Continua anche nel 2010 il trend di riduzione del numero degli arrivi di curandi termali contro un aumento di quelli benessere: i primi, rispetto all’anno precedente, calano del 1,4%, per il benessere aumentano di 2,8 punti percentuali con il risultato che il fatturato per il totale delle prestazioni di benessere termale ammonta a circa 34,5 milioni di euro (escludendo le piscine termali e la spesa per il soggiorno in diversi alberghi termali). La riduzione del numero di arrivi per cure termali trova un riscontro, ma in modo un po’ più che proporzionale, nella variazione dell’ammontare delle prestazioni termali tradizionali, diminuite del – 1,7% nel 2010 rispetto al 2009.
Parallelamente, le prestazioni benessere aumentano dell’1,8%, ma in modo meno che proporzionale rispetto al numero degli arrivi perché la clientela ha ridotto la sua permanenza media. Questi i dati più rilevanti contenuti nel Rapporto sul termale 2010, elaborato da Mercury srl per conto di Unioncamere Toscana nell’ambito delle attività dell’Osservatorio Regionale sul Turismo, presentato oggi a Chianciano Terme. Facendo un identikit del cliente tipo, nella distinzione tra sessi, la domanda femminile resta tuttora superiore rispetto a quella maschile.
La componente straniera continua ad assumere una maggiore rilevanza, ma resta sempre molto ridotta. Fra le diverse terme toscane, Radicondoli (Terme delle Galleraie) è la destinazione con il grado di internazionalità più elevato (67,7% degli arrivi e l’82,3% delle presenze), seguita da Gambassi Terme, Montecatini Terme (64,5% degli arrivi e 65,7% delle presenze), Sarteano, Monterotondo Marittimo e Montepulciano. Per le cure, considerando le singole prestazioni relativamente all’ultimo triennio, continua la caduta libera delle cure idropiniche e di quelle inalatorie, mentre le altre mostrano, nel 2010, un andamento positivo.
La crescita delle prestazioni oscilla da un massimo del 4,8% per i bagni propriamente termali, e del 3,3% per le cure fisioterapiche, fino al minimo del -0,6% per la sordità rinogena. Le prestazioni termali tradizionali sono stimate in circa 2,4 milioni di unità. Per le prestazioni benessere (circa 285.000 unità) non è possibile distinguere fra le varie tipologie perché spesso fanno parte di pacchetti tutto compreso inclusivi di trattamenti fai da te che non è possibile quantificare, come nel caso dei percorsi della salute.
Se alle prestazioni benessere si aggiungessero gli ingressi nelle piscine si raggiungerebbero 715.000 unità. Per quanto riguarda il numero degli occupati, l’andamento riflette la diversa tendenza delle prestazioni termali tradizionali rispetto a quelle benessere; complessivamente, nel 2010 rispetto al 2009, si assiste ad una riduzione complessiva del numero degli addetti del -2,0% che migliora comunque il -4,7% del 2009. Se il comparto del benessere termale in termini di arrivi di curandi e di prestazioni effettuate ha complessivamente tenuto, sono aumentate del 7,6% le presenze di turisti nei Comuni classificati come destinazioni termali. Quanto alla stagione delle terme, dura circa sette mesi da aprile ad ottobre, con picchi di arrivi a luglio (12,8%), agosto (14,9%) e settembre (13,6%).
Gli italiani preferiscono aprile, con una concentrazione del 14,5% degli arrivi, e agosto, con 11,5%, mentre gli stranieri si concentrano nei mesi di maggio (14,4%) e settembre (14,7%). La stagionalità del comparto è assai più attenuata rispetto ai turismi balneare, di montagna, di campagna/collina (per gli stranieri), e rispetto all’andamento generale e contribuisce così alla complessiva destagionalizzazione del turismo regionale, spostando gli arrivi e le presenze verso i mesi di aprile e ottobre.