"Dopo la prima fase di scavi portati avanti per la ricerca delle spoglie mortali di Lisa Gherardini, la modella di Leonardo, onorare questo centesimo anniversario dal furto e ritrovamento del quadro credo sia un atto doveroso anche per rimarcare il rapporto tra l'Italia e la Francia unite da grande predisposizione per l'arte" cosě Silvano Vinceti presidente del Comitato per la valorizzazione dei beni storici culturali e ambientali. Rivederla il tempo di una mostra, rivederla come accadde agli italiani del 1913 quando prima della Guerra il quadro venne esposto a Firenze, a Roma e a Milano.
Un'opera legata indissolubilmente al territorio nazionale perché frutto di un italiano, caratteristico di un periodo storico che tutto il mondo riconosce come determinante nella storia dell'umanità. Il furto dell'opera avvenuto nell'agosto del 1911 per mano del decoratore italiano Vincenzo Peruggia fu l'atto di un emigrante emarginato dal 'razzismo' dell'epoca, questa almeno la sua tesi difensiva davanti al Tribunale fiorentino, ma contribuě a riportare l'opera in Italia e realizzare una serie di mostre sul territorio nazionale offrendo cosě l'opportunitŕ al popolo italiano di ammirare il quadro dalle piccole dimensioni e dall'immenso valore storico e culturale.
Quadro regolarmente venduto da Leonardo per 4000 scudi d'oro al Re di Francia Francesco I. Il Peruggia dopo aver trattenuto incautamente il quadro nella propria abitazione tentň di rivenderlo ad un antiquario fiorentino per la somma di 500.000 lire nel 1913, in quell'occasione i Carabinieri accompagnarono il Direttore degli Uffizi e l'antiquario all'incontro fissato per lo scambio ed il caso che teneva in apprensione la diplomazia europea ebbe una lieta conclusione. Sono passati 100 anni ed il Direttore degli Uffizi Antonio Natali, oggi, si dichiara preoccupato all'idea di dover ospitare nuovamente il quadro "Non ci sono gli standard minimi di sicurezza per potersi accollare una simile responsabilitŕ".
Una dichiarazione che non č piaciuta al professor Vinceti che ha replicato "Sorrido, posso solo sorridere con affetto a questa uscita, che credo sia sfuggita al dottor Natali, perché altrimenti mi verrebbe da pensare che non sussistano gli standard minimi di sicurezza neppure per le opere che adesso sono nel museo fiorentino. Forse č meno importante l'opera del Botticelli o i quadri di Giotto?" Con la petizione lanciata oggi il Comitato, assieme alle istituzioni locali, Andrea Barducci presidente della Provincia, Enrico Rossi presidente della Regione Toscana e Matteo Renzi sindaco di Firenze in prima fila (che perň ancora non si sono impegnati con atti formali, hanno semplicemente offerto l'adesione all'iniziativa) intende raccogliere in tutta Italia oltre 100 mila firme in sei mesi. "Non abbiamo ancora interessato i cugini d'oltralpe - dichiara Vinceti - lo facciamo oggi, la missiva č indirizzata al Ministro della Cultura francese ed al direttore del Louvre.
La Gioconda ha giŕ lasciato il Palazzo francese per fare scalo a New York, Mosca ed anche in Giappone, non vedo perché non potrebbe tornare da noi per una ricorrenza cosě particolare" E se gli Uffizi non fossero veramente pronti? "Non vedo negli Uffizi l'unico luogo adatto ad accogliere il quadro, la sicurezza puň operare anche in luoghi diversi, non escludo Palazzo Medici Riccardi o Palazzo Vecchio per una futura mostra" Gli scavi intanto proseguono con gran gioia del professor Vinceti che oramai, distante dagli impegni romani, in Sant'Orsola ha preso residenza e difende con i denti la paternitŕ della 'scoperta' rimandando al mittente qualsiasi illazione su altre possibili pretendenti modelle del genio di Vinci "Ci sono prove documentali dirette e riflessioni che possiamo fare indirettamente che confermano la nostra tesi, č lei, Lisa Gherardini la modella.
Cosě č scritto anche nella targa presente sotto al quadro nel Museo del Louvre e penso che loro ne sappiano abbastanza su quell'opera". I prossimi step prevedono l'apertura dell'intero salone che una volta era la Chiesa di Sant'Orsola propriamente detta per poi passare al chiostro piccolo ed a quello grande dove il georadar ha evidenziato le "anomalie" del terreno che lasciano presupporre la presenza di cavitŕ tombali. L'Assessore Stefano Giorgetti resta al fianco del Comitato ed č pronto a sostenere anche la campagna per riportare la Gioconda a Firenze "Come Provincia siamo direttamente interessati, riportare la Gioconda a Firenze nel 2013 č occasione per noi anche per parlare di Sant'Orsola e del recupero di questo immobile che giŕ vedeva in progetto l'area museale dedicata al Pinocchio di Lorenzini e adesso vede l'intenzione di aprire ad un'ala museale dedicata al genio di Leonardo.
Il nostro impegno economico sarŕ di trenta milioni di euro di investimento sulla riqualificazione e credo che proporremo nuovi atti nei prossimi giorni tra i quali una delibera di valorizzazione per proseguire gli scavi in atto" di Antonio Lenoci