L’obiettivo è collaborare su più fronti. Sempre di più. E infatti tra i progetti a cui si fa riferimento nell’intesa firmata oggi ad Hangzhou – capitale della provincia cinese dello Zhejiang, una regione grande cinque volte la Toscana ma che nella sola area del capoluogo conta sette milioni di abitanti, più del doppio dei residenti toscani, e 47 in tutta la regione – c’è la costituzione a Prato di un centro di ricerca comune sul tessile, c’è lo sviluppo di piattaforme di commercio on line per la distribuzione dei prodotti cinesi e italiani, c’è una scuola di politiche sanitarie con la Toscana pronta ad esportare il suo modello e il management cinese intenzionato a frequentarne i corsi e c’è l’apertura di una campus di una università dello Zhejiang in Toscana. E’ entrata nel vivo la missione in Cina, iniziata ieri.
Il memorandum siglato oggi ad Hangzou dal presidente Rossi e dal governatore dello Zhejiang Lv Zushan vale cinque anni. Ma l’intenzione è quella di accellarare e alcuni progetti, come il corso di alta formazione sanitaria che partirà a novembre in Toscana, sono già in fase avanzata. Il centro di ricerca sul tessile La giornata del presidente Rossi era iniziata stamani col trasferimento in treno da Shangai ad Hangzou: duecento chilometri a bordo di uno dei treni più veloci al mondo.
“Viaggiamo a 352 chilometri all’ora e sembra di essere fermi – commenta scrivendo su Facebook – Hanno inaugurato l’anno scorso la nuova linea e già ne stanno costruendo una seconda per treni a lievitazione magnetica”. “E’ il segno – aggiunge – di quanto questo paese stia investendo sulla ricerca e l’innovazione”. E qui sta appunto l’opportunità di stringere nuove e sempre più strette collaborazioni con la Cina: per il centro di ricerca sul tessile a Prato si parla di 20 milioni di euro già disponibili. Nella provincia dello Zhejiang, da dove arriva la gran parte dei cinesi di Prato, c’è molto interesse per il progetto.
Domani Rossi ne parlerà direttamente con Wang Gang, il ministro cinese della scienza e tecnologia già incontrato nei mesi scorsi a Firenze e a Roma. Al centro dei colloqui ci saranno proprio le modalità di realizzazione del centro pratese. Vendere in Cina on line Ma non c’è solo la ricerca tra i progetti in agenda. Alle tre e mezzo del pomeriggio ora locale (le 9.30 di mattina da noi) il presidente della Toscana Enrico Rossi ha visitato la società Taobao, principale azienda cinese di commercio elettronico del grupp Alibaba.
Il suo sito, che è un po l’e-bay cinese, è visitato ogni giorno da più di 50 milioni di visitatori con 48 mila articoli venduti ogni minuto, abiti e cosmetici al primo posto. Il fatturato è da capogiro: due miliardi di yuan al giorno con cinque milioni di consegne, qualcosa come 215 milioni di euro. L’idea è quella di sfruttare il web per commercializzare in Cina i prodotti tipici e tradizionali toscani. Se ne continuerà a parlare sempre domani a Pechino, dove in serata la delegazione toscana si sposterà in aereo per l’ultimo dei tre giorni di visita.
Proprio a Pechino è prevista infatti la firma di un’intesa tra Toscana Promozione e la China International Elettronic Commerce Center (Ciec), società del ministero del commercio che fornisce al governo tutti i servizi di informatica e telecomunicazioni. “Discuteremo con loro proprio della realizzazione di un e-bay toscano in Cina – spiega Rossi – : una grande piattaforma di e-commerce capace di migliorare la penetrazione commerciale delle nostre imprese, che nonostante un’offerta a volte troppo frammentata nel 2009 hanno esportato in Cina per 700 milioni: il 69% in più che nel 2007, la migliore performance tra le regioni d’Italia”.