Partite oggi, senza intoppi, le nuove disposizioni sui ticket sanitari che riguardano, in particolare, farmaci e visite specialistiche. L’intervento, modulato in base al reddito, non riguarda le fasce esenti (basso reddito, pensioni sociali, disoccupati, ecc.) che continuano a non pagare. Il ticket aggiuntivo, lo ricordiamo, è proporzionato:
a) al reddito familiare fiscale, come risultante nella dichiarazione dei redditi. Esso è costituito dal cumulo dei redditi del dichiarante, del coniuge e dei familiari a carico.L'eventuale evasione del ticket su dichiarazione non vera o falsa attestazione comporta il recupero degli importi non pagati per le prestazioni erogate e la trasmissione degli atti all'autorità giudiziaria per l'applicazione delle sanzioni previste.Il reddito, autocertificato dal cittadino, sarà oggetto di accertamento o in alternativa b) all’indicatore ISEE se posseduto. L’attestazione dovrà essere esibita. Durante questa prima fase di applicazione i due parametri (il reddito autocertificato o l’attestazione ISEE) sono alternativi e rapportati alle medesime fasce economiche sotto indicate.
Per informazioni sulle novità è possibile contattare il numero messo a disposizione della Regione Toscana 055-4385901, attivo tutti i giorni inclusa la domenica dalle 8 alle 20 (ticket.sanita@regione.toscana.it) Leggi anche la Scheda informativa su Nove Qualche difficoltà e qualche rallentamento ci sono stati, ma non hanno pregiudicato la funzionalità e la continuità dei servizi. E’ questo il bilancio degli uffici dell’assessorato alla sanità per la prima giornata di applicazione dei nuovi ticket proporzionati al reddito.
“Gli uffici mi hanno fatto un quadro di sostenibilità complessiva – commenta il presidente Rossi – nonostante qualche inevitabile lentezza e disagio. Devo un ringraziamento particolare a tutti gli operatori dei servizi, che si sono prodigati in un momento dell’anno non certo agevole, e ai cittadini toscani. Mi sembra che abbiano compreso e apprezzato il senso del nostro provvedimento, ispirato all’equità, diversamente da quello profondamente ingiusto che il governo avrebbe voluto imporci”.
Il monitoraggio realizzato dagli uffici di via Alderotti e da tutte le Aziende è stato capillare e ha coperto praticamente tutti i servizi. Sono stati allestiti punti di accoglienza e assistenza a cui i cittadini si sono rivolti per i chiarimenti, relativi soprattutto alle modalità di autocertificazione del reddito e al meccanismo delle esenzioni. In qualche caso sono stati usati per informazioni e avvisi anche strumenti in tempo reale come gli sms. Sotto monitoraggio anche i 1100 presidi farmaceutici della Toscana, i cui titolari non hanno segnalato situazioni di particolare criticità.
“Con questi nuovi ticket – prosegue il presidente Rossi – diciamo che è possibile garantire lo stato sociale e il diritto alla salute per la parte più debole della popolazione, chiamando i cittadini della Toscana a partecipare in modo intelligente e condiviso allo sforzo di finanziamento del servizio sanitario. Ci siamo ispirati ai valori di giustizia, evitando di far parti uguali tra disuguali e facendo uno sforzo per elaborare una nuova cultura della solidarietà, che affermi esplicitamente che l’evasione fiscale è il cancro della nostra democrazia, perchè ne distrugge le strutture e l’anima, perchè alimenta l’egoismo e spacca la coesione sociale.
La risposta dei cittadini toscani – conclude il presidente Rossi – è stata in questo senso molto positiva ed alta nei suoi contenuti etici e civili. E’ la dimostrazione che con una politica credibile possiamo chiamare i cittadini a uno sforzo solidale”. Nei giorni scorsi il presidente Rossi aveva posto l’accento sull’opportunità di utilizzare l’ISEE per il calcolo della fascia di reddito. Sono in programma incontri tra i funzionari regionali e gli esperti dell’Inps e dei Centri di assistenza fiscale per cercare una intesa che riesca a far fronte al previsto aumento di richieste da parte dei cittadini.
