Firenze - Vigneti individuati con cartellonistica, filiera tracciata, agricoltura integrata e un rapporto diretto produttori-consumatori, anche grazie ad un’intesa in via di definizione per portare i sommeliers nei supermercati e spiegare al grande pubblico cosa sta dietro ad una bottiglia di vino: la nostra terra, il lavoro nei campi, saperi. C’è tutto questo dietro la presentazione di due nuovi vini toscani Igt, frutto della collaborazione fra cooperazione agroalimentare e cooperazione dei consumatori, che sono stati presentati oggi a Firenze.
I due vini sono un Vermentino di Maremma Toscana e un Merlot-Ciliegiolo di Maremma Toscana, prodotti entrambi dal Consorzio Le Chiantigiane, e sono nati nell’ambito del progetto “Assieme” con il quale il mondo della cooperazione punta a valorizzare vini di qualità ad un prezzo accessibile al consumo quotidiano.Il progetto è stato illustrato oggi alla presenza di Roberto Negrini, presidente Legacoop Agroalimentare, Maura Latini, vicepresidente Consiglio di Gestione Coop Italia, Stefano Bassi, presidente Legacoop Toscana, Giuseppe Piscopo, direttore Nazionale Legacoop Agroalimentare e Gianni Salvadori, assessore all’Agricoltura Regione Toscana.
I due nuovi vini presentano sulle bottiglie il logo “filiera cooperativa”, con il quale si intende dare forza ed evidenza alla produzione agricola toscana di qualità, al lavoro nei campi fatto con attenzione e rispetto, al ruolo delle cantine, al legame con il territorio, alla tracciabilità e alla filiera corta. Il percorso produttivo dei due nuovi vini è cortissimo: uve raccolte dai produttori agricoli soci, vinificate e trasferiti alle piattaforme logistiche coop.“Questo progetto è di particolare interesse – ha commentato Maura Latini, vicepresidente del Consiglio di Gestione di Coop Italia – perché stabilisce una correlazione immediata tra il prodotto e il suo luogo d’origine, puntando sul lavoro delle persone e sulla qualità del prodotto, cercando di sfuggire a due luoghi comuni di cui il vino è spesso prigioniero: quello che lo vuole come un fenomeno di moda e dunque d’alto prezzo e quello che lo identifica con la grande industria.
Il progetto “Assieme” è il tentativo di legare la qualificazione del vino come prodotto agricolo di qualità ad un prezzo giusto”. “Con questo progetto, che segna una linea di continuità rispetto al forte legame che le nostre cooperative di consumo hanno stretto con i prodotti e con i produttori del territorio – ha dichiarato Stefano Bassi, presidente di Legacoop Toscana – viene data una risposta a chi, fino a qualche mese fa, accusava la grande distribuzione, generalmente intesa, di mettere sotto pressione la rimuneratività dei produttori a vantaggio dei consumatori”.“Il progetto “Assieme” offre un importante modello per lo sviluppo del territorio e dei nostri prodotti agricoli – ha dichiarato l’assessore all’agricoltura della regione Toscana Gianni Salvadori – perché unisce la ricerca della qualità e le garanzie per il consumatore, con una giusta remunerazione per il lavoro degli agricoltori, poiché non possiamo più permetterci di fare agricoltura senza un giusto riconoscimento di chi la terra la lavora”.
“Una stretta collaborazione fra mondo della produzione e grande distribuzione è indispensabile per dare valore alla filiera agricola cooperativa – ha commentato Roberto Negrini, presidente di Legacoop Agroalimentare Toscana – Per questo sui due nuovi vini si trova il logo filiera cooperativa che appare per la prima volta su una bottiglia di vino, dopo essere stato sperimentato con successo con i principali prodotti dell’ortofrutta”. E' la prima cantina cooperativa toscana che produrrà vino con energia pulita.
La Cantina sociale Colli fiorentini, primo produttore toscano di Chianti con 35.000 ettolitri annui aderente a Confcooperative Firenze-Prato, inaugurerà sabato 25 giugno alle ore 18,00, alla presenza dell'assessore regionale all'Agricoltura Gianni Salvadori, nella sede della Cantina a Montespertoli in Via Nuova del Virginio 34, il suo nuovo impianto fotovoltaico con il quale vinificherà sfruttando fonti di energia rinnovabili. Grazie alla sua potenza di 318 kW/h l'impianto produrrà circa il 50% del fabbisogno energetico della cooperativa producendo annualmente oltre 346.000 Kw/h con una minore emissione nell'ambiente di 530 tonnellate di CO2 e un risparmio in petrolio di 60 tonnellate.
Con l'istallazione dell'impianto, la Cantina ha proceduto alla bonifica della copertura in amianto. Continua così il programma di sviluppo e ammodernamento della Cantina Colli Fiorentini con i suoi ottocento soci: un frantoio (2.000 tonnellate di olive frante), un centro di raccolta in Gambassi Terme, un conferimento di circa 8.000 tonnellate da 320 aziende che coltivano direttamente oltre 1000 ettari di vigneti dei quali ben 600 a Chianti. "Produrremo il buono con il giusto" - ha dichiarato con orgoglio il Presidente dei Colli Fiorentini Ritano Baragli -; "siamo fieri di essere la prima cantina cooperativa in Toscana a garantire la qualità dei nostri vini, una produzione ora realizzata, con energia pulita rispettosa dell'ambiente e del territorio" "Abbiamo ultimato l'istallazione dell'impianto fotovoltaico e siamo orgogliosi di poter vinificare le produzioni dei soci con l'energia migliore naturalmente quella da fonti rinnovabili, continua Baragli, ci auguriamo che i consumatori apprezzino lo sforzo e preferiscano i nostri vini.
Abbiamo ritenuto indispensabile investire in nuove tecnologie per lo sviluppo della qualità e l'incremento del valore dei conferimenti". La Cooperativa ha presentato, quale soggetto capofila, un Progetto Integrato di Filiera nel settore vitivinicolo consentendo a numerosi soci viticultori di poter accedere ai finanziamenti messi a disposizione dall'UE tramite la Regione Toscana. Il P.I.F., presentato dalla Cantina Sociale Colli Fiorentini, prevede investimenti per quasi 2,9 milioni di euro, dei quali 2,2 milioni della cantina ed i restanti dei 38 partecipanti diretti; e se potrà essere attuato, punterà al miglioramento qualitativo, sull'innovazione di processo e sull'introduzione di nuove tecnologie per la vinificazione e la valorizzazione della filiera vitivinicola, anche con accordi commerciali con la grande distribuzione organizzata.