"Il popolo unito non può perdere" ha esclamato un anziano che alle otto di questa mattina presidiava già piazza dei Cavalleggeri, sempre più gremita di operai e di giovani precari che si sono dati appuntamento inderogabile presso la Biblioteca Nazionale. Sedute sulle spallette d'Arno alcune tute blu e dopo pochi minuti il traffico si è bloccato lasciando spazio a cori e bandiere che hanno iniziato a sfilare per le vie cittadine. Molte le autorità presenti, dal Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, ad Andrea Barducci, Presidente della Provincia fiorentina. Alessio Gramolati, segretario toscano della Cgil, tra la folla, abbracciato ad alcuni compagni ha aperto il corteo che ha dato vita alla protesta nel capoluogo toscano. “I motivi di questa mobilitazione sono tanti – ha detto il presidente Enrico Rossi alla stampa partecipando alla manifestazione – in primo luogo per il lavoro, che con la manovra viene colpito anche inutilmente, poi per la tutela dei diritti, e ancora contro i tagli insopportabili al trasporto pubblico, alla spesa sociale. Così si azzerano i servizi che eroghiamo e che sono punti di riferimento per i cittadini.
Ma la ragione fondamentale riguarda la crescita, l’occupazione. La manovra non si pone questi obiettivi, anzi vengono bloccati perfino gli investimenti che possiamo fare. In una parola più sviluppo e meno transazioni finanziarie. Spero che il governo ascolti queste ragioni e cambi rotta" "Spero e mi auguro che venga il giorno in cui i sindacati riunificati possano lottare insieme per il lavoro, i diritti e contro la madre di tutte le ingiustizie, che è l'evasione fiscale" così Rossi risponde in mattinata a Riccardo Cerza, segretario della Cisl toscana, che gli ha scritto in relazione alla sua partecipazione allo sciopero della Cgil. Ma anche la Uil si è fatta sentire con Marchiani, segretario toscano: "Quello di stamani è stato uno sciopero politico privo di obiettivi, che non ha risolto nulla e che non risolverà nulla.
L'iniziaitiva rischia di peggiorare la condizione del nostro Paese, vista la confusione nel governo e nella politica. In un momento come questo servirebbe più coesione per contenere l'attacco della speculazione ed evitare che i sacrifici degli italiani vengano vanificati a beneficio della finanza specualtativa internazionale". Marchiani ha stigmatizzato l'adesione allo sciopero della Cgil da parte del governatore Rossi. "E' propaganda politica. Qualcuno può andare alle manifestazione perché attinente con la propria tradizione politica o per convenienza elettorale.
Ma tutto questo non fa altro che trasformare un'iniziaitiva sindacale in un'iniziativa politica che distoglie l'attenzione dai problemi reali. In un momento in cui la nacessità sono i rapporti unitari nel mondo del lavoro, un atteggiamento come quello della Cgil, cioè di un sindacato sempre più antagonista, complicherà la vita di questo Paese a prescindere dagli schieramenti politici e dai colori della maggioranza di governo". “Questo è il momento di stare fuori dai Palazzi, questo è il momento di scegliere da quale parte della barricata si vuole stare”.
Queste le parole pronunciate da Andrea Barducci, Presidente della Provincia di Firenze, nel corso del suo intervento alla manifestazione indetta a Firenze dalla Cgil contro la manovra del Governo.“La manovra del Governo è sbagliata perché colpisce sempre i soliti. C’è un atteggiamento anche di cattiveria a voler far pagare sempre i lavoratori, i precari, chi è in cerca di un’occupazione e i pensionati. E’ una manovra che si fa pagare due volte, perché mette in ginocchio gli enti locali e impedisce loro di mettere in campo i servizi per i cittadini, e lo sanno bene i tanti Sindaci della Provincia che oggi sono qui che non riescono ad offrire ai loro territori la qualità di vita che meritano”. Applauditi Rossi e Barducci che si sono rivolti con toni forti al pubblico di piazza Santa Maria Novella, invitato più volte dalla speaker Daniela Morozzi a "Spostarsi a sinistra", la motivazione quella di fare posto al corteo in arrivo che a metà comizio era, in parte, ancora sul Ponte Vecchio, una frase che però ha suscitato ilarità e non poca approvazione da parte della folla.
