Dopo la premiazione alla stilista spagnola Agatha Ruiz de La Prada, la Biennale d'Arte Contemporanea di Firenze consegna il riconoscimento alla carriera “Lorenzo il Magnifico” a José Luis Cuevas, artista messicano tra i più importanti del Novecento. Dalla conferenza-racconto che il pittore e scultore ha tenuto per il pubblico, insieme all'amico curatore Gregorio Luke, tra momenti di grande serietà, inserti ironici e paradossi, è emerso un ritratto vivido degli ultimi decenni di storia sudamericana.
Tra i punti più sentiti, il rapporto che i giovani dovrebbero avere con l'arte “Sono importanti l'umiltà e la disciplina. Quando si inizia a creare, e si delineano le prime figure, non si sa dove si andrà a finire. Solo un grande allenamento, e la capacità di ascoltare i consigli degli altri, ti possono indirizzare al risultato: l'opera d'arte.” Accompagnato dalla moglie, da anni sua musa ispiratrice, Cuevas ha dimostrato un forte attaccamento all'Italia “La prima volta che ho partecipato a una Biennale era il 1959, a San Paolo di Brasile.
Nessuno si aspettava che avrei vinto. E' con una sorpresa simile che oggi ricevo questo premio, particolarmente caro perché proviene da una città così importante.” La Biennale di Firenze celebra l'artista anche con una selezione di opere, visibili alla Fortezza da Basso fino alla chiusura dell'11 dicembre. José Luis Cuevas è uno dei più grandi artisti Messicani del XX e XXI secolo, un ribelle e un leader con una grande capacità per il dialogo critico. Un'artista riconosciuto a livello internazionale per le sue eccezionali qualità estetiche, che ha aperto le porte all'arte contemporanea dando nuova vita all'arte messicana.
Le sue opere sono caratterizzate da un ideale di libertà artistica, in cui si promuove l'espressione e l'arte figurativa che riflette la condizione umana contemporanea. La sua filosofia ha ispirato la fondazione del gruppo Nueva Presencia nel 1960, di cui ha fatto parte per un breve periodo. L'opera di Cuevas è stata influenzata dall'arte grafica di Goya e Picasso così come di Posada e Orozco, le cui rappresentazioni di creature deformi, l'umanità degradata e le prostitute erano di particolare interesse tematico.
Nel corso degli anni, ha reso omaggio ai suoi pittori preferiti così come gli scrittori, Dostoevskij, Kafka, Quevedo e Sade, in numerose serie di disegni e stampe. Cuevas ha detto che il suo disegno rappresenta la solitudine e l'isolamento dell'uomo contemporaneo e l'incapacità dell'uomo di comunicare. É per questa ragione che egli spesso distorce e trasforma la figura umana fino al punto di renderla unica. Durante la sua lunga carriera Cuevas ha fatto mostre personali in numerosi musei e gallerie in tutto il mondo, tra cui la University of Texas, Austin, il San Francisco Museum of Art, California, il Museo de Arte Moderno, Città del Messico, Museo de Arte Contemporaneo, Caracas, Phoenix Art Museum, in Arizona, Musée d'Art Moderne, Parigi, 1976.
Il suo lavoro è stato incluso tra i quattro maestri della linea: Jose Luis Cuevas, Alexander Calder, Stuart Davis e Morris Graves, Musee de la Napoule, in Francia, e in The Emergent Decade, Cornell University e Solomon R. Guggenheim Museum di New York. Tra i suoi numerosi premi citiamo il Primo Premio Internazionale di Disegno, Biennale di San Paolo, Primo Premio, International Black and White Exhibition, Lugano, Svizzera, Primo Premio Internazionale di Incisione, Triennale of Graphic Arts, New Delhi, India, Primo Premio, III Latin American Print Biennial, San Juan, Puerto Rico. Cuevas si è aggiudicato anche il Premio Nazionale delle Belle Arti in Messico nel 1981 e ha rappresentato il Messico alla Biennale di Venezia del 1982.
Nel 1992 il prestigioso Museo José Luis Cuevas è stato aperto a Città del Messico e ha inaugurato numerose mostre nel corso degli ultimi 19 anni.