Poteva forse perdersi una serata creata a sua immagine e somiglianza? Il sindaco di Firenze, Matteo Renzi ha fatto concorrenza alle migliori case produttrici di puzzle ed ha frammentato il capoluogo toscano in tanti piccoli pezzi suddividendoli tra amministratori e funzionari comunali. Ha predisposto un programma di interventi e di luoghi e progetti da esporre ai curiosi. La notizia, rimbalzata continuamente sui media alla maniera de ''una ciliegia tira l'altra'' della massiccia affluenza serve da termometro per una città che vuole toccare con mano il proprio immediato futuro.
Ma vale anche per coloro che una volta sul posto hanno fatto la fila per chiedere a Matteo Renzi.. l'autografo. Renzi ha visitato il Palagiustizia di Novoli, la struttura già praticamente pronta ed ancora inutilizzata che per molti ha lacerato lo skyline fiorentino e si appresta a diventare un luogo simbolo della Firenze che sarà. Che sarà? Sarà un contenitore di Uffici principalmente, i cui arredi sono a carico del Comune mentre tutto il resto è opera del Ministero. Oltre alle problematiche già emerse sui costi di manutenzione degli impianti e della struttura, oltre alle difficoltà di vivibilità per un luogo pieno di spigoli inutilizzabili, e dai vetri arrampicabili, rincuora essere accolti con la notizia che i piccioni sembrano essere il vero dramma.
Uno psico thriller in cui si paventa l'uso di falchi predatori per allontanare i volatili indesiderati. Se non fosse un luogo istituzionale verrebbe da ironizzarci sopra. Il sindaco raggiunge l'undicesimo piano su un ascensore che dovrebbe funzionare esclusivamente con la chiave.. dovrebbe. Tentennando e cigolando si raggiunge l'ufficio dedicato alle intercettazioni, un ambiente a forma di triangolo acutangolo con il pavimento 'ballerino'. Ottima la vista, peccato non sia un'attrazione turistica però. Apertura prevista per fine anno con l'inaugurazione a gennaio del nuovo Anno Giudiziario. E' però il Nuovo Teatro del Maggio, 160 milioni di cemento, la vera sorpresa cantieristica, un gioiello di architettura che l'ingegnere capo paragona al Parco della Musica di Roma, che è più grande per capienza ma inferiore per funzionalità "qui ci facciamo anche l'Opera".
Non solo; la struttura è suddivisa in modo tale da poter ospitare contemporaneamente un'opera lirica, un concerto di musica classica ed un evento rock, sfruttando i vari ambienti a disposizione. "Si tratta dell'unica opera che verrà inaugurata per il 150mo dell'Unità d'Italia. Il cantiere è stato consegnato nel 2009 e ci siamo dati una scadenza che stiamo rispettando". La soprintendente al Maggio, Francesca Colombo, lancia l'idea di un concerto a fine anno sui 15000 metri quadrati di terrazza. Splendido l'effetto ottico offerto dalla struttura e suggestiva la cavea che sale fino al terrazzamento vista centro storico.
Una serie irregolare di scalini che Matteo Renzi sperimenta correndo e cadendo a metà percorso. Le sorprese non finiscono visto che viene dichiarato apertamente il progetto di realizzazione del parcheggio sotto piazza Vittorio Veneto per 650 vetture. Un costo stimato di 20 milioni di euro, compreso il sottopasso che dal parcheggio porterà direttamente all'interno del Teatro. Nel mezzo ci sarebbe il fosso macinante, ma sono dettagli. La piazza antistante sembra il vero problema. Costerà 5 milioni di euro e sarà un allestimento temporaneo predisposto dallo scenografo Dante Ferretti.
