Donata Patrussi e Giovanni Renzi sono gli autori del libro Liberty, Natura e Materia (Giunti Editore). Il bel volume non è una trattazione critica della sua storia estetica, ma una analisi del rapporto con i materiali sviluppato dai suoi maggiori esponenti, tra i quali il lettore toscano trova riconfermati due artisti fiorentini, Galileo Chini e Gino Coppedé. Il primo ancora abbastanza presente nella memoria culturale, il secondo assai meno rispetto ai suoi meriti. A distanza di un secolo il libro è l'occasione per riflettere e riscoprire la presenza del Liberty nelle nostre città a partire dalle decorazioni e dagli arredi interni dei palazzi più belli di quell'epoca. Non è un caso che la Toscana sia stata crocevia e riferimento espressivo del movimento artistico europeo.
A fine ottocento Firenze e i dintorni offrono ai tanti visitatori stranieri, i primi turisti, se non addirittura residenti stranieri acquisiti, una leva di artigiani valentissimi che ripropongono in chiave moderna la tradizione plurisecolare della creatività locale. E gli stilemi del Medioevo e del Rinascimento fiorentino sono di straordinaria ispirazione per gli artisti che sanno fondere gli elementi locali con i principi estetici floreali e naturalistici mutuati dall'arte orientale.
Firenze vive nei decenni a cavallo tra '800 e '900 una stagione di grandi mercanti (primo fra tutti Stefano Bardini) e mecenati dell'arte quali Horne, Stibbert, Temple Leader. Una delle città più belle del mondo viene eletta a residenza anche dalle prime star del nuovo mondo della cultura-spettacolo. Sulla collina di Settignano abiteranno Gabriele D'Annunzio ed Eleonora Duse, tra Rifredi e Lastra a Signa Enrico Caruso, mentre al Pian dei Giullari si stabilirà Lina Cavalieri. Niente di più adatto per il Moder Style, che mescola arte, artigianato e industria, Occidente e Oriente, natura e artificio, Cultura alta e comunicazione di massa. C'è tutto questo nell'elegante libro di Donata Patrussi e Giovanni Renzi sulle forme del Liberty, sui suoi materiali, sulla sua penetrazione nella vita quotidiana.
Liberty, Jugendstil, Secessione sono solo alcuni dei molti nomi che prende, in Europa, un movimento che tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento trasforma e ''modernizza'' il gusto estetico corrente. Un movimento che si irradia da Francia e Belgio e che per questo prende il nome di Art Nouveau. Uno stile floreale e lineare, di forte impronta decorativa, pervade non solo e non tanto le arti figurative quanto la vita quotidiana del tempo: dalla grafica all'arredamento, dalla gioielleria alla ceramica, dall'architettura all'industrial design.
Tra i nomi più noti tra quelli accostabili al movimento troviamo Klimt, Van de Velde, Mucha, Horta, Tiffany, Gallé, Hoffmann e Guimard, l'artefice delle celeberrime entrate del métro parigino. N. Nov.