Basta code agli sportelli per richiedere un certificato di residenza o di stato civile: dal 21 novembre scatterà la nuova organizzazione dei servizi anagrafici del Comune e sarà possibile ottenere certificati on line, direttamente sul proprio computer. Tra le principali novità anche la chiusura del Punto anagrafico decentrato (Pad) di Palazzo Vecchio e una convenzione con Poste per richiedere certificati presso i loro sportelli. Il risparmio sarà di circa 600 mila euro l’anno. La riduzione dei Punti anagrafici decentrati rientra in una strategia decisa dall'amministrazione nell'ottica di una generale razionalizzazione degli uffici comunali, con risparmio sui relativi costi di gestione.
La previsione finale è quella di raggruppare tutti gli sportelli nel futuro Urban center del Parterre. Al momento la novità più importante è la chiusura del Pad di Palazzo Vecchio; rimarranno invece aperti quelli di via Canova, via Bini, piazza Alberti e Parterre. Fino al 2010 i Pad erano 10 e hanno prodotto circa 160 mila certificati o atti di altra natura (autenticazioni, atti notori, carte d'identità). All'inizio del 2011 erano 8 ed attualmente 5. Quello più frequentato è quello di Palazzo Vecchio (con oltre 27 mila atti prodotti nel primo semestre 2011), seguito da quello di via Bini (oltre 13 mila) e via Canova e piazza Alberti (oltre 12 mila). Tra gli scopi della riduzione dei Pad, oltre al risparmio sulla dismissione degli affitti dei locali, anche la volontà di incentivare la certificazione tramite internet Da lunedì infatti tutti potranno richiedere o prenotare (qualora non ancora digitalizzati) certificati on-line: basterà collegarsi al sito del Comune.
La procedura è gratuita e serve solo il proprio codice fiscale. Per l'aggiornamento del software in dotazione agli uffici e per la dematerializzazione degli archivi sono stati stanziati 600 mila euro. Altra novità che partirà lunedì saranno i 23 ‘Sportelli amici’ di Poste Italiane, dove sarà possibile ottenere certificati anagrafici al costo di 2,52 euro. Il Comune ha infatti aderito al progetto ‘Reti Amiche’ del Ministero della Pubblica amministrazione per favorire l'accesso dei cittadini agli atti e ridurre i tempi di attesa favorendo l'informatizzazione, e ha stipulato una convenzione con Poste Italiane.
Oltre ai 23 sportelli a Firenze, sarà possibile acquisire un certificato anche in altre città, nei 5740 uffici postali convenzionati in Italia, perché Poste avrà un collegamento on-line con la banca dati comunale. Intanto, per aiutare i cittadini a fare i conti con le novità, è già iniziata la formazione di volontari, indicati dai Quartieri, che assisteranno le persone anziane e quelle più in difficoltà. E' poi in via di definizione una convenzione con Sas per il supporto alla certificazione on-line: dal 15 dicembre saranno aperti gratuitamente per i cittadini i due checkpoint dei bus turistici, gli uffici di via Val Venosta e Viale XI Agosto, tutti i giorni della settimana compreso il sabato e la domenica con orario 8-19. "Chiudere gli uffici anagrafici sul territorio, realizzare il Punto Unico presso il Parterre, fare accordi con le Poste per il rilascio a pagamento, 2,52 euro a certificato, e addirittura puntare sul volontariato (???) per la creazione di non ben precisati sportelli decentrati: questa la politica, per noi e crediamo per molti altri, incomprensibile e farraginosa, messa in campo dall’amministrazione fiorentina” – questo il commento del Consigliere Comunale di Sinistra e Cittadinanza, Tommaso Grassi, dopo che stamani ha ricevuto la risposta ad una sua interrogazione sul tema da parte dell’Assessore Saccardi.
“Lunedì scorso avremmo dovuto discutere appunto della idea di riforma che la Giunta aveva in merito ai servizi anagrafici e adesso si scopre che ormai i giochi sono chiusi e il Comune ha già deciso come procedere. Una direzione che non ci convince e che a fronte di una possibile riduzione – chissà quanto significativa - dei costi per il Comune rischia di scaricare tutti gli effetti, che noi prevediamo essere altamente negativi, sui cittadini, prima di tutto garantendo il servizio decentrato esclusivamente a pagamento negli uffici postali, e poi peggiorando quella rete di servizi che oltre alla funzione anagrafica avevano il beneficio di essere dei presìdi sul territorio per il Comune.” “Preoccupa seriamente la chiusura dell’ufficio d’anagrafe in Palazzo Vecchio, che nei primi 6 mesi del 2011 ha visto il rilascio di 27450 atti: apparentemente incomprensibile se non inserita nella politica portata avanti dall’Amministrazione di rendere Palazzo Vecchio sempre più spazio d’immagine e luogo per cene e buffet e sempre meno luogo per offrire servizi di base ai cittadini.”