In occasione dei Centocinquanta anni dell' Unità d' italia si inaugura a Firenze nelle sale di Palazzo Pitti presso il Museo degli Argenti, la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e la Galleria del Costume la mostra “La Bella Italia. Arte e identità delle città capitali”. La mostra che ha avuto la sua prima sede alla Reggia della Venaria Reale a Torino, celebra l'unione del territorio italico nella Nazione Italiana , ma non parla di Risorgimento. L'esposizione è un itinerario straordinario nella storia e nell'arte delle regioni, i cosiddetti stati pre- unitari , che andarono a comporre il nostro paese.
Uno “stendhaliano” viaggio in Italia che inizia da Roma, capitale dell’arte per la sua gloria dell’Antichità Classica e per la presenza del papato, catalizzatore dei più superbi artisti; prosegue per Firenze, con Dante e la nascita della lingua italiana, Giotto, i Medici, il Rinascimento, per giungere a Torino con i Savoia e la loro corte, che godevano di stretti rapporti politici e di parentela con le dinastie regnanti d’Italia e d’Europa . Dopo i settori dedicati alle tre capitali d' Italia, Il viaggio tocca Genova che grazie alla sua ricchezza e abbondanza di liquidità ha attratto grandi artisti fiamminghi come Rubens e Van Dyck, Palermo con la sua cultura poliedrica e ricca di testimonianze greche, romane, federiciane ed arabe, Napoli che già all’epoca degli Angiò ebbe una grande stagione culturale con la presenza di Tommaso d’Aquino, insegnante di Teologia all’università,Petrarca e Boccaccio ospiti della corte insieme a Giotto e Simone Martini; Bologna , città della cultura grazie alla sua antichissima università, che ha espresso le sue eccellenze in arte nel Seicento con i Carracci e Guido Reni.
Poi Parma città del Correggio, e del Parmigianino; Milano città poliedrica e multiforme, aperta all’Europa e agli artisti internazionali, per giungere a Venezia città unica nel suo genere, aperta all’Oriente, che ha vantato in arte il primato del colore con pittori di fama internazionale come Tiziano nel Cinquecento e Giambattista Tiepolo, Canaletto, Bellotto e Guardi nel Settecento. Sono oltre 300 le opere in mostra, su una superficie allestita di 2000 mq, per un''esposizione che è una sorta di lettura di uno straordinario manuale di storia dell'arte, dove si incontrano capolavori noti e opere straordinarie meno conosciute . Qualsiasi nota informativa non può descrivere il piacere della sorpresa dei capolavori che si incontrano .
Può essere un Botticelli o un Donatello nel settore dedicato a Firenze, un Tiziano a Venezia, un Antonello da Messina a Napoli, un Bronzino a Genova, senza trascurare i capolavori dell'antichità classica nella sezione dedicata a Roma. Una mostra che sottolinea significativamente la realtà di un'arte italiana, variegata e specifica alle molte realtà regionali ma fittamente intrecciata spesso con artisti che operano con un linguaggio e con degli esiti analoghi, evidenziando l'esistenza di un'arte specificatamente italiana molti secoli prima dell'unità politica d'Italia.
La mostra ripercorrere con esempi significativi l’immensa eredità culturale, artistica e letteraria che ogni città capitale ha consegnato all’Italia e al popolo italiano unito ed è veramente un’occasione imperdibile poter ammirare una straordinaria antologia di capolavori, dai mosaici bizantini alle vedute ottocentesche. “L’Italia unita dalle scelte culturali quali la lingua e l’arte ben prima che dai processi politici, l’Italia descritta nelle sue eccellenze artistiche da Giorgio Vasari e dagli storiografi dell’arte suoi epigoni- ha affermato Cristina Acidini- l’Italia migliore, quella delle migliaia di musei all’ombra delle centinaia di campanili, con questa mostra svela in un colpo solo i segreti della sua inesauribile attrattiva.” . L’esposizione è stata curata da Antonio Paolucci, Presidente del Comitato curatoriale, con Cristina Acidini, e promossa dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali con la Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Toscana, la Soprintendenza Speciale per i Beni Artistici e Storici ed Etnoantropologici e per il Polo Museale Fiorentino con i musei di Palazzo Pitti, Firenze Musei e l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. La cura delle varie sezioni delle capitali è stata affidata a studiosi d’eccellenza ovvero a Carla Enrica Spantigati , Pietro Marani , Piero Boccardo , Giandomenico Romanelli Andrea Emiliani , Michela Scolaro , Cristina Acidini , Maria Sframeli , Antonio Paolucci ,Alessandra Rodolfo , Pierluigi Leone de Castris , Vincenzo Abbate , Stefano Casciu , Luca Bellingeri Giovanna Damiani..
Il catalogo della mostra, di grande rilievo scientifico è edito da Silvana Editoriale. Per questa mostra, in corso sino al 12 febbraio 2012, e distribuita in varie sale dei musei di Palazzo Pitti, è stato decretato anche un biglietto che consente l’ingresso a tutti i quartieri della Reggia, oltre che al Giardino di Boboli, che ha il costo di € 18.00 l’intero ed € 9.00 il ridotto e ha validità per 72 ore.“ Alessandro Lazzeri