FIRENZE- L'obesità in età infantile, in Europa, aumenta il rischio di sviluppare malattie negli anni successivi e in età adulta. E' quindi più che mai necessario incoraggiare comportamenti e stili di vita corretti nei bambini europei. E' quanto ha sottolineato il commissario europeo alla salute e protezione del consumatore, John Dalli, che oggi ha fatto visita all'Azienda ospedaliero-universitaria Meyer, partecipando anche, come relatore, al seminario su "L'obesità nei giovani europei, come affrontare la prevenzione in modo precoce", organizzato da Regione Toscana e Meyer. Il commissario Dalli ha presentato le Linee guida della Commissione europea volte a prevenire l'obesità infantile, favorendo una sana alimentazione e l'esercizio fisico, e illustrato la strategia europea sulla nutrizione, il sovrappeso e l'obesità, in particolare l'azione del Gruppo di alto livello sull'alimentazione e l'attività fisica, la Piattaforma d'azione europea sulla dieta e i progetti indirizzati ad affrontare l'obesità infantile, sostenuti dal Programma comunitario per la salute. Al convegno ha partecipato l'assessore per il diritto alla salute della Regione Toscana, Daniela Scaramuccia, che ha evidenziato come alla base dell'obesità vi siano scorretti stili di vita, quali un'errata alimentazione nonché un'insufficiente attività fisica e una scarsa sensibilità culturale al problema da parte delle famiglie.
"Anche in Toscana -- ha detto Scaramuccia -- questo problema è presente. Dagli ultimi risultati delle indagini che ormai da alcuni anni vengono realizzate in Regione, è infatti emerso che il 7% dei bambini toscani sono obesi e il 21% in soprappeso. Tra i fattori che maggiormente incidono sull'obesità infantile, spicca proprio un problema di natura culturale, presente in misura maggiore nelle fasce più deboli della popolazione. L'analisi di queste dinamiche ci consente di comprendere come la possibilità di trovare soluzioni efficaci al problema dell'obesità infantile passi necessariamente attraverso un percorso di integrazione tra le politiche regionali in ambito sanitario e quelle in ambito sociale.
Ebbene, -- ha proseguito - è proprio da questo tipo di riflessioni, e con l'obiettivo di incidere davvero sui comportamenti delle persone, che nascono i presupposti di quello che sarà il nuovo Piano socio-sanitario integrato della Regione Toscana. Un Piano che, per la prima volta, integra la dimensione sociale con quella sanitaria e che si pone l'obiettivo di coinvolgere direttamente la popolazione. La Regione è pronta a cogliere le sfide lanciate dall'Europa, lavorando fianco a fianco con le istituzioni europee per sviluppare politiche di prevenzione e promozione della consapevolezza dei cittadini nei riguardi della propria salute, per capire come prendersene cura al meglio, fin da bambini". Nella sua visita al Meyer, il commissario Dalli era accompagnato anche da Paula Duarte Gaspar, membro del Gabinetto e responsabile del settore ospedaliero europeo e degli Health Determinants in Europa, Jaroslaw Waligora, funzionario della Commissione Europea e responsabile del programma Health.
Presente nella delegazione di Bruxelles anche il professor Vincenzo Costigliola, presidente dell'European Medical Association (EMA) e personal advisor del commissario. Al seminario hanno partecipato anche il direttore generale dell'AOU Meyer, Tommaso Langiano, e il preside della Facoltà di medicina, Gianfranco Gensini. Langiano, nel suo intervento, ha sottolineato come la visita del commissario europeo abbia rappresentato un riconoscimento del carattere di "eccellenza" europea dell'AOU Meyer e confermato l'attenzione che i vertici della sanità dell'UE rivolgono all'ospedale fiorentino e ha rivolto un appello al commissario Dalli: "Le chiedo -- ha detto -- di aiutarci a realizzare una rete di ospedali europei su modello del NACHRI, il network statunitense che riunisce i maggiori e più autorevoli Centri pediatrici del mondo". -- Roberta Rezoalli