E’ morto improvvisamente ieri, per un malore, a 67 anni appena compiuti Franco Traversari, membro di Giunta di Confartigianato Imprese Firenze, presidente dei Mosaicisti dell’associazione e patron di uno dei più prestigiosi laboratori di mosaico esistenti oggi. La bottega è quella dei “Fratelli Traversari”, attiva a Firenze dal lontano 1870 ed unica rimasta al mondo, con lo Studio Mosaico del Vaticano, a realizzare ancora micromosaici “filati”, ovvero rifondendo piastre di vetro smalto di Murano in un apposito forno (anche tra di loro così da creare cromie uniche), tirandole in strisce più sottili di uno spaghetto lunghe una ventina di metri e tagliandole infine in “teghe”, cioè bacchettine di 27-28 centimetri.
Ed è proprio sostituendo le teghe alle “comuni” tessere quadrate che viene realizzato il disegno, posizionandole in verticale per poi tagliarle orizzontalmente a lavoro concluso, così da consentire la visione piana dell’opera. Confartigianato desidera ricordarlo attraverso due delle tematiche da lui sostenute in quasi 30 anni di militanza nell’associazione, usando le sue stesse parole. La lotta contro la crisi di vocazioni manifestata da un settore che sembra esercitare poco appeal sulle generazioni future, sia per il micromosaico, quanto per il Commesso Fiorentino, il mosaico di pietre dure nato proprio a Firenze alla Corte dei Medici (conta una decina di mosaicisti in tutta Italia) ed il mosaico tradizionale a tessere (un centinaio di “lavoranti” nel nostro paese).
“E’ che manca la cultura del mosaico. Tutti abbiamo in casa almeno un quadro, ma quanti di noi hanno un mosaico? E non si tratta di ostacoli di natura economica, visto che un piccolo quadro in Commesso costa quanto una litografia. La scuola, i media, perfino le istituzioni economiche (non sono poche le Camere di Commercio che inquadrano i mosaicisti alla voce piastrellisti) sono poco sensibili al mosaico. Ma la colpa è un po’ anche nostra perché da sempre tendiamo a ripetere, a riprodurre e non a creare originali”.
“La soluzione, così come per molti altri mestieri artigianali che stentano nel ricambio generazionale, sta anche nella visibilità. Penso ad un luogo nel centro di Firenze deputato ad esposizione permanente per l’artigianato artistico. Un’area che, a rotazione, ospiti esposizioni in cui a farla da padrone siano gli oggetti, ma anche gli artigiani al lavoro che fanno vedere come realizzano le loro opere: un mese gli orafi, quello dopo i corniciai, quello dopo ancora i mosaicisti e così via”. Proprio per contrastare il problema è in partenza, con il finanziamento della Provincia di Firenze, un corso di formazione per giovani aspiranti mosaicisti, fortemente voluto da Franco. L’importanza della produzione di qualità.
“E’ dagli anni ’70 che puntiamo sulla qualità e sulla riproduzione artistica, da Botticelli a Leonardo, da Caravaggio a Renoir. Abbiamo reagito alla crisi aumentando ancor più la qualità, così da rispondere al meglio alla nostra clientela, per lo più dai grandi mezzi economici, ma esigentissima. E la scelta ha pagato”. Franco Traversari lascia una moglie e due figli, Daniele e Letizia che proseguono l’attività del padre.