Oggi il presidente Enrico Rossi ha presentato alla stampa l'iniziativa, che apre una nuova stagione dell'intervento regionale in favore dei giovani e che intende imprimere una svolta decisiva alle politiche per la loro autonomia. “I giovani toscani hanno diritto a tutta la nostra attenzione e a una vera speranza per il futuro - spiega il presidente Rossi – Per questo i tempi difficili della crisi e dei tagli alla finanza pubblica non ci hanno scoraggiato, abbiamo trovato più di 300 milioni da investire in progetti per il lavoro, la formazione, la casa, la possibilità di fare impresa o di svolgere il servizio civile.
Un cambiamento profondo della condizione giovanile può derivare solo da un cambiamento generale nella politica, nell'economia e nella cultura di tutto il nostro paese. La Toscana vuole dare un contributo significativo, anche se parziale, a questo cambiamento”. “Vogliamo intervenire – prosegue il presidente - per aiutare i giovani a costruirsi un futuro autonomo e dignito so, ad avere una istruzione e una formazione qualificata e utile, la possibilità di inserirsi nel mondo del lavoro, di intraprendere nell'industria come nell'agricoltura e l'opportunità di sentirsi utili in un progetto di crescita civile.
I risultati non mancheranno, soprattutto se tutta la società toscana metterà, come noi, i giovani al centro del suo impegno. Aiutare i giovani per ottenere quello che è un loro diritto deve diventare l'ossessione di tutti”. “C'è bisogno di ridare dignità ai tirocini e al lavoro - sottolinea più volte il presidente della Toscana, Enrico Rossi. Per questo la Regione ha pensato a tirocini retributi: ora facoltativi, ma obbligatori dopo che sarà approvata la legge. E a dare il buono esempio sarà per primo il presidente della Toscana, che ha annunciato che prenderà come tirocinante un giovane laureato.
Per sei mesi. “Spero – aggiunge - che altre persone che ricoprono incarichi di responsbilità facciano altrettanto”. Parla di dignità da garantire Enrico Rossi, spiegando ai giornalisti la prima misura al via del progetto “Giovani sì”, ma anche di diritti che devono essere rispettati e riconosciuti. “Succede nel resto d'Europa, succede in altri paesi civili come la Germania o la Francia – spiega – E' giusto che anche in Italia possano essere riconosciuti almeno 400 euro al mese, come contributo sulle spese, ai giovani che scelgono l'esperienza dei tirocini per avvicinarsi al mondo del lavoro, per formarsi e entrare in contatto con aziende e imprese.
E' una questione di civiltà”. “C'è infatti un'intera generazione che rischia di essere tagliata fuori da tutto – prosegue Rossi – I tirocini retribuiti non risolveranno certo tutti i problemi di accesso al mondo del lavoro da parte dei giovani. Ma scommettere e puntare sui giovani è l'unico modo che l'Italia ha per riscattarsi. Con progetto Giovani, in Toscana, iniziamo da questo e siamo comunque i primi in Italia a farlo” I tirocini retribuiti, da svolgere presso le imprese, sono riservati ai giovani tra i 18 e i 30 anni.
Dei 400 euro mensili che il giovane percepirà (con borsa di studio a titolo di rimborso spese) 200 sono assicurati dalla Regione e gli altri 200 (almeno) dalle imprese. E' inoltre in preparazione una legge che renderà questo percorso (e quindi la retribuzione dei tirocini) obbligatorio per tutta la regione. Sono in corso contatti con gli ordini professionali per estendere i tirocini retribuiti anche a profili come ingegneri, architetti, psicologi, geometri. "L'onere del rimborso spese - aggiunge il presidente - viene ripartito tra l'azienda e la Regione: una modalità ben diversa da quelle più utilizzate da altri soggetti pubblici, che non richiedono alle imprese di contribuire, di fatto deresponsabilizzandole.
La Toscana ha deciso invece di agire finanziando i tirocini a patto che anche ciascun datore di lavoro faccia la sua parte. Il giovane, a sua volta, deve sentirsi responsabilizzato e nello stesso tempo titolare di un diritto". La Regione mette in campo per questa operazione 30 milioni di euro nei tre anni. Dieci milioni all’anno potranno coprire 50mila mesi di stage, e considerando che in media i tirocini durano sei mesi, ne risulta che oltre 8mila giovani ogni anno potranno beneficiare di questa iniziativa.
