"Nè il sindaco Renzi nè il consigliere Giani hanno infatti la disponibilità di un bene storico architettonico come la chiesa di San Lorenzo -interviene la consigliera comunale De Zordo- Detto questo, i vertici dell'amministrazione comunale fiorentina sono rimasti a Viollet-le-duc e il suo restauro stilistico, ma era l'inizio dell'800. Già a fine secolo Camillo Boito parla di restauro filologico, in cui si opera cioè senza alterare l'aspetto complessivo del monumento. Da lì in poi la disciplina del restauro - anche architettonico - ha continuato in quella direzione, con le diverse carte del restauro.
Nel 1972 viene approvata dall'allora Ministero per la Pubblica Istruzione la "Carta italiana del restauro", che, per esempio, dice all'articolo 6: "In relazione ai fini ai quali devono corrispondere le operazioni di salvaguardia e restauro, sono proibiti indistintamente, per tutte le opere d'arte di cui agli articoli 1,2 e 3 (nota: ci sono anche i "complessi di edifici di interesse monumentale, storico o ambientale): - completamenti in stile o analogici, anche in forme semplificate e pur se vi siano documenti grafici o plastici che possano indicare quale fosse o dovesse apparire l'aspetto dell'opera finita.
Sempre nella Carta, nella specifica parte di Istruzioni per la condotta dei restauri architettonici si legge: Si ricorda inoltre la necessità di considerare tutte le operazioni di restauro sotto il sostanziale profilo conservativo, rispettando gli elementi aggiunti ed evitando comunque interventi innovativi o di ripristino. Insomma qui, pur di fare marketing, siamo o alla battuta a effetto o all'incompetenza più smaccata, paragonabile a quella di chi ha fatto applicare una mano e un pisello finti (senza neanche distinzione visiva dei materiali) al complesso scultoreo del I secolo di Venere e Marte esposto a Palazzo Chigi, facendo sobbalzare tutta la comunità scientifica.
Abbiamo sentito dire in Consiglio comunale che per avere un banco in San Lorenzo si deve avere una preparazione culturale, per trasmettere valori tradizionali di storia fiorentina oltre che il prezzo della felpa. E per amministrare la città più bella del mondo?"