Per averla pronta entro fine anno occorrerà abbattere tutto cio che resta di Ferrovie e l'ingegnere Parenti, seppur fiducioso, dichiara: "Per i miracoli ci stiamo attrezzando". Renzi viene fermato da una visitatrice in pettorina arancione e caschetto di ordinanza che esclama "Se mi levi anche solo una Bancarella dal sagrato di San Lorenzo ti rivoto". Il discorso si sposta al Mercato Centrale dove il vicesindaco è stato inviato per illustrare la riqualificazione agli interessati. Renzi: "Non so se domani avremo ancora il vicesindaco, ma Nardella staserà dirà ai bancarellai che intendiamo levarli tutti per far passare i bussini". Alcune immagini della serata
Abbiamo proposto agli ambulanti di spostarsi e ci è stato detto di no, avevamo proposto una ridistribuzione delle licenze in altre aree tipo largo Annigoni e lungarno Pecori Giraldi e ci è stato detto di no. Terremo tutti i posti di lavoro, eccetto coloro che non sono in regola con gli oneri dovuti, ma con una rivisitazione degli spazi". Tutto tace nella grande sala. Qualcuno si alza e si sposta all'esterno dove si lascia andare alle controdeduzioni. "Vogliono ridurci a bancarellai da un metro e mezzo per uno.
Noi abbiamo proposto di ridurci da tre a due metri e mezzo e di liberare il lato di strada verso il lastricato. Loro invece vogliono eliminarci tutti. Vorrebbero portarci tutti e 80 qui in piazza del Mercato Centrale, quando i nostri banchi valgono di più e qui morirebbero. Avevamo chiesto via Martelli oppure via Cerretani ed al limite l'opzione estrema di convertire le licenze ambulanti in licenze taxi". Urge una riflessione, chissà come sarebbero i banchi con il tassametro. Dentro stanno applaudendo.
"Si ma noi ora stiamo buoni e calmi, per ora decidono loro, noi guardiamo cosa succede, possono sempre cambiare idea". Nardella è di parere totalmente opposto "Andremo avanti fermamente sulla strada tracciata". Intanto il tassametro corre. Duecento persone nell'edificio D5 nel Polo universitario di Novoli che ha ospitato l'assemblea sul Multiplex. Si è parlato di tutto, compreso l'allarme prostituzione molto sentito nella zona. Il Multiplex dovrebbe aprire ai primi di dicembre con 5 sale cinematografiche, la Coop, H&M e il centro fitness della Virgin.
Sarà una vera e propria riqualificazione, con piazze, strade e una nuova illuminazione. Tutta l'assemblea si è svolta in un clima abbastanza sereno. All'ex Meccanotessile un centinaio di persone, padrona di casa l'assessore Rosa Maria di Giorgi che ha recepito il progetto presentato da un gruppo di bambini delle elementari. Retromarcia da parte di Palazzo Vecchio rispetto a quanto deciso un anno fa riguardo al destino dell'area. Primo passo un giardino, voluto con forza e da sempre dai residenti, che Renzi, arrivato in volata e di pasaggio verso la Mercafir, garantisce verrà costruito entro un anno.
Un parcheggio per residenti e un centro polivalente da restituire alla cittadinanza. Fissato per fine novembre un nuovo appuntamento con i residenti per discutere di quali saranno i passaggi da seguire. Eugenio Giani, quasi ex presidente del Consiglio comunale e consigliere regionale ha parlato ai residenti di Quaracchi e Peretola dell'Aeroporto e della nuova pista portando le motivazioni che spingerebbero verso una pista parallela "o come la chiamo io, leggermente convergente o obliqua.
Ho trovato interesse ed un clima di reciproco confronto che mi vede ottimista per i passi da compiere in futuro. In primis aspettiamo questo studio suul PIT promesso da Rossi ed io ho fiducia in lui. Una infrastruttura che può fare la differenza - ha aggiunto Giani - e creare non solo posti di lavoro ma anche un vero indotto e 'pendolarismo' funzionale alle aziende presenti sul territorio sia per quanto riguarda gli operatori interni ad esse che per la clientela potenziale" Mentre in via Palazzuolo il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi deve vedersela con i problemi di una strada martoriata dalle problematiche sociali di microcriminalità e vivibilità urbana, facendo appello al regolamento urbano ed a quello urbanistico, ed a Santo Spirito la comandante della Municipale Antonella Manzione finisce sotto il fuoco incrociato dei residenti, 40 in tutto, oppressi da problematiche simili, alla Mercafir si assiste alla concentrazione maggiore di partecipanti ad una singola assemblea.
