L’evento vuole promuovere il valore della biodiversità e sostenere la ricerca scientifica “made in Italy”, ormai “a rischio estinzione” per la cronica mancanza di finanziamenti. Il WWF inoltre ha lanciato un bando per due borse di studio sulle specie italiane, e una grande raccolta fondi a cui tutti possono contribuire, già da ora e fino al 10 novembre, diventando simbolicamente “Ricercatori per un giorno” su www.wwf.it. Sul sito del WWF le storie degli “esploratori” della biodiversità italiani che ogni anno, in giro per il mondo o nei laboratori di musei e università, cercano di capire i meccanismi che regolano la vita e le strategie per tutelarla.
E su facebook la speciale applicazione “Scienziati si diventa” per sostituire l’immagine del profilo con l’avatar di 10 grandi “ricercatori” sulla biodiversità della storia, da Darwin a Rachel Carson, scoprendone vita, opere e frasi celebri. COSA TROVA CHI RICERCA: GRANDI SUCCESSI DEI RICERCATORI ITALIANI Il ricercatore “volante” Gianfranco Curletti, che cerca gli insetti delle foreste pluviali su piattaforme sospese a 50 metri di altezza. L’amico degli anfibi Franco Andreone che in Madagascar ha scoperto più di cento rane sconosciute alla scienza.
Il biologo marino Ferdinando Boero, che ha dedicato una nuova medusa a Frank Zappa (“Phialella zappai”) ricevendo in cambio una canzone (“Lonesome Cowboy Nando”). Il biologo Francesco Rovero, che ha scoperto in Tanzania il più grande toporagno elefante e aiuta le comunità locali a rispettare la foresta. L’entomologo Alberto Zilli, che dal volo delle farfalle capisce come cambia il clima del mondo. ANCHE LA TOSCANA “RICERCA” LA BIODIVERSITA’ Sono TOSCANI due ricercatori scelti dal WWF per raccontare i successi della ricerca made in Italy entrambi del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze: Fausto Barbagli, ornitologo, “l’archivista” degli uccelli del re, che cura una collezione di 30.000 uccelli di ogni epoca e provenienza,dai primi viaggi di esplorazione intorno al mondo alle voliere di granduchi e re d’Italia.
Uno studio tra storia e natura, che ci aiuta a capire perché le specie sopravvivono e scompaiono. Luca Bartolozzi, entomologo, che studia i coleotteri presso la Sezione di Zoologia del Museo de La Specola PERCHE’ STUDIARE LA BIODIVERSITA’ La biodiversità è l’assicurazione sulla vita del nostro pianeta: è il “serbatoio” da cui attinge l’evoluzione per adattare le forme viventi ai mutamenti della Terra, e fornisce cibo, medicine, aria pulita, servizi naturali che sono alla base del nostro benessere e della nostra economia.
L’unico modo per conservarla è conoscerla e studiare strategie per proteggerla, definendo nuovi modelli di sviluppo sostenibile. Al mondo ci sono dai 5 ai 10 milioni di specie, ma oggi circa 1,7 milioni sono state classificate, e mentre siamo ancora lontani dal comprenderne le infinite funzionalità, perdiamo biodiversità a ritmi vertiginosi, con un calo del 30% tra il 1970 e il 2005 secondo l’Indice del Pianeta Vivente realizzato dal WWF e pubblicato nell’ultimo Living Planet Report 2010, con inevitabili ripercussioni sulla vitalità degli ecosistemi e l’efficienza dei servizi naturali.
IN ITALIA BIODIVERSITA’ DA RECORD Con 57.468 specie animali (di cui l’8,6% endemiche, ovvero vivono solo nel nostro Paese), e 12.000 specie di flora (di cui il 13,5% endemiche), l'Italia è il paese europeo più ricco di biodiversità. Ma attualmente sono a rischio il 68% dei vertebrati terrestri, il 66% degli uccelli, il 64% dei mammiferi, il 76% degli anfibi e addirittura l’88% dei pesci d’acqua dolce, tanto che nei prossimi anni rischiamo di perdere specie come l’orso bruno, la lontra, il capovaccaio, l’aquila del Bonelli o la pernice bianca. GLI INSEGNANTI SONO D’ACCORDO! Vista l’importanza dello studio delle scienze fin dalle classi della scuola dell’infanzia il WWF ha avviato una collaborazione con l’Associazione Nazionale Insegnanti di Scienze Naturali (www.anisn.it) che si concretizzerà all’interno di BiodiversaMente e prenderà avvio dalla firma di un protocollo di intesa. I PATROCINI L’evento ha ricevuto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Ministero del Turismo, Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, Ministero per i Beni e le Attività Culturali e Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.