Un defibrillatore su ogni ambulanza che fa servizio nel sistema di emergenza urgenza toscano. E’ questo l’obiettivo che si è data la sanità toscana, e che sarà raggiunto entro la fine del 2012. Una delibera proposta dall’assessore al diritto alla salute Daniela Scaramuccia e approvata dalla giunta prevede l’acquisto di 273 defibrillatori semiautomatici, di cui dotare i mezzi di soccorso che attualmente ne sono sprovvisti, e anche adeguati programmi formativi per il personale volontario che li utilizzerà.
Costo complessivo per acquisto e formazione: 494.000 euro. In Toscana la morte cardiaca improvvisa provoca circa 3.500 decessi l’anno. Teoricamente, circa il 50% potrebbe essere salvato con il pronto uso del defibrillatore (anche se in realtà ci sono poi cuori troppo malati, che, anche con un intervento immediato del defibrillatore, non riescono a riprendere la loro funzionalità). Comunque, i cittadini “salvabili” con un sistema ottimale di defibrillazione sono qualche centinaio l’anno.
Fondamentale l’elemento tempo: per ogni minuto di ritardo si perde circa il 10% di possibilità di salvare la persona. Dopo 10 minuti di ritardo, le possibilità di salvataggio sono praticamente zero, mentro sono il 90% se si interviene entro un minuto. “Per salvare vite – dice l’assessore Scaramuccia – è fondamentale che ogni mezzo di soccorso sia dotato di un defibrillatore, e ovviamente che il personale a bordo sappia usarlo. Le 155 postazioni con personale sanitario (medico e/o infermiere) sono tutte dotate di defibrillatore.
Invece, delle 125 ambulanze in stand by con soccorritori volontari, quasi nessuna ha il defibrillatore a bordo. Inoltre, esistono in Toscana almeno 150 ambulanze di soccorso, dislocate nei territori più impervi e che possono essere attivate estemporaneamente al bisogno, che verranno dotate di defibrillatore, e che quindi permetteranno il soccorso cardiaco anche nei territori più lontani e disagiati”. Il sistema regionale toscano di emergenza sanitaria territoriale è costituito dalla rete delle 12 Centrali operative del 118, una per ogni Asl, alle quali confluiscono, tramite il numero unico telefonico 118, tutte le richieste di soccorso sanitario.
Il sistema territoriale di soccorso è costituito da circa 280 postazioni di emergenza (delle quali circa 155 presidiate da personale sanitario e circa 125 da soccorritori appartenenti alle associazioni di volontariato e alla Croce Rossa, appositamente formati) e da altrettanti mezzi di soccorso. L’integrazione delle associazioni di volontariato e della Croce Rossa nel sistema di emergenza urgenza garantisce un livello di capillarità e diffusione territoriale unico nel contesto nazionale. I 273 defibrillatori verranno acquistati tutti da un unico Estav, che sarà individuato entro la fine del 2011.
Nei primi mesi del 2012, la gara, poi la formazione del personale soccorritore volontario, successivamente la definizione delle procedure per la gestione e la manutenzione dei defibrillatori e, entro le fine del 2012, le campagne di informazione alla popolazione. “Ogni associazione di volontariato alla quale verrà distribuito il defibrillatore semiautomatico – spiega ancora l’assessore – dovrà formare, secondo l’apposito protocollo, i propri volontari, e tutti dovranno essere dotati di apposita certificazione da parte della Centrale operativa 118, che comunque rimane la principale coordinatrice di tutto il sistema della defibrillazione precoce”.