Firenze rende omaggio al pittore Silvio Loffredo, parigino di nascita e fiorentino di adozione. L'artista ,nato a Montparnasse nel 1920 da genitori italiani, si dedica precocemente agli studi artistici, sotto la guida del padre pittore . Dopo aver seguito i corsi di nudo alla Grand Chaumière,nel 1945 si trasferisce in Italia per perfezionare gli studi all'istituto d'arte di Siena e alle Accademie di Belle Arti di Roma e Firenze. Dopo un breve ritorno a Parigi, si stabilisce definitivamente a Firenze dove sceglie di rimanere per tutta la vita divenendo una delle figure di riferimento del panorama artistico, amico di Ottone Rosai e Ardengo Soffici, e promotore di un continuo scambio di esperienze tra Italia e Francia.
Negli anni Sessanta si reca in Svizzera ed entra in contatto con Oskar Kokoschka, che diventerà da quel momento il suo maestro e il suo riferimento culturale e che influenzerà fortemente la sua ricerca stilistica. La pittura di Silvio Loffredo si caratterizza per uno stile ironico, molto riconoscibile, di chiara matrice post espressionista. Temi ricorrenti sono i gatti, i ritratti, i battisteri, immagini di vita in città, i bestiari. A proposito della mostra inaugurata ieri a Palazzo Medici Riccardi dal presidente della Provincia , queste le dichiarazioni dell'architetto Luigi Ulivieri ,curatore dell'esposizione :“Abbiamo curato una selezione di opere che illustrano il suo sentire verso tre temi in particolari: battisteri, bestiari e, con una declinazione più recente e collegata ai fatti del presente, i migranti”.
Dunque una bella e preziosa occasione per farsi vicini nuovamente a questo protagonista dell'arte del Novecento ed interlocutore e testimone della storia della città e della sua cultura. L'artista che è stato titolare dal 1973 al 1990 della Cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze, ha partecipato con un’esposizione personale alla XXXII Esposizione internazionale d'arte di Venezia e a numerose edizioni della Quadriennale di Roma. La mostra di Palazzo Medici Riccardi offre una scelta parziale ma significativa dell'opera di Loffredo, anche se manca purtroppo di indicazioni sulle opere esposte e di un qualche apparato didattico per far conoscere questo importante pittore.
Se si deve sottolineare e plaudire a questo doveroso omaggio all'artista, dispiace segnalare l'assenza di quegli apparati storico – critici atti a fare di una mostra per addetti ai lavori, un evento da far conoscere a tutti e in particolare alle nuove generazioni . La mostra è aperta fino al 4 settembre con orario 9-19 (chiuso il mercoledì) ed è visitabile nell'ambito del percorso museale di Palazzo Medici Riccardi Alessandro Lazzeri