Lunedì illustrerà agli imprenditori toscani le sue tesi sull’economia: “L’economia deve guardare allo sviluppo e non alla crescita”. È questo uno dei punti chiave del pensiero di Robert Jhonson, uno dei massimi esperti di economia e psicologia del cambiamento, che è stato ospite del Consiglio regionale della Toscana. Jhonson, consulente di numerose società e industrie (Toyota, Kodak, Hp tra le altre) ma anche dell’ex presidente degli Stati Uniti Bill Clinton, è stato ricevuto, a nome dell’Ufficio di presidenza del Consiglio, dal segretario questore Gian Luca Lazzeri.
La visita in Consiglio regionale è stata l’occasione per conoscere più da vicino uno dei protagonisti della scena economica internazionale che oggi (martedì 4 ottobre) in una conferenza stampa e lunedì prossimo a un convegno di Confindustria Toscana, esporrà le sue tesi sullo sviluppo e sulla crisi. Per Jhonson, che in Italia è stato più volte per incontri con le istituzioni e gli imprenditori di regioni quali il Veneto, il Trentino Alto Adige, l’Emilia Romagna, si tratta del primo approccio professionale con la Toscana. “Per poter ripartire, l’economia ha bisogno di ritrovare il suo filo logico”, ha spiegato Jhonson, che ha indicato sei punti fondamentali per uscire dalla crisi e, soprattutto, per ridare senso al lavoro degli imprenditori e dei lavoratori: produrre con materie prime locali e con addetti locali; produrre merci con il minor impatto possibile, perché le risorse naturali non sono illimitate; produrre senza ricorrere ai finanziamenti esterni, perché le sovvenzioni, sia bancarie che statali, limitano la mente degli imprenditori e dell’uomo in generale; produrre rispettando la dignità dell’uomo; educare i clienti all’utilizzo dei prodotti; infine, produrre prodotti che durano nel tempo e che rispettano le generazioni future.
Le tesi di Jhonson confliggono con il sistema economico imposto dalla globalizzazione. “Gli effetti di distorsione dell’economia, e ora della crisi”, ha spiegato, “hanno origine dalla globalizzazione, che non è regolamentata e che non porta ricchezza nei territori. La ricchezza locale, infatti, la può produrre solo l’impresa medio piccola, cioè l’economia di prossimità”. Jhonson ha aggiunto che l’Italia assomiglia “a un pesciolino che vaga nell’oceano in cerca dell’oceano stesso.
L’Italia si chiede dove andare a cercare ricchezza, ma l’Italia la ricchezza ce l’ha già al suo interno. Deve solo vederla e utilizzarla al meglio”.Gian Luca Lazzeri ha definito “utili e di grande interesse” la visita e le parole e il pensiero di Jhonson. “Il Consiglio regionale – ha spiegato – ha il compito di fare leggi che mirino al progresso della regione e ritengo che il professor Jhonson, in questo senso, rappresenti una risorsa anche per la Toscana. I politici hanno il dovere di fare scelte sulla base di proposte ideali e progettuali e contributi come quelli di Jhonson possono davvero aiutarci a compiere scelte non rituali e non slegate dalla realtà”.
Lazzeri, infatti, ha spiegato che “la Toscana non può più pensare di avere una rendita di posizione che affonda le sue radici nel Rinascimento e nell’età dell’oro dei Medici. La Toscana, che da allora non ha più avuto la forza di esprimere una sua originalità, deve invece guardare avanti e ripartire”.