Firenze – La nuova convenzione che regola i rapporti fra la Regione Toscana e il Corpo forestale dello Stato è stata sottoscritta oggi in Regione Toscana dal ministro delle politiche agricole e forestali, Saverio Romano, e dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi. Presente il sottosegretario Roberto Rosso e l’assessore all’agricoltura della Regione, Gianni Salvadori. La convenzione, destinata a valere per il triennio 2011-2013, è la terza siglata fra i due enti in quasi 30 anni di collaborazione. Lo stretto rapporto fra la Regione Toscana e il Corpo forestale dello Stato fu sancito infatti per la prima volta nel 1982 con la prima convenzione, che fu poi rinnovata il 25 marzo 2008 ed è rimasta in vigore fino ad oggi. L’attività in questi anni ha interessato soprattutto compiti e funzioni che riguardano la vigilanza e il controllo per la tutela forestale, la prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi, la tutela dell’ambiente e del patrimonio naturale. Nel frattempo però il Corpo forestale dello Stato è stato oggetto di un’importante riforma e riorganizzazione attuata tramite la legge 36/2004 che ha orientato i compiti del Corpo stesso più come forza di polizia che come struttura tecnica prevedendo altresì la necessità di reimpostare i rapporti con le Regioni sulla base di un accordo quadro nazionale approvato in conferenza Stato-Regioni (15 dicembre 2005). Si è perciò resa indispensabile la stipula di una nuova convenzione per regolare in Toscana i rapporti fra Corpo forestale dello Stato, Regione ed Enti locali. Rispetto alla precedente convenzione, incentrata fondamentalmente sui rapporti con il Settore foreste dell’Assessorato all’agricoltura, la nuova convenzione amplia i rapporti con i diversi assessorati della Regione che trattano materie rientranti nell’ambito della missione istituzionale del Corpo forestale dello Stato. L’attività di controllo del territorio svolta dal personale del Corpo Forestale dello Stato diventa ora l’elemento centrale del nuovo rapporto con la Regione Toscana. Per questo la nuova convenzione dà risalto all’attività di prevenzione con pattugliamenti mirati, in aree e periodi a particolare rischio, pattugliamenti che saranno svolti come deterrenti nei confronti di chi usa il fuoco al di fuori delle regole stabilite.
Naturalmente rimane forte l’impegno del CFS nelle tradizionali attività di lotta attiva al fuoco sia nella fase di coordinamento, con la partecipazione alle sale operative (sia la sala operativa regionale, sia quelle di livello provinciale) e alla direzione delle operazioni di spegnimento, sia nella fase repressiva attraverso l’azione dei Nuclei operativi speciali permanenti e temporanei. Lo stesso filo conduttore lega la collaborazione del Corpo forestale dello Stato con l’Assessorato all’ambiente della Regione.
La convenzione infatti prevede azioni di prevenzione e repressione degli illeciti in materia di rifiuti e di sottoprodotti, con particolare riferimento al contesto rurale. L’attività è rivolta prevalentemente a contrastare l’irregolare impiego in agricoltura delle acque di vegetazione dei frantoi oleari e dei sottoprodotti della vinificazione, in sintonia con quanto previsto dalle direttive ministeriali. Un altro elemento di novità è rappresentato dall’azione di sostegno al Settore di Protezione civile, prevista nella nuova convenzione, che si concretizza nella collaborazione per la determinazione del rischio valanghe e, sempre relativamente al fenomeno neve, nella previsione di una serie di interventi dei reparti facenti capo agli Uffici territoriali per la biodiversità del Corpo.
Una collaborazione questa già sperimentata nel corso dell’emergenza neve che ha colpito Firenze e la Toscana alla fine del 2010. La Regione Toscana si impegna a versare al Corpo forestale dello Stato un contributo per le attività svolte per conto della Regione con modalità innovative rispetto alla precedente convenzione, riconoscendo altresì un contributo per le spese di funzionamento dei reparti CFS in Toscana. Le risorse verranno distribuite nel corso dei tre anni di durata della convenzione.
Il contributo riportato in convenzione per l’anno 2011 è pari, complessivamente, a 465 mila euro. L a convenzione, il cui testo è stato redatto di concerto tra gli uffici della Regione e i responsabili del Corpo forestale dello Stato operante in Toscana, è stato anche oggetto di confronto con le organizzazioni sindacali. La nuova convenzione rappresenta da ora in poi il quadro normativo in attuazione del quale saranno poi redatti gli accordi operativi settoriali. “In un quadro di corretto federalismo – ha detto il governatore Rossi – io credo che ci debba essere il massimo scambio e la massima collaborazione istituzionale”. “Noi – ha proseguito il presidente della Regione – siamo molto interessati al controllo dei boschi e alla manutezione anche sotto il profilo dell’assetto idrogeologico e anche per questo abbiamo incrementate o fondi in questa materia”. “Su questa base ritengo che la collaborazione debba essere molta anche perchè la Toscana – ha continuato Rossi – è la Regione più boscata d’Italia.
In questo contesto – ha concluso Rossi rivolgendosi al ministro – credo che sarebbe auspicabile anche un ritocco degli organici del Corpo Forestale”. Il ministro Romano ha sottolineato a sua volta l’importanza della convenzione con la Toscana e più in generale della collaborazione fra il Corpo Forestale dello Stato e le Regioni e gli Enti locali. “Pur nella ristrettezza di fondi, che ci costringe a fare di necessità virtù – ha proseguito – al Corpo forestale sono state attribuite nuove importanti funzioni e in questo la sinergia con gli Enti Locali e con Regioni come la Toscana dove il patrimonio agroambientale è amplissimo è fondamentale.” Il ministro ha inoltre parlato di due inziative sulle quali intende coinvolgere le Regioni.
La prima riguarda la produzione di energia da fonti alternative, non food, utilizzando in particolare biomasse agroforestali, in maniera – ha specificato “da non incidere sulla produzione agroalimentare per le persone e gli animali e che non incida sulla volatilità dei prezzi.” La seconda riguarda un “piano comune con le Regioni a favore della zootecnia. Attualmente – ha detto il ministro Romano – l’Italia importa 11 milioni di suini e il 49% dei bovini, perchè in passato non si è investito a sufficienza nella selezione di razze come la vostra Chianina e altre che potranno dare molte soddisfazioni. Su questo come sul tema dell’energia da biomasse – ha concluso convocherò un tavolo con le Regioni perchè è nostra intenzione fare un lavoro comune da presentare il 13 novembre prossimo in occasione dell’assemblea nazionale dell’agricoltura.”