Il museo del Bigallo, chiuso da due anni, ha riaperto oggi come centro polifunzionale: non solo stanze espositive a due passi dal Duomo, ma anche Infopoint turistico (al posto di quello di Borgo Santa Croce) e luogo di eventi. L’inaugurazione si è svolta alla presenza del sindaco Matteo Renzi. “La Loggia del Bigallo - ha sottolineato - torna ad avere quella funzione ospitale che aveva in passato, quando si occupava delle persone meno fortunate. Oggi accoglierà i turisti proprio nel cuore di Firenze, un piccolo gesto di benvenuto - come abbiamo già fatto con il fontanello di acqua in piazza Signoria - che contemporaneamente darà la possibilità di entrare nel museo per scoprire la bellezza di questa struttura”. Il Bigallo era chiuso dal 2009.
L’immobile è di proprietà dall’Azienda per i servizi alla persona Montedomini la quale ha dato in concessione al Comune, tramite una convenzione triennale, i locali al piano terra e la loggia che dà su piazza del Duomo. Prima della riapertura sono stati svolti lavori di messa in sicurezza e allestimento degli spazi di accoglienza per i turisti per 40 mila euro. La nuova illuminazione esterna, con neon a led, è stata curata da Silfi. Oltre al nuovo Infopoint, l’idea è quella di ospitare, da settembre, anche attività culturali sotto la loggia, prevalentemente concerti. Il nuovo Infopoint sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 9 alle 19, e domenica i festivi dalle 9 alle 14. Il museo sarà visitabile gratuitamente - su prenotazione telefonica o presso l’Infopoint stesso - dal 6 agosto al 31 dicembre ed entrerà poi nel circuito della Firenze card.
Le visite, per piccoli gruppi, si svolgeranno con cadenza oraria. Per info: tel. 055 288496. Il palazzetto e la loggia, opera trecentesca di Alberto Arnoldi e Francesco Talenti, furono costruiti per la Compagnia di Santa Maria della Misericordia fra il 1352 e il 1358. Il complesso fu anche sede della Compagnia del Bigallo (istituzione votata all’assistenza degli orfani) a partire dal 1425, quando le due istituzioni furono per un breve periodo unificate. Nel 1489, quando la Misericordia si trasferì altrove, l’edificio divenne sede unica della Compagnia del Bigallo: al pian terreno si trovava l’ oratorio, mentre la parte superiore era destinata a ricovero per i trovatelli. Le opere esposte nel museo - tutte un tempo di proprietà della Compagnia e pervenute sia per commissione diretta sia per donazione - sono testimonianza delle numerose attività caritatevoli delle due istituzioni.
La raccolta, dispersa nel corso dei secoli, fu ricomposta e riordinata nel 1976. Nella prima sala, oltre ai frammenti di affreschi di Nardo di Cione e al Crocifisso del Maestro del Bigallo, si ammirano la grande Madonna con bambino e i due Angeli reggi-candela di Alberto Arnoldi, oggi incorniciati in un altare ligneo con nicchie dorate. Nella seconda sala è il delicato trittico portatile di Bernardo Daddi, insieme alla Madonna dell'Umiltà con due angeli di Domenico di Michelino. Infine, nell’ultima sala sono conservate opere di straordinario interesse documentario: La Madonna della Misericordia (opera trecentesca riferita alla cerchia di Bernardo Daddi, in cui figura la prima “rappresentazione” della città di Firenze) e l’affresco di Niccolò Gerini che raffigura i capitani della compagnia che si prendono cura degli orfanelli, affidandoli alle cure di donne stipendiate per accudirli.
Notevole è anche la Madonna con bambino di scuola del Botticelli. In foto (Nove da Firenze) l'inaugurazione del 5 agosto con Matteo Renzi e l'Assessore Stefania Saccardi