Firenze – Allargare la platea di coloro che possono accedere alle agevolazioni previste per l’imprenditoria giovanile, così da ricomprendervi tutti i settori di impresa, le donne e coloro che hanno usufruito degli ammortizzatori sociali. E’ quanto prevede il testo di legge approvato oggi a maggioranza nella seduta congiunta dalle commissioni Sviluppo economico e Cultura, presiedute rispettivamente da Caterina Bini (Pd) e Nicola Danti (Pd); la nuova disciplina che modifica la legge sulla “Promozione dell’imprenditoria giovanile” (n.
21 del 2008). Non hanno partecipato alle votazioni sui singoli articoli Pdl e Lega, che si sono poi astenuti, come l’Udc, nella votazione finale sul testo di legge. Il testo muove proprio dalle difficoltà incontrate nell’applicazione della legge 21, ed estende la possibilità di “ricorso alle agevolazioni da parte delle imprese di giovani” in ogni settore. Attualmente era previsto solo per gli ambiti di intervento più dinamici e ad alto potenziale di sviluppo tecnologico e innovativo.
La platea dei destinatari delle agevolazioni è stata ampliata fino a ricomprendere coloro che hanno usufruito di ammortizzatori sociali e le donne (per queste ultime la legge nazionale sull’imprenditoria femminile – n. 215/1992 - non è più operativa in quanto per la maggior parte è stata abrogata). Si è poi innalzato il limite di età che identifica i “giovani imprenditori”, portandolo a 40 anni (prima era di 35). In ultimo, la nuova disciplina sostituisce il finanziamento diretto rimborsabile a tasso zero con un contributo per l’abbattimento di interessi e con la prestazione di garanzia su finanziamenti e operazioni di leasing.Il testo approvato è stato presentato ai commissari con alcune modifiche “che non intaccano - ha spiegato Bini – la sostanza di un provvedimento che intende portare aiuto a tutta l’imprenditoria giovanile, in un momento di seria difficoltà per le imprese e l’occupazione”.
Modifiche che però, secondo Pdl e Lega, sono state apportate troppo a ridosso dei lavori di oggi, senza dar modo ai commissari di opposizione né di studiarle a sufficienza né di aggiornare ad esse gli emendamenti già preparati sul testo di legge in discussione. Gli esponenti dei due gruppi (Pdl e Lega), per bocca del vicepresidente della commissione, Nicola Nascosti, non hanno quindi partecipato alla votazione dei singoli articoli della legge – pur astenendosi nella votazione finale del testo - e non hanno depositato i propri emendamenti, che saranno ripresentati direttamente in Consiglio regionale in concomitanza con il voto della nuova disciplina.
Si è astenuto l’Udc che, come chiarito da Giuseppe Del Carlo, è comunque disponibile a mutare il proprio voto in aula una volta conosciuta la versione definitiva della proposta di legge, anche alla luce degli emendamenti presentati dal centrodestra. Il presidente della commissione Cultura, Nicola Danti, ha dichiarato la “disponibilità della maggioranza a verificare gli emendamenti dell’opposizione prima della seduta d’aula, senza escludere un eventuale accoglimento nel caso che siano coerenti con lo spirito della legge e comunque nell’ottica di miglioramento del testo”.
Le commissioni riunite in seduta congiunta hanno anche votato una proposta di risoluzione – approvata a maggioranza, astenuto l’Udc – che, viste le modifiche introdotte alla legge n. 21 del 2008 (“Promozione dell’imprenditoria giovanile”). Considerato che alla Giunta regionale sono rimesse le deliberazioni su “condizioni e modalità di attuazione” delle agevolazioni previste in legge, la risoluzione impegna l’esecutivo toscano “a riferire alla commissione competente per materia, prima dell’approvazione”.