"Matteo Renzi, il sindaco che la destra ci invidia". Uno sfottò, una battuta, ma che ha suscitato diverse risposte da parte dei presenti ed un "No comment" da parte dell'interessato. Enrico Rossi ha detto "Non sono l'esegeta del Renzi pensiero, ed ho altri scopi nella vita" liquidando così la questione. Dello stesso avviso il segretario del PD locale, Manciulli: "Non parlo degli assenti" salvo poi sottolineare che "Sono e siamo qui perché era importante esserci, la nostra base è sempre stata questa e non ci siamo mai allontanati dalla gente".
E' stata chiara l'onorevole Tea Albini che "l'avrei voluto qui perché è il sindaco che abbiamo votato e non capisco la sua assenza. Protesterà in altre forme ha detto, vorrei sapere quali". La presidente del PD, Rosy Bindi, che ha dichiarato di sostenere la candidatura di Bersani, allontanando le voci che la vedrebbero come candidata alle primarie nel ruolo di professionista ed esperta della politica, ma soprattutto portatrice della sensibilità femminile che sembra poter fare breccia nel cuore degli elettori per un cambio di rotta, si è detta entusiasta della manifestazione che serve da monito e da cassa di risonanza per una esigenza collettiva che non può protrarsi oltre.
Dispiaciuta per le assenze illustri ha aggiunto: "Spero che poi non se ne debbano pentire". Per dare un segno al mondo del lavoro sceso congiuntamente in piazza, presenti anche l'assessore provinciale Elisa Simoni che ha rivendicato il ruolo della donna nel mondo del lavoro ma che "risulta essere spesso l'abnello più debole, costretto a fare le spese di un momento di crisi del mercato" e l'assessore regionale Gianfranco Simoncini che ha ricordato l'impegno da parte della Regione verso quelle categorie abbandonate al loro futuro, come i precari, aggiungendo che la Regione non può considerarsi un bacino al quale attingere per risolvere i problemi di tutti, anche se l'indirizzo della Giunta resta quello di stare saldamente al fianco delle attività in grave crisi cercando di difendere in tutti i modi i diritti dei singoli individui coinvolti. Tra i sindaci anche Gianni Gianassi per Sesto Fiorentino, Andrea Chini in rappresentanza di Campi Bisenzio ed il primo cittadino di Scandicci, Simone Gheri che ha ricordato "Ero contrario a questa iniziativa.
Poi visto come si sono svolti i fatti e come sono andate le cose, sono contento di esserci e non mi vergogno di aver cambiato idea". Sotto al palco anche Ida Beneforti Gigli (Impruneta) e Luciano Bartolini (Bagno a Ripoli) in rappresentanza dell'area Chianti. Per tutti l'appello è unanime "Non si esce dalla crisi stando fermi". "Ci hanno raccontato per anni che andava tutto bene" ha detto anche Alessio Gramolati chiudendo gli interventi dal palco "adesso vediamo in quali mani siamo finiti e dove ci stanno trascinando". E' del 73% l'adesione allo sciopero nei settori industria terziario e reti con adesioni di più del doppio degli iscritti alla CGIL (rilevazione a campione scientificamente costruito e realizzata da società terze).
Inferiore, ma pur sempre buona e comunque di gran lunga superiore al numero degli iscritti della Cgil, la percentuale di adesione nel pubblico impiego (a dati del campione ancora incompleti si prevede un'adesione compresa in una forbice che va dal 35 al 40%). Qualche esempio: 70% di adesione alla C.I.E.T. di Arezzo, 80% alla Nuovo Pignone di Firenze, alla Power One Italy di Terranovacciolini e alla KME di Barga, 85% alla Lucchini, 95% alla Sammontana di Empoli, 65% a Toscana Energia, 50% nel gruppo Prada, 46.80% alla Ferragamo; ha scioperato il 40% della BTP.
Hanno incrociato le braccia il 90% dei lavoratori della Compagnia Portuali di Livorno e quelli della Laika in Val d'Elsa. Al centro di scioperi ed iniziative che durano ormai da giorni anche oggi erano in tanti i lavoratori della Breda alla manifestazione di Pistoia, 50% la percentuale di adesione allo sciopero. Nel gruppo editoriale toscano 'Poli', 3 televisioni regionali e un all news, TGT 24, già in in digitale su piattaforma sky l'assemblea dei lavoratori, redattori, collaboratori, ed operatori, ha aderito unanimemente allo sciopero della Cgil e nessuno ha lavorato. di Antonio Lenoci