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Studenti in piazza dal Trentino alla Sicilia passando per Firenze e la Toscana

La Scuola e la crisi. Cambia il governo, ma non cambiano i problemi e ieri la Gelmini, come oggi Profumo sono i terminali degli slogan con i quali gli studenti cercano di far sentire la propria voce.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
17 novembre 2011 12:04

"Rilanciare una generazione" questo il messaggio che gli studenti intendono trasmettere anche ai governi impostati sulla crisi nazionale ed internazionale. Perché poi, come spiegano gli economisti, e nella categoria rientra con un ruolo principale il neo premier italiano, Mario Monti, non si possono portare solo correttivi e tagli, ma occorre anche investire e rilanciare altrimenti si arriva all'immobilismo. Oltre 700 persone sono partite da piazza San Marco in direzione Fortezza da Basso per un serpentone che si è snodato nel centro storico di Firenze. Dalla Gelmini a Francesco Profumo, il monito è chiaro "Gli studenti non abbassano la guardia" nonostante sia tramontata l'era degli slogan contro Berlusconi e contro il governo degli errori, e delle gaffes e degli strafalcioni.

Si avverte palesemente la preoccupazione legata al cinismo sintetico dei numeri, le Banche sembrano il vero demone da combattere e lo dimostrano nei fatti gli studenti che anche a Firenze prendono di mira sedi istituzionali come la Banca d'Italia per lanciare invettive e moniti per un cambio radicale di rotta. Manifestano, i giovani e non più giovani, per il diritto allo studio. Un diritto che sembra radicato in alcune culture 'minori', vecchie, trapassate, ed invece nei suoi molteplici aspetti ancora lontano da poter essere un diritto acquisito.

Almeno nella concezione di "Studio che serve per..". Perché poi parli con loro, con i ragazzi, e non hanno idea di cosa possa attenderli domani, di quale utilità pratica possa avere quel sapere tante volte versato con l'imbuto nelle giovani menti ed altre volte strappato con i denti a situazioni difficili. Aule di informatica dove mancano i pc, o manca la connessione.. o manca l'aula.. sono situazioni limite, certo. Fanno però parte di un sistema che non può permettersi di rischiare nel vuoto, saltare nel buio, specie quando del buio noin si vede la fine.

Un po' come lanciare la monetina nel pozzo per saggiarne la profondità; può andar bene perché il pozzo in Italia è facilmente raggiungibile, ma se manca la monetina.. Studenti che anche oggi scendono in piazza in tutta Italia da Bolzano a Palermo passando per Padova, Pavia, Brescia Bologna, Parma, Ancona, Ascoli, Grosseto, Arezzo, Firenze, Lucca, Perugia, Frosinone, Roma, Cagliari, l'Aquila, Teramo, Napoli, Potenza, Matera, Barletta, Caltanissetta, Catania. Gli studenti si rivolgono al ministro Profumo per indicare al governo le priorità per far ripartire l'Istruzione con investimenti mirati, dopo i tagli indiscriminati e trasversali, rimettendo al centro il sapere e valorizzando il merito di ciascuno. Studenti, ma anche Cobas che sisono soffermati davanti alle sede di Confindustria.

Il corteo, fermatosi davanti alla Stazione di Santa Maria Novella, ha ascoltato Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato perché consulente di parte per i familiari delle vittime nell'inchiesta per la strage di Viareggio. Applaudito dai manifestanti ha detto ''Quella di Viareggio era una strage annunciata" aggiungendo di aver ricevuto più volte l'annuncio da parte dell'AD di ferrovie, Moretti, che sarebbe stato licenziato dal Gruppo RFI.

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