Venerdì 9 dicembre la CGIL di Firenze organizza un presidio di fronte alla Prefettura in Via Cavour dalle ore 11 alle ore 12. La Cgil torna così a manifestare anche venerdì a Firenze, con un nuovo presidio, per ribadire che la manovra del Governo Monti non è equa, colpisce soprattutto i redditi più bassi, contrae ancora i consumi, accentua la recessione, crea nuova disoccupazione. Alla nuova iniziativa parteciperanno delegazioni delle RSU delle maggiori aziende fiorentine e di pensionati.
Cresce lo scontento e le forti perplessità dei lavoratori e dei pensionati per i contenuti del Decreto Monti che "ad una attenta analisi contiene ben pochi segnali di equità". La CGIL si sta mobilitando per riuscire a modificare almeno, fra le altre, quelle norme che sulla previdenza colpiscono le fasce più deboli, richiede infatti "che rimanga l’indicizzazione delle pensioni più basse e in contemporanea il diritto ad andare in pensione dopo 40 anni di lavoro senza penalizzazioni e che sia più graduale l’innalzamento dell’età pensionabile per le donne". "Non si capisce poi perché si voglia colpire prevalentemente chi ha un reddito medio basso con una nuova tassa sulla prima casa, mentre nel decreto manca un’imposta progressiva sulle grandi ricchezze, la tassazione dei grandi capitali, la vendita delle frequenze televisive e rimane in ponte l’acquisto dei costosissimi 131 Bombardieri F35.
Il tutto “condito” dalla mancanza di forti atti concreti contro l’evasione fiscale". Preoccupazione espresse anche dalla Cia Toscana sui provvedimenti varati dal governo Monti, il presidente Cia Giordano Pascucci: "Occorre ad ogni livello più rigore, serietà, trasparenza e coerenza nell’amministrazione e gestione delle cose pubbliche. Ci vuole un senso di responsabilità che richiama e sollecita una maggiore equità dei provvedimenti da adottare – aggiunge Pascucci - qualche correzione alla manovra è necessaria affinché la ripartizione dei sacrifici sia più equa e sostenibile per tutti.
Il nuovo aumento delle accise sui carburanti, che il governo Monti vuole rendere esecutivo con l’entrata in vigore della manovra rischia di dare il colpo di grazia ai consumi, perché determinerà un rialzo immediato e generalizzato dei prezzi finali dei beni trasportati su gomma. Solo a ottobre (ultimo dato disponibile), i rincari dei carburanti hanno fatto salire del 7,6 per cento annuo i costi di produzione degli agricoltori. Dopo l’emergenza bisogna pensare alla crescita e sviluppo dell’economia per questo sollecitiamo interventi incisivi ed efficaci per tutti i settori produttivi a partire dall’agricoltura adottando una nuova politica agraria, mettendo in atto interventi per il rilancio e lo sviluppo dell’agricoltura, per rafforzare la competitività sia delle nostre produzioni che delle imprese agricole sul mercato interno ed internazionale.
Per questa ragione auspichiamo che nel confronto parlamentare vengano apportati i necessari correttivi che consentano agli imprenditori agricoli meno gravami e un vero impulso alla ripresa" Tante le categorie economiche interessate e toccate direttamente, si tratta di un provvedimento a cascata che non trova al suo termine un pozzo senza fondo ma la base sociale del Paese. Tra lo Stato ed il cittadino ci sono gli Organi locali che, non trovando introiti dai fondi statali, si troveranno costretti ad attingere dagli abitanti del territorio, già vessati con la mano dello Stato.
Una mano lava l'altra? Non sempre. Per questo motivo i sindacati riuniti di Firenze scrivono ai comuni in vista dei bilanci. Cgil, Cisl e Uil di Firenze invieranno a tutti i comuni della provincia un documento sulla base del quale chiedono agli enti locali un confronto, in vista della predisposizione dei bilanci 2012, per evitare che a tasse si sommino tasse. Lo hanno annunciato Giovanni Ronchi, segretario generale aggiunto della Cisl di Firenze, Mario Batistini della segreteria Cgil e Arturo Papini della segreteria Uil provinciali. "Piomba sulle spalle di lavoratori e pensionati la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa, l’aumento dell’addizionale regionale Irpef, l’aumento dell’Iva e delle accise sui carburanti, che inevitabilmente porteranno anche ad aumenti dei prezzi.
Ma i tagli agli enti locali vengono confermati e si rischia di trovarsi di fronte a più tasse e meno servizi. 4 le priorità richieste ai comuni: la salvaguardia dei servizi inerenti istruzione e socio-sanitario; un puntuale confronto in materia di entrate addizionali e tariffe; un confronto specifico sulle problematiche del trasporto locale e della casa; la tutela del lavoro collegato all’insieme delle funzioni, dei servizi e delle attività degli Enti locali. Come fare? Lotta senza quartiere all’evasione fiscale; associazione dei comuni più piccoli e gestione associata dei servizi; rivisitazione della spesa per evitare sprechi, attivare risparmi, stabilire priorità; riorganizzazione delle amministrazioni comunali per offrire servizi che rispondano alle esigenze reali e attuali; analisi dei costi complessivi della politica (non solo quelli degli organi istituzionali) per renderli compatibili e appropriati. Il testo sarà inviato anche alla Provincia di Firenze, “anche se – ha notato Ronchi - ha già predisposto il suo bilancio, prevedendo tra l’altro un aumento della tariffa sui rifiuti, senza sentire il bisogno di incontrarci.
Almeno sapranno quello che avremmo detto loro se si fossero degnati ci convocarci.”