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Via Francigena, inaugurazione tappa toscana con Rossi, Scaletti e Bezzini (Foto)

Tagliato il nastro della prima tappa toscana infrastrutturata, da San Gimignano a Monteriggioni, del cammino di Sigerico, percorsi a piedi i tre chilometri circa di sentiero tra Strove e Abbadia a Isola, con una folla di pellegini contemporanei

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 ottobre 2011 16:51

15 tappe toscane, 16 milioni di investimento per i 400 chilometri di sentiero dedicati al dialogo interiore, allo spirito ed alla natura. Una pratica, quella del trekking e della camminata in libertà, che coinvolge sempre più appassionati in tutta Europa, ma l'Arcivescovo Mons. Antonio Buoncristiani ci tirerebbe le orecchie se non parlassimo anche di una riscoperta, nella solitudine, di una rinascita interiore ed una ricerca che può guidare per molte strade chiunque intenda percorrere il viaggio. Adesso la Toscana guarda al Cammino di Santiago di Compostela, che attraversa Spagna e Francia, come ad un mito indiscusso, ma al quale può contrapporsi, senza peccare di superbia, un panorama paesaggistico e culturale che non ha eguali. Anche chi non avrebbe mai creduto di poterlo fare, si ritrova un giorno lungo la strada, come raccontato da alcuni viandanti.

La Via Francigena lega tra loro 14 regioni dall’Inghilterra alla Francia, dalla Svizzera all’Italia. Un progetto nato 24 anni fa che ha trovato il momento del suo rilancio da poco meno di due anni, come ha riconosciuto Massimo Tedeschi che è capo dell’Associazione Europea Vie Francigene. “La Via Francigena è un percorso di valenza europea, che la Toscana intende mettere in sicurezza e offrire al turismo di qualità per il 2014, ma che deve assumere un significato in più: diventare un cammino per per i giovani e per la ricerca di una diversa idea di sviluppo”.

Così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, dopo aver tagliato il nastro della prima tappa toscana infrastrutturata, da San Gimignano a Monteriggioni, del cammino di Sigerico, e aver poi percorso a piedi i tre chilometri circa di sentiero tra Strove e Abbadia a Isola, con una folla di pellegrini contemporanei, a piedi, a cavallo e in bicicletta. “Insieme a questa Toscana meno frequentata, ma non meno nobile delle città d’arte – ha detto ancora Rossi – dobbiamo consegnare ai giovani europei, italiani, toscani, nostro capitale per il futuro, un corridoio ‘leggero’, che dia loro la possibilità di spazi dove inventarsi ricerche innovative, fare attività culturali, insediare spin-off.

E dove far crescere una idea di diversa di sviluppo. La Sylicon Valley può essere anche tra queste colline, tra questi borghi medievali, immersi in un paesaggio che abbiamo anche saputo preservare, concediamocelo. Se ce la faremo a completare il percorso entro la legislatura, daremo un sostegno forte anche ad un altro obiettivo di grande rilievo per la Toscana, quello della candidatura di Siena a capitale europea della cultura nel 2019. Intanto grazie a tutti coloro che hanno lavorato a questo progetto oggi realtà, e in particolare ai sindaci di San Gimignano, Monteriggioni e Colle Val d’Elsa”. “Sostenibilità e identità da riaffermare rispetto alla storia, alla cultura e ai paesaggi per richiamare a conoscere i territori nella loro completezza, attraverso un recupero del tempo e del proprio sentire – ha sostenuto l’assessore regionale a turismo e cultura Cristina Scaletti – .

Sono le carte vincenti della proposta legata alla Via Francigena, ma anche le stesse che hanno ridato slancio ai flussi turistici qui da noi, come dicono le cifre sugli andamenti 2011. Il turista cerca oggi motivazioni, non solo destinazioni; il recupero della Francigena va esattamente in questa direzione, per creare le condizioni della realizzazione di un sogno; insieme culturale, spirituale, identitario, legato al paesaggio". Le foto della giornata (Nove da Firenze)

Approfondimenti

La storia narra che fu Sigerico, Arcivescovo di Canterbury che recandosi a Roma, segnò l’inizio del cammino di pellegrinaggio; ma l’origine del percorso risale ai Longobardi che nel secolo VI valicavano Monte Bardone fra Berceto e Pontremoli, in corrispondenza dell’attuale passo della Cisa, tracciando un percorso sicuro per raggiungere l’antico scalo marittimo di Luni e la Tuscia, lontano dagli itinerari controllati dai bizantini, loro nemici. Con i Franchi e i Carolingi la strada divenne via di grande comunicazione che, raggiungendo Lucca, si dirigeva verso Altopascio, oltrepassava l’Arno, e percorreva tutta la Val d’Elsa, sino a Siena.

Da qui, seguendo la Cassia, attraversava le valli dell’Arbia e dell’Orcia per raggiungere Roma. Dal Passo della Cisa a Pontremoli, lungo una mulattiera tra boschi e Medioevo fino alla splendida Pieve di Sorano a Filattiera e poi da Aulla fino alla vista del mare. Si prosegue attraversando borghi fortificati fino Massa e Pietrasanta, in Versilia, al lato del crinale delle Alpi Apuane e si giunge a Lucca. Un viaggio che facilita il contatto con la natura e con le persone. Ci si ferma per meditare, per scoprire, per capire l’arte, la storia, la cultura, la natura, la religiosità dei luoghi. Proseguendo lungo le valli della Toscana centrale, tra Altopascio e Fucecchio, si attraversa l’Arno e si giunge nell’antica San Miniato.

Lungo i suggestivi crinali collinari della val d’Elsa, in un continuo saliscendi fra colline ricoperte di vigneti, oliveti e campi coltivati, fino alla Val d’Elsa e alla medievale San Gimignano. E poi attraversato il centro di Siena, lungo le strade bianche della Val d’Arbia si attraversa Buonconvento e si giunge nella Val d’Orcia, fino al borgo medievale fortificato di San Quirico. Il WebGis della Via Francigena permette di programmare un percorso, reperire notizie sui servizi o visualizzare la mappa dettagliata delle tappe prescelte, evidenziandone il livello di difficoltà ed estraendo i relativi documenti cartografici. di Antonio Lenoci

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