Mai l'ortofrutticolo era stato così gettonato, neppure ai primi tempi dell'apertura straordinaria con le cassette di prodotti nostrani a metà prezzo. "Rimpicciolire la Mercafir è un atto doveroso - spiega Renzi - certo è che si libera uno spazio intrigante e suggestivo che potrebbe portare a trovare una casa per la Fiorentina. Non è il progetto per noi più importante, ma è uno dei tanti". Forse per questo il sindaco ha scelto di chiudere qui i suoi interventi e dedicare alla Mercafir il botta e risposta con il pubblico.
L'attenzione è rivolta verso la grande operazione immobiliare che potrebbe scaturire dal via libera alla realizzazione del nuovo stadio. Per alcuni conta più di qualsiasi altro punto presente nella lista tanto che sul profilo di Renzi si legge anche "Matteo facci lo Stadio, tutto il resto può aspettare". "Il 95% dei fiorentini vorrebbe lo Stadio qui - dice ancora il sindaco - e certo è che senza la presenza di altri comuni interessati, Provincia o Regione abbiamo visto che riusciamo più facilmente e celermente a concretizzare quello che abbiamo in mente". Renzi risponde alle domande dei presenti e concorda con chi ritiene la desolazione ora presente un male ben peggiore di qualsiasi stadio.
Non risponde a domande che comportino l'inserimento nella frase delle lettere "Della Valle" perché la realizzazione del progetto presentato dal Comune (se sarà questa la strada scelta) comporta la realizzazione di un Bando che esclude la possibilità di accordi preventivi o valutazioni di sorta. Il concetto è chiaro, la legalità prima di tutto. Però qualcosa stona ed ecco la domanda nell'aria che arriva a relazione terminata: "Ma i Della Valle sono stati informati? "Allora non avete capito, mi portano a Sollicciano".
Da qui la domanda successiva "Ma ai Della Valle è piaciuto?". Il sindaco volta le spalle ed esce. Nel Salone dei 200 restituito alla sua funzione pubblica ed istituzionale dopo il passaggio dei "Guccifriends" è il momento di tirare le somme ed è Renzi, in maniche di camicia a sollecitare gli interventi dei suoi inviati sul campo. "Aneddoti carini, situazioni di colore.. icché v'hanno detto?". La stanchezza, forse la timidezza e nessuno parla. "A noi a San Firenze ci hanno detto che il progetto è bellissimo ma è come mettere un quarto di manzo in una vasca di coccodrilli".
Ironico, ma nessuno coglie. Stanchezza? Stefano Marmugi sventaglia una tessera elettorale "Un cittadino me l'ha restituita perché dice che la notte non riesce a dormire". "Male, questo è male - replica Renzi - la rispedirò al cittadino con una lettera annessa" "Altro?". Dall'Isolotto: "I cittadini non vogliono il nostro progetto del Centro Polivalente, vogliono la Biblioteca aperta adesso, ora, subito". "Non gli frega del nostro progetto?" domanda il sindaco. "No, non gli frega.. cioè sì, se fosse fatta subito la biblioteca però". Manzione: "Da me i cittadini si sono meravigliati che sia tornata in Santo Spirito dopo le critiche del 2010, però visto che sono stata promossa a comandante mi hanno detto che se mi insultavano ancora mi avresti nominata generale".
Il peso della serata si fa sentire e l'esilarante Zelig comunale scivola via senza acuti. 100 luoghi, 100 pezzetti di Firenze che come nella migliore tradizione dei puzzle, quando arrivi al quadro d'insieme ti accorgi che qualcuno si è perso, infilato chissà dove, appiccicato ad un altro, coperto, deformato, smarrito, confuso con lo sfondo del tavolo. "100 luoghi e neppure i più importanti" l'ha detto anche Matteo Renzi presentando l'iniziativa. "Ma validi a delineare l'idea che abbiamo noi di questa città". di Antonio Lenoci