Se nel 2011 non saranno spesi tutti i 10 milioni messi a budget la somma residua si aggiungerà al budget per gli anni successivi. "Se invece - aggiunge il presidente - serviranno altre risorse le aggiungeremo". Se l’azienda, alla fine del tirocinio, decide di assumere il giovane con un contratto a tempo indeterminato, la Regione mette a disposizione incentivi pari a 8 mila euro, che saranno elevati a 10 mila euro in caso di tirocinanti appartenenti alle categorie previste dalla legge sul diritto al lavoro dei disabili. Per offrire ai giovani tra i 18 ed i 30 anni la possibilità di prepararsi al mondo del lavoro con un’ad eguata formazione, la Regione Toscana cofinanzia tirocini e stage presso le imprese, con borse di studio (a titolo di rimborso spese) di 400 euro mensili.
Di questi, 200 sono a carico della Regione Toscana e 200 dell'azienda. Sono esclusi stage e tirocini curriculari promossi da università, istituzioni scolastiche, centri di formazione professionale. Il giovane che accede al tirocinio deve essere inoccupato o disoccupato/in mobilità. Istruzioni per l’uso Il primo passo possono compierlo sia il giovane sia l'azienda. Il giovane individua l’azienda (o, viceversa, l’azienda seleziona il giovane) presso la quale effettuare il tirocinio e concorda con questa il progetto formativo.
L’azienda, in accordo con il giovane tirocinante, predispone la documentazione per il tirocinio e firma la convenzione con il soggetto promotore: Centri per l’Impiego, Enti Bilaterali, associazioni sindacali/datoriali, soggetti privati senza scopo di lucro, Università. Questi ultimi comunicano l’attivazione del tirocinio ad uno dei Centri dell’impiego della Toscana, allegando convenzione e progetto formativo concordato e firmato dal giovane ed effettuano le comunicazioni previste dalla legge.
I Centri per l’impiego raccolgono le domande e fanno le istruttorie di ammissibilità, valutando il progetto formativo. La Regione comunica quindi al giovane e all'azienda la conclusione positiva d ella valutazione e il suo impegno a rimborsare al tirocinante, tramite l’azienda, 200 euro al mese. Il giovane riceve così dall'azienda 400 euro mensili. Una volta concluso il tirocinio, la Regione rimborsa il datore di lavoro per la sua parte (200 euro). Durata Il tirocinio ha una durata, secondo i profili professionali, da un minimo di 1 mese fino a 6 mesi, per arrivare ad 1 anno per i profili professionali più qualificati.
Per i giovani disa bili il tirocinio può essere esteso fino ad un massimo di 24 mesi. Le regole di tirocini e stage Il tirocinio formativo e di orientamento non costituisce rapporto di lavoro e può essere previsto solo per le attività che necessitano di un periodo formativo. Il tirocinante non può sostituire contratti a termine, personale in malattia, ferie o maternità né ricoprire ruoli necessari all’organizzazione aziendale, non pu&ogra ve; svolgere funzioni che non rispettino gli obiettivi del tirocinio.
L'azienda non può realizzare più di un tirocinio con lo stesso tirocinante. Incentivi all’assunzione Se l’azienda, alla fine del tirocinio, decide di assumere il giovane con un contratto a tempo indeterminato, la Regione mette a disposizione incentivi pari a 8 mila euro, che saranno elevati a 10 mila euro in caso di tirocinanti appartenenti alle categorie previste dall a legge sul diritto al lavoro dei disabili. Queste informazioni, più la “Carta dei tirocini e stage di qualità in Regione Toscana”, l'elenco dei Centri per l'impiego e degli altri centri promotori e tutta la modulistica sono disponibili e scaricabili dal sito www.giovanisi.it Per informazioni rivolgersi al numero verde 800098719 (dal lunedì al venerdì ore 9.30-16.00) e mail: info@giovanisi.it