Negli ultimi giorni, due esemplari di Aquila minore, raro e bellissimo rapace migratore, sono stato feriti a colpi di fucile in Toscana. Gli animali sono stati dopo l’abbattimento fortuitamente recuperati e quindi consegnati al Centro di recupero l’Assiolo del WWF, per ricevere le cure possibili in collaborazione con il Centro di recupero CRUMA della LIPU di Livorno. La prima Aquila minore è stata rinvenuta in località Fossone nel comune di Massa con frattura all’ala destra provocata da 6 pallini di piombo evidenziati dalle radiografie effettuate.
La seconda nella provincia di Lucca aveva invece una complessa frattura all’ala sinistra ed anche in questo caso gli esami radiografici hanno evidenziato la presenza nell’arto superiore di 6 pallini di piombo. Qualche settimana prima, presso lo stesso Centro, era stato recapitato un raro Gufo di Palude con gravissima frattura all’ala sinistra provocata da 8 pallini di piombo sparati anche in questo caso da un fucile. In ottobre in Valdarno era stato invece ferito un raro esemplare di Falco Pellegrino, recuperato dalla Polizia Provinciale e sottoposto ad intervento chirurgico in una clinica veterinaria a Firenze. Dal Centro recupero della Lipu a Vicchio, giunge notizia di un’Albanella Reale ed un Gheppio impallinati, oltre a un Airone cenerino. E’ del tutto evidente che questi episodi, che sono poi solo la punta dell’iceberg del fenomeno (rappresentando i soli casi di cui si è venuti a conoscenza), determinano gravi perdite per specie di rapaci che hanno una consistenza critica a livello italiano e europeo e che non a caso la legge inserisce tra le specie particolarmente protette. Constatare ancora una volta che animali di questo tipo sono oggetto di atti criminali da parte di cacciatori irresponsabili, ci spinge a segnalare ancora una volta un allarme bracconaggio nella nostra Regione ed evidenzia come sia necessario che il livello di guardia sia alzato da parte di tutte le forze preposte ai controlli in materia ambientale e venatoria. In questo senso il WWF chiede a Province e Corpo Forestale di predisporre appositi servizi e controlli favorendo in particolare le aree interessate dalle rotte migratorie. Si chiede inoltre alla Regione e alle Province, che in questi mesi stanno lavorando sui nuovi Piani faunistico-venatori, una maggiore tutela delle zone interessate dalle rotte di migrazione con l’istituzione di nuove aree protette nelle aree fra queste che ancora sono soggette all’attività venatoria.