrebbe potuto essere (ed è ancora in tempo per carità) il più grande attore vivente, Robert Downey Jr, se la vita di dissolutezze non gli avesse fatto perdere anni e credibilità, in passato. Ma non solo : intanto in questo capitolo arriva la Nemesi delle Nemesi, il padre di tutti i cattivi letterari , quel professor Moriarty a cui presta le fattezze Jared Harris ; ci sono poi due nomi curiosi, Noomi Rapace (Lisbeth Salander della trilogia Millenium) nel ruolo della “lei” del film , e il grande caratterista Stephen Fry che interpreta Mycroft, il fratello del detective.
Per chi vuole divertirsi senza sentirsi preso in giro, sembra il film ideale. E poi c'è il film di un attore che quando passa dietro la macchina da presa fa sempre dei film interessanti e intelligenti, non banali, pieni di personalità. Rinsavitosi da sbandate sarde, George Clooney dirige questo Le idi di marzo, storia classica di formazione all'interno dello spietato meccanismo della propaganda politica in climi elettorali. Superbo il cast : oltre a George, abbiamo Ryan Gosling come protagonista, e una squadra perfetta di attori “secondari” (si fa per dire ) .
Ne dico solo due, anzi tre. Philip Seymour Hoffmann e Paul Giamatti. Potrebbero bastare questi nomi per vedere il film, ma se poi ci aggiungiamo la bellissima e bravissima Marisa Tomei, io sono già in fila a comprare il biglietto. Marco Cei per vedere la programmazione delle sale fiorentine, clicca qui.