La "Madonna del Velo", un olio su tela del XVI sec., riproduzione dell'originale di Raffaello conservato nel Museo Condé di Chantilly, torna al suo splendore dopo un attento restauro di 4 mesi e un investimento di 15.000 Euro. Il restauro pittorico è stato realizzato da Officina del Restauro e da Roberto Buda per il supporto ligneo. Indagini diagnostiche di Art-Test sas. L'Istituto degli Innocenti promuove da sempre il proprio patrimonio storico artistico. Per valorizzare le numerose opere e raccolte di documenti che raccontano la storia dell'infanzia nasce il Mudi Museo degli Innocenti, oggi al centro di lavori di riallestimento. L’iniziativa “Adotta un' opera d'arte” è finalizzata proprio al recupero di alcune opere, in precario stato di conservazione, che saranno esposte al Mudi.
Nata solo un anno fa, la campagna ha già all'attivo numerose "adozioni" per un valore complessivo che sfiora i 160.000 euro. Le adesioni provengono soprattutto dal mondo delle aziende, ma anche da associazioni di categoria e privati cittadini. La comunità fiorentina si dimostra come sempre sensibile e orgogliosa del proprio patrimonio da tutelare. In occasione del suo trentennale Starhotels ha finanziato il restauro della "Madonna del Velo". La tavola, preziosa per i colori raffinati, la tecnica e la scuola di appartenenza, necessitava di interventi urgenti a causa delle cadute di colore e dei sollevamenti, oltre a una spessa patina che ne oscurava le tinte originali. Questa Madonna col Bambino e San Giuseppe, di cm 144 x 115, è una copia di alta qualità del dipinto di Raffaello più noto come Madonna del Velo, attribuito definitivamente nel 1976 e oggi conservato a Chantilly.
Tra le numerose riproduzioni esistenti quella conservata presso gli Innocenti è certamente antica e di ottima fattura e sarà collocata nella sezione del museo riservata ai dipinti del Cinquecento. Impegnativi, sotto diversi profili, i lavori di restauro. Grazie agli interventi, sono ripresi i toni e la vivacità della tela. Parlano i cromatismi, i gesti appaiono vivi e risaltano i dettagli. L'opera, portata a nuova vita, trova ora la sua collocazione nella collezione della galleria del Mudi.
La direzione dei lavori è stata affidata alla Soprintendenza Speciale PSAE e per il Polo Museale della città di Firenze. "[...] Il lavoro di restuaro pittorico vero e proprio si è svolto in due fasi ed è stato condotto con colori a vernice a selezione cromatica e a velatura. Le verniciature a pennello e spruzzo sono state tecniche motivate da esigenze operative e di totale reversibilità. Prima di procedere con l'intervento sul dipinto, sono state eseguite radiografie e la riflettografia IR ad alta risoluzione per acquisire informazioni sulla tecnica pittorica e sul disegno sottostante. La superficie pittorica risultava molto ingiallita e scurita da un insieme di colle e vernici apposte nei precedenti interventi di restauro.
La pulitura è stata condotta con solventi adatti a ridurre gradualmente le stratificazioni fino a raggiungere il tono desiderato. I ritocchi a olio sono stati asportati completamente servendosi di appositi solventi e con l’ausilio del bisturi. Dopo la pulitura è stato affrontato il restauro del supporto ligneo, con il riallineamento di quattro assi sconnesse. Nuove traverse in castagno sono poi state applicate con ancoraggi elastici. La stuccatura a gesso e colla ha poi ulteriormente fermato i bordi e migliorato la superficie pittorica" [...] (dalla scheda di restauro)