Firenze - Garantire un posto alla materna ai bambini di 64 comuni e finanziare con borse di studio dottorati di ricerca mirando a un forte raccordo con le imprese. Sono alcuni degli obiettivi della Regione Toscana in merito a scuola e università che la vicepresidente Stella Targetti, con delega, tra le altre all’Istruzione, ha illustrato ieri sera durante lo spazio Diglielo!, la consueta mezz’ora che la Festa Democratica riserva al confronto tra amministratori e cittadini. “Le liste d’attesa erano ormai un fenomeno insostenibile per le famiglie toscane: con un accordo tra la Regione Anci e Uncem saranno attivate 98 sezioni alla scuola per l’infanzia per 2500 bambini.- sostiene la Targetti- Per i giovani, oltre ai tirocini formativi previsti dal progetto Giovani Sì!, cercheremo di rafforzare il collegamento tra ricerca e impresa, finanziando con borse di studio dottorati che permettano di svolgere periodi di lavoro direttamente nelle imprese.
In Toscana la maggiore contribuzione alla ricerca arriva da parte pubblica, c’è un deficit da parte delle imprese che sono quelle più in difficoltà ad investire: per questo cercheremo di favorire e finanziare progetti di ricerca che prevedano periodi di permanenza in aziende”. Sempre relativamente a Università e Ricerca, tra le domande lasciate dai cittadini c’è chi chiede una riorganizzazione dell’Ardsu, l’Azienda Regionale per il Diritto allo Studio toscana. “In tempi di tagli come questo è importante cercare di mantenere attuale il livello dell’Ardsu che è molto alto e la rende un fiore all’occhiello per la Regione”; risponde Targetti. Sempre riguardo alla situazione dell’Università, la Targetti sottolinea un importante risultato raggiunto dall’ateneo fiorentino.
“È stato siglato un accordo con una multinazionale giapponese, Yanmar, che ha scelto proprio Firenze, tra altre importanti sedi universitarie europee, per realizzare un centro di ricerca e sviluppo”, fa presente. C’è inoltre chi chiede un maggior aiuto ai giovani per “fare impresa”, soprattutto nel settore agricolo. “Il limite delle aziende agricole toscane è la loro frammentarietà.- spiega Targetti- Per questo stiamo sostenendo progetti di filiera per aiutare le piccole imprese a aggredire in maniera più efficace il mercato della distribuzione.
Le reti d’impresa sono la miglior soluzione per acquisire massa critica e capacità di trattativa nella congiuntura economica che stiamo vivendo”. Una domanda arriva anche dal pubblico e riguarda l’utilizzo di aziende agricole come asili nido, una sorta di estensione delle fattorie didattiche. “Un nido deve rispondere a determinati parametri: se questi ci sono non c’è nessun ostacolo a crearli in situazioni come questa, tra l’altro a contatto con la natura”, fa presente Targetti.