“Il nostro obiettivo – ripete il presidente Rossi – è di fare dell’ISEE il punto di riferimento per l’accesso ai servizi, magari inserendolo nella carta sanitaria elettronica e trovando forme più scorrevoli di aggiornamento”. Stefano Mugnai, Consigliere regionale PdL e Vicepresidente Commissione Sanità attacca Rossi: “Ha colto al volo la scusa della manovra finanziaria per introdurre la tassa sui farmaci. Una mossa “furbesca” per accollare le responsabilità ad altri, ossia al Governo nazionale, e per recuperare con certezza e celerità le risorse indispensabili a far quadrare i conti di una sanità, quella toscana, ormai sull’orlo del tracollo finanziario.
Sì perché con il ticket sui farmaci, oltre al gettito dei ticket stessi, la Giunta persegue l’obiettivo di una riduzione della spesa farmaceutica che rappresenta una delle voci di massima criticità per i bilanci della sanità regionale. L’obiettivo non dichiarato dell’introduzione dei ticket è infatti la disincentivazione della richiesta e dell’acquisto dei farmaci. E’ una scelta che contrasta totalmente con le indicazioni del Governo, il quale aveva suggerito l’applicazione dei ticket alla diagnostica specialistica ed ai codici bianchi.
Peccato che questi ultimi siano stati introdotti dalla Regione Toscana già da anni e che per la diagnostica, a causa delle lunghissime liste di attesa che si registrano nel settore sanitario pubblico, molti cittadini preferiscano da tempo ricorrere a strutture private. Ma c’è di più. La tassa di Rossi sui farmaci – ovvero ciò che la Giunta ha ribattezzato come “ticket aggiuntivo”, a testimonianza che un ticket in Toscana esisteva già – è utile anche a tamponare la falla del ticket sui codici bianchi che nella nostra regione ha registrato un’evasione record.
Per non parlare poi dell’approssimazione e della fretta, dettate dalla frenesia di recuperare risorse fresche, con cui si è arrivati all’introduzione della nuova tassa. Tanto che solo in queste ore, quando cioè il provvedimento è già in vigore, gli uffici regionali emanano i “primi chiarimenti e indicazioni operative alle aziende sanitarie”. Siamo alla farsa. E tra l’indecisione se indicare in ricetta l’ISEE (difficile da calcolare soprattutto in tempo di ferie quando patronati e CAAF sono chiusi) o il reddito denunciato, si fa strada la consapevolezza che la nuova tassa è persino retroattiva: la devono cioè pagare anche coloro che, pur avendo prenotato prima dell’entrata in vigore della manovra regionale, usufruiranno della prestazione nei prossimi giorni.
Cioè deve pagare anche chi da settimane o mesi è in lista d’attesa. Si tratta di un paradosso inaccettabile, come inaccettabile è il tentativo di ribaltare sul Governo la responsabilità di scelte che non rispondono a ragioni di maggiore equità, ma che sono la conseguenza di politiche regionali errate in materia sanitaria. E’ infine francamente avvilente che, in un momento in cui si chiedono soldi ai cittadini, la Giunta regionale non senta l’esigenza di dare quanto meno un segnale abbattendo sprechi e doppioni: l’introduzione dei ticket in Toscana avrebbe fatto tutto un altro effetto se fosse stata accompagnata dalla notizia della riduzione del numero degli Estav, dalla notizia della conclusione dell’esperienza fallimentare delle Società della Salute, dalla notizia del taglio di qualche poltrona.
Ma così non è stato. In Toscana in sanità si può toccare tutto, ma non l’apparato. Almeno non con questa Giunta. Sarà comunque nostra cura verificare che il gettito dei ticket venga destinato a finanziare servizi ai cittadini, come speriamo, e non ad alimentare l’apparato, come temiamo.”