“Buon servizio civile. E grazie a tutti voi, per quello che fate per la Toscana”. Così il presidente Enrico Rossi ha salutato questo pomeriggio al Teatro Verdi di Firenze un migliaio di giovani che stanno per impegnarsi per un anno in una esperienza di cittadinanza attiva e responsabile. La Toscana è oggi la regione italiana in cui sono più numerosi, oltre 2000, i giovani che hanno scelto questo servizio, aderendo ai bandi regionali (1500 ragazzi tra ottobre e il prossimo gennaio) o a quelli nazionali.
Ed è una delle poche regioni italiane (sette in tutto) che si è dotata di una apposita legge. Accolti dai simoboli del progetto regionale “Giovanisì”, nell’ambito del quale si sviluppa l’azione relativa al servzio civile, i ragazzi hanno praticamente invaso il terto Verdi, segueno alcuni filmati preparati sull’argomento e ponendo domande al presidente Rossi. A guidare l’incontro Federico Russo, fiorentino, 31 anni, scrittore e conduttore di Radio Deejay e MTV. “Cosa avrei desiderato da giovane? Un servizio civile così, invece di passare la giornata a battere il passo in divisa” ha risposto il presidente Rossi a uno dei tanti “post it” attaccati a una bacheca a disposizione di tutti.
“Rendersi autonomi, mettersi alla prova, stare nelle società a fare qualcosa per gli altri: ecco cosa può essere il servizio civile – ha proseguito il presidente Rossi – Vorrei che per tutti i ragazzi toscani questa opportunità diventasse un diritto”. Ed effettivamnete sta difentando tale, se si pensa che con gli ultimi bandi regionali praticamente tutte le domande presentate dai giovani sono state accolte. Sul palco sono saliti alcuni giovani già in servizio, in particolare nelle strutture sanitarie pubbliche: “Torno a casa sodisfatta – ha detto una di loro, una ragazza di origine pakistana – perché aiutare gli altri è bello e dà un senso alla mia vita”.
Poi il presidente ha parlato delle altre azioni del progetto Giovanisì, i tirocini retribuiti, i contributi per l’affitto, i prestiti d’onore per fare impresa. “Non abbiamo l’ambizione di risolvere il problema dell’occupazione giovanile – ha concluso ma possiamo fare qualcosa, aiutare i giovani, la loro autonomia”. Tra ottobre 2011 e gennaio 2012 quindi oltre 2000 giovani saranno in servizio civile. Si tratta per lo più di giovani tra i 19 e i 25 anni. Il gruppo è composto dal 70% di donne e 30% di uomini.
I settori in cui opereranno sono la sanità, l’ambiente, l’istruzione, la cultura, l’aiuto alla persona, la protezione civile, l’immigrazione, la tutela dei consumatori, le pari opportunità, il commercio equo e solidale, l’amministrazione della giustizia. Il servizio civile regionale può essere svolto da giovani che rientrano nella fascia di età compresa fra i 18 e i 30 anni, residenti o domiciliati per motivi di studio o lavoro in Toscana, anche figli di genitori stranieri con regolare permesso.
Per i diversamente abili la fascia di età è ampliata dai 18 ai 35 anni. Per questi giovani è previsto un contributo di 433 euro mensili per 12 mesi. Sono solo 7 le Regioni (compresa la Toscana) che in Italia hanno adottato una legge specifica per il Servizio civile regionale. La Toscana lo ha fatto con la Legge regionale 25 luglio 2006, n. 35 “Istituzione del servizio civile regionale”, a cui è seguito nel 2009 il regolamento attuativo. Il14 Dicembre 2010 è stato pubblicato l’albo degli enti di servizio civile regionale, a cui sono iscritti 280 soggetti che sono Enti locali, associazioni, soggetti del terzo settore. Intanto sta per uscire anche la nuova legge regionale che snellirà le pratiche e accorcerà i tempi burocratici, migliorerà ulteriormente la qualità dell’esperienza, le possibilità per i giovani e allargherà la platea dei possibili enti che potranno accogliere i giovani.