"Era scritto: il Multiplex doveva aprire, a tutti i costi. Fino a ricorrere alla promulgazione di leggi ad hoc, anzi ad aziendam, in conformità al modus operandi che dal 1994 caratterizza l’impulso legislativo nazionale. Nella “rossa” Toscana così come in tutt’Italia. D’altronde il filo conduttore è manifesto: Medusa di Silvio Berlusconi, insieme a Benetton, è proprietaria di “The Space” che gestirà il Multiplex" così Cinzia Niccolai Coordinatrice cittadina Idv Firenze. "Basta analizzare le vicende degli ultimi 10 anni per rintracciare il percorso facilitato sia dal punto di vista procedurale che normativo.
Come il multiplex abbia potuto concludere la sua corsa non è dato di sapere, si presuppone con una proroga della DIA e tre proroghe del piano di recupero (di cui l’ultima risulta bocciata il 20.04.09 dal consiglio comunale), senza l’autorizzazione regionale durante il primo anno di realizzazione dei lavori, con moltissime ombre e una chiara inadempienza dell’art. 79 della L.R. 1/05. Probabilmente anche grazie a qualche telefonata di “facilitatori”, come dimostrerebbero le ultime intercettazioni che riguardano l’ex assessore regionale alla cultura del PD, Paolo Cocchi, che intercede per Starnini (presidente dell’immobiliare Novoli) presso l’assessore alla cultura comunale Da Empoli al fine di modificare il piano strutturale e una sua variante a vantaggio dell’immobiliare Novoli. Una volta risolto rocambolescamente e in modo non trasparente il problema dell’ottenimento del titolo abilitativo edilizio, l’edificio diventa magicamente conforme dal punto di vista edilizio e urbanistico ma non è agibile come locale di pubblico spettacolo, cioè non può aprire perché non è conforme alla normativa regionale.
Un bell’ostacolo, ma rimuovibile: è stata cambiata la norma. Con la modifica della L.R. L.R. 21/2010, voluta fortemente dal PD e votata anche dalla Federazione della Sinistra, Il multiplex è sdoganato: le strutture da 4 a 8 sale vengono considerate “medie” e per questo motivo non hanno limiti di distanza da rispettare. E’ difficile comprendere come possano 8 sale rappresentare una struttura media in termini di relazioni con gli altri esercizi dell’intorno nonché di impatto sul sistema viario particolarmente carente e congestionato.Sono interrogativi che non hanno risposte accettabili e che trovano le loro motivazioni nella logica del favoritismo che spesso agevola i grandi interessi, come l’analisi dell’iter autorizzativo dimostra e le ultime intercettazioni telefoniche confermano".