“Super 8 “ di J.J. Abrams.,giovane regista e sceneggiatore, creatore delle serie televisive Lost e Fringe, è un' opera godibile e ricca di citazioni che ha, forse, un po' il sapore del già visto. E' la vicenda di un gruppo di ragazzi o meglio di preadolescenti che si propongono di girare un film in Super 8 ( siamo alla fine degli anni Settanta) per partecipare a un concorso. Intendono girare un film sulla falsariga della “Notte dei morti viventi” di Romero.
Mentre con qualche difficoltà e molto entusiasmo stanno girando una scena alla stazione ferroviaria, un'improvviso incidente fa letteralmente deragliare ed esplodere un treno. Da quel momento quella che sembrava una commedia giovanile preadolescenziale subisce un' improvvisa virata e il film assume i connotati di un fantascientifico horror movie. Il film è l'opera di un appassionato cinefilo che sembra rendere omaggio al cinema degli anni 70. Siamo in una cittadina dell'Ohio, con ragazzi che corrono in bicicletta e vivono i primi germi dell'adolescenza.
E' la storia di una bella amicizia di sei ragazzi che vivono le problematiche della crescita, del rapporto genitori e figli, della ricerca d'indipendenza e autonomia. E' anche un film di formazione sul tipo di “Stand by me”, dagli esiti imprevedibili . L'atmosfera, come è facilmente rilevabile , è molto inspirata ai film di Spielberg, anche se lo sguardo di Abrams appare diverso dalla visione fiabesca di Spielberg. La visione della realtà attraverso gli occhi dei ragazzi è disincantata.
Per Abrams il mondo è terrorizzante e insidioso e l'alieno che vuol tornare a casa non è E T. Il segno di questa diversità appare evidente nella scena del disastro ferroviario, di un impatto visivo drammaticamente incredibile. Ottima l'interpretazione dei giovani protagonisti e buono il ritmo di questo film davvero godibile. Alessandro Lazzeri
