“Siamo di fronte ad un evidente problema di convivenza all’interno della Giunta regionale: da un lato IdV e Federazione della Sinistra sempre più partiti di lotta e di Governo, dall’altro un Pd arroccato e imbarazzato. E, di fronte a tensioni che esplodono a cadenza sempre più frequente su temi di dirimenti per il futuro della Toscana, l’incapacità o almeno la rinuncia del Presidente della Giunta di fare sintesi. Mi domando quanto si potrà andare avanti così, quanto ancora Rossi potrà fingere di ignorare le profonde divergenze nella coalizione che lo sostiene”. Così il presidente del gruppo del PdL in Consiglio regionale Alberto Magnolfi, all’indomani dell’ennesimo contrasto registrato in Giunta regionale, in occasione della firma del Protocollo d’intesa sul nodo fiorentino della Tav. Seduta alla quale non hanno partecipato gli assessori Salvatore Allocca e Cristina Scaletti, mentre la titolare della delega all’Urbanistica Anna Marson vi ha preso parte per pochi minuti, giusto il tempo di esporre le proprie perplessità, e defilandosi al momento del voto.
“I tentativi a cui ci ha abituato Rossi di minimizzare e derubricare i contrasti con la Marson in ‘bischerate’ o ‘semplice espressione di un parere critico’, sono un modo di inaccettabile. C’è un’urgenza di chiarezza, e il Presidente non può esimersi dal farla. Perché l’episodio di ieri, con assenze strategiche e uscite dall’aula al momento del voto, non è che l’ultimo segnale dell’aria pesante che si respira nelle stanze del governo regionale, e più in generale tra il Pd e i partiti alleati”, ha proseguito il capogruppo PdL. L’ultimo e non l’unico: basti ricordare la recente disfida tra la Marson e Pd livornese sulle costruzioni da realizzare nella tenuta di Rimigliano, o le sortite critiche dell’assessore sulla variante al Pit, sull’ampliamento di Peretola, o ancora sulla costruzione dei quattro nuovi ospedali.
Ma non c’è solo Marson: anche la convivenza tra il Pd e l’altra assessore in quota IdV, Cristina Scaletti, è stata segnata da giorni di tensione, legati al caso Multiplex e all’approvazione della nuova legge sui cinema. “Al di là della specificità dei singoli casi, e della meritorietà delle obiezioni mosse dalle due assessore, resta il nodo politico generato dalla difficile coabitazione tra il Pd e un’Italia dei Valori. Un nodo che Rossi è chiamato a sciogliere, pena un’impasse di cui la Toscana, reduce da un decennio di martiniana crescita lenta non ha assolutamente bisogno”, ha concluso Magnolfi. Ma la Regione deve guardare anche verso l'esterno alla 'mancata partecipazione' sul discorso dell'Alta Velocità, un chiarimento sul percorso di partecipazione invocato da molti sul progetto del nodo ferroviario fiorentino, lo offre l’assessore regionale Riccardo Nencini.
“Del mancato confronto pubblico con i cittadini previsto dalla legge continuo a leggere in questi giorni sulla stampa – spiega l’assessore alla partecipazione della Toscana – Ma la legge n. 69 del 2007, che i processi partecipativi sulle grandi opere regola, poteva essere utiizzato per questo ed altri casi simili, in via straordinaria, solo fino al 2009 grazie ad una norma transitoria. Ed allora nessuno dei soggetti ai quali la norma concedeva la titolarità per intervenire lo richiese e neppure ritenne opportuno usufruirne”. La legge toscana sulla partecipazione – la prima approvata in Italia da una regione, una legge che si è ispirata a quanto accade oltralpe ma non solo e che cesserà di operare alla fine del 2012, se non approvata nuovamente – prevede infatti che un dibattito pubblico sulle grandi opere possa aprirsi solo nelle fasi preliminari della progettazione: non quando c’è già un progetto esecutivo.
Quando nel 2007 fu approvata la legge, si constatò però che tante opere in Toscana già erano in una fase molto avanzata: da qui la norma transitoria per cui, solo per il 2008 e il 2009, il titolare dell’opera avrebbe potuto richiedere un confronto pubblico, anche nel caso le fasi preliminari di progettazione fossero già state superate. “Non ricordo, ma della questione non ero io ad occuparmene – conclude Nencini – , contestazioni per il mancato utilizzo della legge sulla Tav, allora.
Va da sé che a progetto esecutivo ultimato e pronto per essere firmato, la Regione ora non poteva più attivare la legge in oggetto”. L'Accordo siglato a Roma è piaciuto a Riccardo Spagnoli, presidente di Ance Firenze e vicepresidente di Confindustria Firenze “E’ una buona occasione per rimettere sui ‘binari’ la ripresa economica del territorio!” è il commento. “E’ un accordo che sancisce definitivamente la realizzazione di un’opera, non più rinviabile ed è il risultato di una collaborazione positiva fra Comune, Provincia, Regione, Governo e Fs, che consente al territorio l’utilizzo di una consistente disponibilità economica”.
“Il risultato pare ancora più importante se, come tale, conferma che sulla mobilità di area metropolitana si va nella direzione più volte auspicata da noi come Ance Firenze e Confindustria Firenze: è infatti confermata la realizzazione di un servizio ferroviario metropolitano ad alta frequenza con fermate ravvicinate per il quale RFI è impegnata, nei prossimi due anni, a sperimentazioni concrete per risolvere alcuni nodi critici. La stazione del capoluogo toscano sarà la stazione di riferimento per l’intera area metropolitana Firenze-Prato-Pistoia con un adeguato collegamento tra Santa Maria Novella e la nuova stazione Foster.
E anche la conferma della realizzazione delle linee 2 e 4 della tramvia fiorentina è una buona notizia”. “Per di più, la ridefinizione dei quasi 90 milioni destinati al territorio per la realizzazione di interventi sulla viabilità e sulla mobilità cittadina, potrà davvero dare la possibilità di far diventare realtà parte delle previsioni disegnate nel piano strutturale fiorentino”.
"Non si può sottacere una soddisfazione e una speranza: la soddisfazione nasce dalla consapevolezza che questo importante accordo può davvero contribuire fin da subito a dare una mano nella ripresa alle aziende e all'occupazione di un settore, come quello delle costruzioni, che dall'inizio crisi ad oggi, in Toscana ha perso 13mila occupati. La speranza è che l’intelligenza dell’azione sinergica, che ha portato all’accordo, possa continuare nell’attuazione di quanto convenuto, usando processi capaci di produrre le migliori ricadute per le imprese e l’economia del territorio”.
"Infine, una considerazione generale. Ieri è stato anche firmato il protocollo d'intesa che concederà all'area pratese 20 milioni per portare a quattro corsie la ‘declassata’ e sviluppare l'interporto; a cui seguirà intesa con RFI per il collegamento metropolitano. E' stata sempre, ieri, inaugurata la terza corsia dell'Autosole, oggi è stato firmato l’accordo tra Autostrade, Anas, Regione ed Enti Locali, per il potenziamento della rete regionale e per la realizzazione della terza corsia dell’A1 (tra Calenzano e Barberino) e dell'A11 (tra Firenze e Montecatini)”.
“Speriamo che tutto questo possa, davvero, rappresentare il ‘quadro nuovo’ in cui operare: un buon inizio, per lasciarsi alle spalle anni di dura difficoltà".